bambini siriani ad aleppo oggi 2024

In Siria: cure, sostegno psico-sociale ed economico per favorire il nexus tra emergenza e sviluppo

Paesi Siria
Progetti
12
Staff
17
Budget
2.923.043 €
Beneficiari diretti
35.355
Beneficiari indiretti
173.004
Principali donatori
CEI | AICS | Hungarian Helps | UN OCHA | PLAN International
AVSI in Siria
  • Damasco HQ Office
    Brazil Avenue 1
    Damasco, Siria
    Contatti: Simone Nobile –  simone.nobile@avsi.org +963989344977
  • Aleppo branch office
    Farhat square
    Aleppo, Siria  
  • Latakia branch office
    Sacred Heart of Jesus , Baghdad Street
    Latakia, Siria

Dal 2015 AVSI è stabilmente in Siria e lavora, con una rete capillare di partner e progetti, per sostenere la popolazione siriana, provata da 12 anni di guerra e da una crisi economica, sanitaria e sociale.

Il nostro staff, a poche ore dal terremoto tra Turchia e Siria del 6 febbraio 2023, è intervenuto ad Aleppo con una risposta immediata. Dopo gli aiuti umanitari di primissima emergenza, AVSI è operativa per garantire cure, sostegno psicosociale e sostegno economico ai terremotati.

AVSI è una delle 37 organizzazioni internazionali presenti in Siria e opera su più fronti per dare sostegno alla popolazione siriana. A Damasco, Aleppo e Lattakia con attività di sostegno alle donne e attività educative per i bambini, raggiungendo migliaia di persone ogni anno. Tra i progetti più importanti “Ospedali Aperti”, che sostiene tre ospedali non profit e quattro dispensari, per garantire cure mediche gratuite e di qualità.

AVSI è convinta che per contribuire a una soluzione duratura alla crisi siriana la risposta umanitaria debba passare da interventi di emergenza all'early recovery, la ricostruzione di infrastrutture essenziali e di coesione sociale con progetti di lungo respiro.

La situazione in Siria oggi

La Siria oggi sta affrontando una situazione drammatica. L’OCHA - l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari - (dati 2023) ha stimato che l’emergenza umanitaria coinvolge 15,3 milioni di persone, 6,5 dei quali bambini e 6,8 milioni di sfollati interni. Inoltre, più di 15 milioni di persone vivono ancora in condizioni di insicurezza alimentare e circa il 90% della popolazione siriana vive sotto la soglia di povertà.

Oltre al conflitto che prosegue da ormai 12 anni, il Paese sta vivendo una grave crisi economica su cui pesano le sanzioni internazionali, la continua svalutazione della valuta locale e l’aumento dell’inflazione. La maggior parte delle famiglie non può permettersi i beni di prima necessità: cibo, acqua, ma anche elettricità, carburante.

Negli ultimi anni la Siria ha dovuto affrontare anche l’impatto del cambiamento climatico e la conseguente crisi idrica: la produzione agricola è in seria difficoltà.

Il terremoto in Siria del 2023: il “peggior disastro degli ultimi 100 anni nella regione”

Nella notte tra il 5 e 6 febbraio 2023 una scossa di magnitudo 7.8 ha colpito la Turchia e la Siria con epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano. 
Il bilancio delle persone colpite dagli effetti del terremoto nella Turchia sudorientale e la Siria nordoccidentale è di 50.000 morti e migliaia di feriti e sfollati. Solo in Siria il terremoto ha danneggiato 8,8 milioni di persone

A poche ore dalle prime scosse, il team AVSI Siria si è subito attivato per aiutare gli sfollati e i feriti ad Aleppo e Lattakia. Dopo gli aiuti di primissima emergenza, AVSI ad Aleppo oggi garantisce cure, sostegno psicosociale e beni di prima necessità ai terremotati.

La situazione ad Aleppo oggi è disastrosa, la città è distrutta, intere famiglie hanno perso la casa. Le persone non hanno le forze di affrontare un'ennesima emergenza dopo la guerra, le sanzioni economiche, la crisi finanziaria, il Covid e il colera.

Le parole dello staff AVSI ad Aleppo l'indomani del terremoto del 6 febbraio 2023

Il nostro intervento ad Aleppo dopo il terremoto in Turchia e Siria

A un anno dal sisma, AVSI ha aiutato direttamente oltre 13.300 persone

Video thumbnail

L’epidemia di colera in Siria

Partita nell’agosto del 2022 dalle campagne circostanti Aleppo, l’epidemia di colera è arrivata in città e si è diffusa nel nord del Paese: era da tredici anni che il colera era scomparso dalla Siria. Tra le cause di questa epidemia la mancata manutenzione delle condotte idriche, il limitato aiuto umanitario e pubblico che non ha permesso grandi lavori infrastrutturali, la mancanza di accesso all’acqua potabile e la siccità.

Il colera è uno dei simboli delle difficoltà socio-economiche della Siria determinate dalla guerra, dalla povertà, dalle sanzioni, dagli effetti del cambiamento climatico che pesano tantissimo sulla popolazione.

La guerra in Siria

La guerra iniziata nel marzo 2011 ha causato quella che l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha definito “la più grande crisi umanitaria della nostra era”: 5,5 milioni di persone hanno lasciato il Paese e 6,8 milioni di persone hanno dovuto abbandonare la propria casa: sono sfollati interni che ancora oggi vivono in condizioni precarie, senza accesso ai beni di prima necessità e servizi.

Alla sofferenza di una popolazione c’è un limite.
Non si può andare oltre, non si possono chiudere gli occhi davanti a quanto sta accadendo in Siria, terra amata e martoriata, come la chiama papa Francesco. E questo vuol dire muoversi, agire ora. Cambiare passo rispetto agli ultimi anni. Deve mutare il nostro approccio, occorre spingere per scelte concrete 

Giampaolo Silvestri, 16 febbraio 2023 su Avvenire

Il sostegno alla popolazione siriana

La situazione in Siria oggi ha un effetto psico-sociale devastante. Tra la guerra, la pandemia di Covid, l’epidemia di colera e il terremoto di febbraio 2023, la popolazione in Siria è disorientata e non riesce a reagire. La speranza per un futuro migliore, nutrita in qualche modo sotto la guerra, oggi non esiste più.

È per questo che AVSI principalmente ad Aleppo, ma anche a Lattakia, implementa progetti per il benessere delle famiglie vulnerabili attraverso supporto psicosociale, assistenza in denaro mensile, assistenza e inclusione sociale per le persone disabili.

Un’attenzione particolare è rivolta alle donne capofamiglia, molte di loro sono vedove di guerra, che si ritrovano a dover sostenere da sole se stesse e i figli. Vengono coinvolte in progetti agricoli così da permettere loro di avviare un’attività generatrice di reddito nel campo dell’agricoltura e l’allevamento: un contributo concreto alla loro indipendenza economica e alla sicurezza alimentare della famiglia.

I bambini siriani e la “generazione perduta”

La guerra ha devastato la vita migliaia di bambini e ragazzi: si parla di una generazione perduta che non ha potuto frequentare la scuola, crescere in un ambiente educativo sicuro e accogliente.

La guerra ha distrutto o danneggiato molte scuole, altre sono state usate per scopi militari o accogliere gli sfollati. Oggi solo due terzi delle scuole in Siria sono funzionanti: i bambini che possono andare a scuola spesso seguono le lezioni in classi sovraffollate e in edifici con acqua e servizi igienico-sanitari, elettricità, riscaldamenti e impianti di ventilazione insufficienti.

Come riporta il report Humanitarian needs overview 2023 di Ocha, ancora oggi più di due milioni di bambini e ragazzi siriani (tra i 6 e 17 anni) non vanno a scuola, e gli aiuti umanitari e le risorse locali per sostenere il loro diritto all’istruzione sono sempre più ridotti. Non andare a scuola espone i bambini e i ragazzi al rischio di sfruttamento minorile: dai matrimoni precoci al lavoro infantile.

AVSI in Siria si occupa della riabilitazione degli edifici scolastici: negli anni sono state ristrutturate 5 scuole nel governatorato del Rif di Damasco (l’area rurale che circonda la città di Damasco) e 4 nell’area rurale fuori Aleppo. Nel 2023 è in corso la riabilitazione di una scuola ad Aleppo danneggiata dal terremoto.

AVSI organizza inoltre corsi di recupero e campagne “Back to learning”: lo staff dei progetti visita personalmente le comunità, per proporre ai bambini e ragazzi che non studiano corsi accelerati di recupero e li aiuta a rientrare nel sistema scolastico. Un’iniziativa non solo per promuovere il diritto all’istruzione ma anche di protezione. I bambini costretti a lavorare lo fanno per contribuire al sostentamento della famiglia: per questo le campagne prevedono incentivi economici alla presenza scolastica.  

Siria oggi: sostegno ai bambini siriani ad Aleppo
Più della metà della popolazione siriana ha meno di 25 anni. Investire nell’educazione per AVSI non solo risponde ai bisogni dei bambini e dei giovani di oggi ma significa scommettere su una generazione dichiarata perduta, per permettere di essere protagonisti del loro sviluppo e di quello della comunità.

La crisi sanitaria e la campagna Ospedali Aperti

In Sira più del 40% del sistema sanitario – ospedali, ambulatori, cliniche – è andato distrutto a causa della guerra e oltre il 40% del personale sanitario è fuggito all’estero. E se da un lato può dirsi conclusa la fase emergenziale dell’assistenza medica, quella legata ai feriti e ai traumi di guerra, ora i problemi sono legati alla ricostruzione del comparto sanitario che richiederà anni e tanto denaro. Oggi in Siria chi non ha soldi per curarsi può morire per una polmonite, per un’ernia inguinale o per un’appendicite. Patologie banali ma che diventano mortali per chi non ha accesso alla sanità. Non solo: il 25% della popolazione ha una qualche forma di disabilità contro una media mondiale del 15% (HNO 2023). Prima della guerra, la Siria era una delle eccellenze sanitarie in Medio Oriente e con una grossa componente di sanità pubblica gratuita. Oggi tutto è distrutto.

Nel 2017, AVSI ha lanciato la campagna Ospedali Aperti, promossa dalla Nunziatura Apostolica a Damasco e patrocinata dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale per garantire cure gratuite ai pazienti poveri in tre ospedali non profit siriani a Damasco ed Aleppo a cui nel 2021 sono stati aggiunti 4 dispensari (a Damasco, Lattakia e Swaida, nel sud del Paese).

L’iniziativa negli anni è stata sostenuta da migliaia di donatori (privati, aziende, fondazioni, istituzioni) in particolare dalla CEI, Conferenza Episcopale Italiana sia attraverso l’8×1000 sia con contributi diretti. Alla fine di giugno 2023, grazie a questo progetto, sono state fornite oltre 112.000 cure gratuite.

Una visita presso l'ospedale Saint Louis uno dei pochi attivi oggi ad Aleppo, Siria
Una visita presso l'ospedale Saint Louis uno dei pochi attivi oggi ad Aleppo, Siria

Sono innumerevoli le testimonianze delle persone curate: si dicono soprattutto grate. A volte sono quasi stupite di aver trovato accoglienza amorevole benché fossero di religione diversa. È come se nel Paese si fosse smarrita la fiducia che l’altro può essere un bene, non sempre una minaccia.
Alcuni, curati dal progetto, tornano e chiedono di poter svolgere servizio di volontariato negli ospedali.

I profughi siriani: i progetti per sostenerli in Libano, Iraq, Giordania.

La Siria è attualmente il Paese d'origine del maggior numero di rifugiati nel mondo e in Europa. Nel 2023 erano oltre 5 milioni i siriani che vivono in oltre 130 Paesi. La maggior parte dei profughi siriani vive in situazione di totale povertà. Quasi la metà sono giovani e bambini.

Da anni sosteniamo la popolazione siriana anche nei Paesi che accolgono i profughi che hanno lasciato la Siria a causa della guerra. In particolare in Libano, dove si stima che siano 1,5 milioni il numero di siriani presenti, in Giordania e in Iraq

AVSI in Siria, segui gli aggiornamenti sui social