AVSI Libano rifugiati siriani in un campo informale ITS

In Libano per affrontare la crisi economica e sostenere i rifugiati siriani

Paesi Libano
Progetti
15
Sostegno a distanza
1.272
Staff
63
Budget
8.334.800 €
Beneficiari diretti
38.873
Beneficiari indiretti
148.573
AVSI in Libano
  • Jounieh HQ Office
    Jean-Paul II Center, St.Fawka Str.
    Jounieh, Libano |P.O.Box 92
    Tel: +961 96 37 748
    libano@avsi.org
  • Ufficio di Sin el Fil
    Boulevard Sin el Fi – Hitachi Center , 10th floor
  • Ufficio di Marjayoun
    Marjayoun – Klaaya – Eastern side
    – Bldg Botrous Khoury

Siamo in Libano dal 1996. Arrivati per far fronte all’emergenza socio-sanitaria del dopoguerra, abbiamo poi riabilitato un campo profughi palestinese al nord del Paese, promosso l’educazione per i bambini delle scuole pubbliche e svolto interventi utili al settore agro-alimentare in tutto il territorio.

Con i progetti in Libano, oggi rispondiamo alla grave crisi economica e sociale che affligge il Paese, garantendo accesso all’educazione e opportunità di formazione e lavoro ai rifugiati e alle comunità libanesi ospitanti.
Collaboriamo con "la Libanaise", uno degli enti fondatori di Fondazione AVSI.

Libano: situazione attuale

Il Libano oggi: una crisi senza precedenti

Il Libano registra una delle peggiori crisi economiche al mondo con oltre la metà della popolazione che ha bisogno di assistenza per coprire i bisogni di base, tra cui quelli alimentari: oltre alla crisi dei rifugiati arrivati dalla Siria a causa del conflitto iniziato nel marzo 2011, sempre più persone – libanesi e profughi – soffrono di insicurezza alimentare.

La crisi. Nel 2019, una crisi finanziaria senza precedenti ha intaccato l’economia reale generando una crisi sociale profondissima: circa l’82% della popolazione libanese vive oggi sotto la soglia di povertà (fonte ispi), il costo della vita è insostenibile, i servizi di base cosi come le istituzioni statali sono al collasso, la disoccupazione e l’inflazione minacciano la già fragile coesione sociale.

Nel Sud del Libano la presenza di AVSI dopo la guerra del 2006

Negli ultimi anni, AVSI ha concentrato le proprie attività in Libano nel sud del Paese e in particolare nella Piana di Marjayoun: una delle aree agricole più vaste della regione, abbandonata a causa della guerra tra Libano e Israele del 2006.

AVSI è l’unica organizzazione internazionale che opera stabilmente nella regione, è un punto di riferimento per le autorità locali e internazionali ma soprattutto per la popolazione, composta da oltre 40.000 persone.

Dopo il primo intervento in emergenza, alla fine del conflitto del 2006 sono seguiti interventi di sviluppo. Tra questi c’è stata la creazione della cooperativa di Dardara, che ha favorito la convivenza pacifica tra i musulmani sciiti e i cristiani presenti nel territorio attraverso la gestione condivisa delle risorse idriche, la riabilitazione di 16 km di canali irrigui e l’assistenza tecnica fornita hanno ridato speranza agli agricoltori della regione, convincendoli a non emigrare.

Dall’inizio della nuova guerra in Medio Oriente, il 7 ottobre 2023, il livello di tensione in Libano è elevato. Gli scontri al confine meridionale con Israele hanno provocato lo sfollamento di quasi 55.000 persone verso la  parte settentrionale del Paese (ultimo aggiornamento 1 dicembre, 2023). A causa del conflitto, le attività nel distretto di Marjayoun, dove AVSI ha alcuni dei suoi progetti tra cui il Programma di Sostegno a Distanza, sono state interrotte. Le scuole sono chiuse, i dipendenti del settore agricolo non lavorano e la raccolta delle olive, tipica per questo territorio, è temporaneamente sospesa. Anche il Fadaii, il centro polifunzionale di AVSI inaugurato nel luglio 2023 a Marjayoun, è chiuso per motivi di sicurezza e il personale locale lavora al momento da remoto

AVSI accanto ai siriani in Libano

Dall’inizio della guerra in Siria nel 2011, in Libano si sono riversati migliaia di siriani che vivono negli Informal Tent Settlements (ITS), i campi profughi non riconosciuti.

Queste tendopoli si concentrano soprattutto nelle regioni agricole dove è più facile trovare un lavoro, anche se saltuario e mal retribuito, come il sud del Paese.
Qui, più precisamente nella piana di Marjayoun, AVSI organizza corsi di formazione professionale, propone attività educative e di sostegno psicosociale per i bambini siriani e si occupa della distribuzione di beni di prima necessità (acqua, cibo, vestiti).

Quanti profughi ci sono in Libano? 

Il Libano non aderisce alla Convezione di Ginevra del 1951 sullo statuto dei rifugiati. Si stima che siano 1,5 milioni il numero di siriani presenti nel Paese, ai quali si aggiungono circa 500.000 rifugiati palestinesi e circa 18.000 di altre nazionalità.  Su una superficie di poco più di 10.000 chilometri quadrati, (all’incirca come la regione Abruzzo) circa quattro milioni di libanesi convivono con quasi due milioni di rifugiati, profughi e sfollati: il Libano è il Paese al mondo con la più alta percentuale di rifugiati rispetto alla popolazione.

Un aiuto per i bambini libanesi e siriani

Grazie a progetti finanziati da donatori istituzionali (come Back to the Future, sostenuto dall’Unione Europea) e grazie a donatori privati che scelgono di sostenere un bambino a distanza difendiamo il diritto all’educazione in Libano.

Sosteniamo le bambine e i bambini libanesi e siriani che non sono mai stati a scuola o che a causa della guerra non hanno più potuto continuare gli studi.

Tutti i programmi educativi sono integrati con attività di protezione dell'infanzia, attività ricreative, sportive e culturali, e percorsi di recupero scolastico anche per bambini con bisogni educativi speciali.
AVSI si è occupata anche della riqualificazione di edifici scolastici pubblici, per permettere ai bambini di studiare in ambienti sicuri e attrezzati alle loro esigenze.

Il sostegno a distanza con AVSI in Libano

Il progetto di Sostegno a Distanza in Libano è stato avviato nel 1998.
Nel 2022, grazie ai sostenitori italiani, quasi 1.300 bambini e ragazzi (81,49% libanesi e 18,51% rifugiati siriani) hanno frequentato la scuola o programmi educativi o professionali e hanno partecipato ad attività sportive e ricreative, o a corsi di recupero.

Anche i genitori dei bambini sostenuti sono stati coinvolti in attività formative, di cash for work, per sopperire alla povertà e ai bisogni di base, e mantenere viva la speranza di un presente e un futuro migliore.

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FADAII: la casa AVSI progettata da Mario Botta

Fada2i è un centro di accoglienza che AVSI sta costruendo nel sud del Libano un luogo dove la comunità possa “vivere AVSI” per quello che fa 365 giorni l’anno e non solo in funzione di un progetto.

Grazie al coinvolgimento di alcuni donatori privati è nata la collaborazione con l’architetto di fama internazionale Mario Botta che ha progettato gratuitamente la struttura: un centro di tre piani (ognuno di 350 mq) inaugurato il 5 luglio 2023.

Casa AVSI sorge su un terreno donato nel villaggio di Bourj El Moulok, nella piana di Marjayoun. Il centro, oltre a ospitare gli uffici, si propone come punto di riferimento per la popolazione dell’area offrendo risposte ai bisogni della comunità: uno spazio d’incontro per i giovani, servizi psicopedagogici per i bambini e le loro famiglie, corsi di alfabetizzazione per le donne, formazione professionale per gli agricoltori. Uno “spazio amico” che si modella e cambia a seconda dei bisogni.

Fadaii, casa AVSI nel sud del Libano
Fadaii, casa AVSI nel sud del Libano

Interventi per combattere l’insicurezza alimentare in Libano

L’agricoltura è una risorsa strategica per il Libano: occupa circa il 25% della popolazione e rappresenta una delle principali fonti di reddito per le fasce più povere.
Sostenere l’agricoltura con interventi mirati, significa contribuire alla lotta contro la povertà e allo sviluppo sostenibile del Paese.

Per questo, AVSI:

  • offre programmi di formazione nel settore agroalimentare, in particolare a donne e giovani
  • offre opportunità di lavoro attraverso stage, apprendistato, programmi di apprendimento basati sul lavoro e l'imprenditorialità, con borse di studio per l'avvio di attività generatrici di reddito
  • sostiene start-up, agricoltori e cooperative libanesi, attraverso corsi di formazione sulla gestione aziendale, assistenza tecnica e sovvenzioni in natura, allo scopo di migliorare la produzione e rafforzare la commercializzazione dei prodotti.
insicurezza alimentare libano - progetti avsi agricoltura

AVSI ha inoltre sostenuto otto Scuole Tecniche Agrarie del Ministero dell'Agricoltura (MoA), fornendo capacity building al personale amministrativo, insegnanti e tecnici del Ministero, aggiornando i programmi formativi degli istituti tecnici professionali (curricula TVET - technical and vocational education and training), rinnovando le infrastrutture con installazione di pannelli solari e serre.

A sostegno delle persone disoccupate a causa dalla crisi libanese: il programma di Cash For Work

In Libano, AVSI promuove interventi di cash for work, che permettono ai beneficiari di svolgere lavori di pubblica utilità in cambio di uno stipendio degno, per l'acquisto di beni o servizi.

Con questo intervento, AVSI crea posti di lavoro per libanesi e rifugiati non qualificati e semi-qualificati nel settore agricolo e urbano. I beneficiari di questi progetti vengono impegnati in attività utili alla manutenzione dell’edilizia pubblica (es. riabilitazione di canali, strade, muri di supporto), e alla gestione delle foreste o delle aree verdi urbane della comunità.

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Queste iniziative ambientali, oltre a fornire un reddito ai lavoratori, svolgono un ruolo importante nel potenziamento della coesione sociale, a fianco delle Municipalità, ultimo baluardo delle istituzioni libanesi che tenta di rispondere ai bisogni dei cittadini e fornire servizi minimi di assistenza.

La risposta di AVSI all'emergenza causata dall’esplosione al porto di Beirut

Il 4 agosto 2020 l’esplosione di un magazzino pieno di nitrato di ammonio abbandonato nel porto di Beirut ha causato uno dei peggiori disastri nella storia del Libano. 218 morti, migliaia di feriti e parte della capitale libanese distrutta. Un ennesimo dramma per l’economia del Libano, che dipende in larga parte dalle importazioni in arrivo via mare.

AVSI ha risposto all'emergenza con il ripristino di 300 unità abitative e negozi, la fornitura di materiale sanitario attraverso dispensari e servizi di salute mentale, la distribuzione di pacchi alimentari e kit igienici, nonché sostegno psicologico e sociale a chi ha subito il trauma dell’esplosione, in particolare ai giovani e agli anziani.

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