AVSI in Giordania
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AVSI opera in Giordania dal 2001 con programmi di cooperazione allo sviluppo e di emergenza a sostegno della popolazione vulnerabile locale e dei numerosi rifugiati che risiedono nel Paese, prevalentemente siriani, ma anche iracheni e palestinesi.
La situazione in Giordania oggi
La Giordania è il Paese più stabile e sicuro in Medioriente e, anche in ragione di questo, è il secondo Paese al mondo per presenza di rifugiati rispetto alla popolazione ospitante (fonte UNHCR). L'enorme afflusso di rifugiati e richiedenti asilo ha creato importanti tensioni sociali e notevoli difficoltà economiche sia per i giordani che per i rifugiati.
La crisi pandemica globale e l'impatto della guerra in Ucraina hanno accentuato e messo in luce in modo drammatico le debolezze strutturali preesistenti nell'economia del Paese. Questi eventi hanno riacceso sfide sociali irrisolte tra le comunità ospitanti e i rifugiati, e hanno esercitato una forte pressione sul fragile assetto macroeconomico, peggiorando le condizioni già instabili di una parte significativa della popolazione.
L’economia della Giordania
La Giordania conta, in larga parte, sugli aiuti umanitari. Non ha risorse naturali proprie, specialmente acqua (l’80% del territorio è deserto), e importa la maggior parte dei prodotti dai paesi circostanti.
Il turismo è uno dei pochi settori trainanti dell’economia della Giordania (rappresenta circa il 14% del Pil): dopo gli anni della pandemia il settore si era riuscito faticosamente a riprendere ma, dal 7 ottobre 2023, con la guerra a Gaza, ha subito una nuova fase d’arresto.
Anche se la Giordania viene considerata un Paese di medio reddito, un terzo della popolazione è povero, cioè circa 3 milioni e 980 mila persone. Il tasso di disoccupazione è del 18 per cento, tasso che si alza al 22,6 per cento considerando solo le donne (2024, World Bank): la Giordania è in fondo alla graduatoria globale dei paesi per tasso di partecipazione femminile alla forza lavoro.
La popolazione della Giordania
La Giordania ha una storia recente di rapida crescita della popolazione dovuta alle crisi regionali e ai conseguenti movimenti di persone. Nel Paese oggi vivono 11,3 milioni di persone e un terzo non è di origine giordana.
Pur non avendo firmato la Convenzione del 1951 sullo status dei rifugiati, il Paese ha sempre accolto profughi di qualunque nazionalità, un gran numero di palestinesi provenienti dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza, iracheni alla ricerca di rifugio in seguito alla guerra del Golfo e dalle violenze dell'ISIS, dal marzo 2011 numeri senza precedenti di migranti dalla Siria, che cercano riparo da una guerra che sembra non avere più fine.
Ufficiosamente la Giordania ospita oggi un milione e 200mila di rifugiati.
I rifugiati siriani in Giordania
Attualmente, nel Paese risiedono circa 700 mila siriani ufficialmente registrati presso l'Ufficio delle Nazioni unite per i rifugiati (UNHCR, giugno 2024). Tuttavia, se s'includono anche i rifugiati non registrati, la cifra sale a più di un milione. Di questi, solamente il 20% risiede nei campi formali, concentrati nel Nord del Paese. Il restante 80% vive nelle aree urbane e peri-urbane, comprese zone remote e insediamenti informali, in condizioni di precarietà ed esclusione sociale.
Con il protrarsi della crisi siriana, i cui effetti sono stati amplificati dal recente terremoto del 2023, riflessioni si sono imposte alla platea composta da attori umanitari, Stati e donatori. Si parla ormai sempre più frequentemente del cosiddetto "ritorno” dei rifugiati in Siria. Ci si prepara a sostenere tale rientro, facilitandone il processo e assicurando che avvenga in modo dignitoso e sicuro. Gli interventi a sostegno della popolazione rifugiata in Giordania evolvono quindi la propria natura e passano da un'ottica puramente emergenziale a quella, più sostenibile e a lungo termine, dello sviluppo.
Le attività di AVSI in Giordania oggi
Grazie alla positiva collaborazione con le Municipalità e le autorità locali AVSI lavora a nord nel governatorato di Ajloun, nel nord-est nei governorati di Zarqa e Mafraqa e a sud nel governorato di Ma'an (Wadi Musa) e di Aqaba.
AVSI sostiene il tessuto economico, attraverso la creazione di lavoro e la formazione professionale.
Negli anni ha implemento progetti di sviluppo urbano: ha elaborato con le comunità locali i piani di sviluppo di alcune città e villaggi della Giordania, ha riabilitato le infrastrutture e rafforzato l’accesso a servizi essenziali. In questi interventi sono stati coinvolti giordani vulnerabili e rifugiati attraverso lo strumento del "cash for work". Questa strategia ha diversi benefici: contribuisce a rafforzare il senso di appartenenza e di bene comune, promuove il coinvolgimento della comunità e garantisce lo sviluppo di competenze tecnico-professionali dando sollievo economico immediato alle famiglie più indigenti.
Tra gli spazi riabilitati ci sono anche dei siti archeologici: sia a Petra, dove AVSI ha curato la realizzazione di due nuovi percorsi turistici, ai margini del deserto del Wadi Rum e a Rihab e in altri siti minori dove il patrimonio artistico culturale può essere la leva per nuove attività economiche.
AVSI ha promosso progetti di formazione professionale e supporto all’imprenditoria locale nei settori trainanti dell’economia giordana come il turismo, l’agricoltura sostenibile e la protezione del patrimonio artistico e culturale.
Altre priorità di AVSI in Giordania oggi sono la protezione dei minori e delle donne sopravvissute o a rischio di abusi e violenze e l’inclusione sociale delle persone che vivono con disabilità a cui vengono assicurati servizi sanitari e psicosociali di base.
Progetti attivi
- “LE NAKTHO MA’AN - STEP TOGETHER : intervento per il rafforzamento dei sistemi e risorse comunitarie di protezione sociale dei gruppi maggiormente vulnerabili tra le comunità rifugiate e ospitanti nei governatorati di Ma’an, Aqaba, Zarqa e Mafraq, nel quadro di un intervento multisettoriale di protezione, educazione e salute” (2024-2025),
L’iniziativa è finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ed è implementata in partenariato con Fondazione Terre des Hommes Italia, i centri della gioventù del Ministero della Gioventù giordano, Ministero della Salute, dello Sviluppo Sociale e le Municipalità locali. - “Boro’om – Opportunità di impiego formale e sviluppo dell’imprenditoria nei governatorati di Mafraq e Aqaba” (2024-2025).
L’iniziativa, finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, favorisce l’accesso a opportunità di reddito della popolazione giordana e rifugiata siriana più vulnerabile, contribuendo alla resilienza delle comunità che vivono nei governatorati di Mafraq e Aqaba e alla creazione di un mercato del lavoro più accessibile ed inclusivo. Ha la durata di 18 mesi ed è realizzato in partenariato con ARCS Arci Culture Solidali.
Il primo intervento di AVSI in Giordania è stato l’avvio del programma Sostegno a Distanza con il Patriarcato Latino di Gerusalemme. Oggi AVSI sostiene l’educazione di 345 bambine e bambini vulnerabili che frequentano le Scuole del Patriarcato latino di Zarqa e Anjara. Il sostegno continuativo di donatori privati italiani garantisce un sostegno psico-sociale a tutte le famiglie dei bambini. I bambini, oltre a frequentare la scuola, sono seguiti dagli assistenti sociali di AVSI, possono accedere a lezioni di recupero di arabo, matematica e inglese, ad attività ricreative tra cui arte e musico terapia e ad attività sportive e comunitarie.
