AVSI in Iraq
- Headquarter a Erbil
- Ufficio di Qaraqosh House No. 5/12/154, Sinhareeb QuarterTel: 00964-750-300-4521
- Ufficio di Duhok House No. Z14/2, Butan QuarterTel: 00964-751-700-2204
- Ufficio di Tel-kayf House No. 2/780, Palestine Quarter
Tel: 00964-750-300-4706 - Ufficio di Telafar House No. 5/218, Al-Qadsiya Quarter
Tel: 00964-750-300-4756 - Lorenzo Ossoli Country Representative
lorenzo.ossoli@avsi.org
La presenza e l'impegno di AVSI in Iraq risalgono al 1991, con attività sanitarie di emergenza fino al 1996 e con progetti educativi dal 2003 al 2006.
Arrivata nel Kurdistan iracheno nel 2014 per affrontare una delle più complesse crisi umanitarie di oggi, AVSI è al fianco delle famiglie irachene sfollate a causa della guerra.
Kurdistan iracheno: alla ricerca di nuove opportunità dopo la crisi
Dall'inizio del conflitto siriano nel 2011 e dall'occupazione di alcune città irachene da parte dell'ISIS, nel 2014, il numero di sfollati interni iracheni ha continuato ad aumentare.
Nelle zone dell'Iraq invase dall'ISIS, centinaia di persone sono state costrette a fuggire perdendo le loro case e i loro mezzi di sostentamento.
Per questo motivo, alla base di molti dei progetti di AVSI nel Paese c'è l'obiettivo di rafforzare la resilienza socio-economica della popolazione, aiutandola a costruire nuove attività redditizie. AVSI si propone di migliorare l'economia locale dei rimpatriati, dei rifugiati e delle comunità ospitanti in Iraq, favorendo la coesione sociale tra le diverse comunità.
I progetti di AVSI in Iraq facilitano la convivenza attraverso la fornitura di bestiame alle comunità ospitanti, utile per intraprendere attività commerciali insieme agli sfollati interni.
AVSI dà forza anche ai giovani iracheni con competenze tecniche e professionali, consentendo loro di acquisire un'occupazione remunerativa in un mercato del lavoro estremamente competitivo.
Inoltre, AVSI Iraq estende il suo sostegno coinvolgendo professionisti del settore medico in una formazione specializzata con medici italiani. Questo prezioso tutoraggio favorisce lo sviluppo delle loro capacità, consentendo loro di intraprendere complicate procedure chirurgiche all'interno dei confini iracheni.
Yazidi: una comunità vittima di genocidio nel 2014
Gli Yazidi sono un gruppo etnico e religioso di diverse centinaia di migliaia di persone che sono stati vittime di genocidio nel nord dell'Iraq nell'agosto del 2014 da parte dello Stato Islamico.
Dopo che l'ISIS ha superato il confine con la Siria, gli yazidi sono stati rapiti, uccisi o costretti a lasciare il Sinjar.
Un crimine che ha tentato di cancellare per sempre ogni traccia di questa minoranza, della sua cultura e della sua religione. Ancora oggi oltre 2.000 donne e ragazze yazide risultano scomparse.
I progetti di AVSI in Iraq offrono sostegno agli Yazidi e incoraggiano la cooperazione tra loro e le comunità ospitanti per avviare piccole attività remunerative legate all'allevamento e all'agricoltura.
Inoltre, AVSI ha svolto un ruolo significativo nell'assistere la comunità Yezidi nell'avvio di attività di produzione di funghi e nella creazione di serre. Nel distretto di Sharia, l'organizzazione ha ristrutturato delle grotte per permettere agli sfollati yezidi di creare ambienti adatti per la produzione di funghi. Inoltre, AVSI ha creato delle serre nel distretto di Ba'adra appositamente per le donne Yezidi. Queste serre sono diventate centri di produzione di varie piante e ortaggi.
Il sostegno all'economia locale dopo l'avvento dell'ISIS
AVSI Iraq si impegna a sostenere la comunità locale attraverso diversi progetti volti a garantire il supporto necessario per far rifiorire le loro attività dopo l'ISIS.
Grazie al sostegno di BPRM, AICS, e GIZ AVSI convoglia i suoi sforzi per rinvigorire l'economia locale attraverso la fornitura di:
- bestiame per ristabilire imprese agricole fiorenti
- sistemi di supporto all'agricoltura come meccanismi di irrigazione e pozzi
- programmi di formazione professionale e di competenze personali
- installazione di serre, in cui coltivare frutta e verdura per l'autoconsumo e per la vendita
- fornitura di strumenti e competenze per la coltivazione dei funghi
Al fianco dei bambini iracheni e sfollati interni
Grazie al progetto Sostegno a Distanza AVSI è al fianco dei bambini vulnerabili, garantendo loro l'accesso all'istruzione e ricostruendo le scuole distrutte dalla guerra.
AVSI Iraq fornisce loro il materiale scolastico essenziale, salvaguardando la continuità del loro percorso scolastico. Inoltre, AVSI fornisce loro corsi estivi che abbracciano un ampio spettro di materie, oltre ad attività ludiche e ricreative che comprendono arte, nuoto, autodifesa e varie altre discipline.
Il progetto Sostegno a Distanza con AVSI in Iraq
Il progetto Sostegno a distanza in Iraq è iniziato nel 2015 in risposta alla crisi irachena e all'occupazione di diverse aree del Paese da parte dell'ISIS.
In quel momento, l'obiettivo principale di AVSI era quello di sostenere i bambini sfollati e le loro famiglie provenienti da Qaraqosh, garantendo loro l'accesso alle necessità di base, come cibo e istruzione.
Nel 2018, quando le famiglie hanno deciso di tornare a Qaraqosh, AVSI ha continuato ad accompagnarle fornendo supporto educativo, nutrizionale e medico.
Nel 2021, il progetto di Sostegno a Distanza è stato esteso all'area di Duhok per sostenere la comunità yazide. Attualmente, il Programma di sostegno a distanza in Iraq sostiene 389 bambini - tutti sfollati interni di età compresa tra i 4 e i 14 anni - a Erbil, Qaraqosh e Duhok.
Potenziamento del sistema sanitario a Mosul
Il Kurdistan e l'Iraq hanno un tasso notevole di leucemia e talassemia, mentre le risorse per il trattamento di queste malattie sono molto limitate. Di conseguenza, i pazienti sono costretti a recarsi all'estero per gli interventi chirurgici necessari.
Nel 2023, AVSI Iraq ha lanciato un progetto per assistere il personale medico e infermieristico iracheno dell'ospedale Al-Hadbaa di Mosul nell'esecuzione di trapianti di midollo osseo. L'obiettivo è aumentare la capacità dei medici locali di eseguire trapianti in modo indipendente entro la fine del progetto. Questo progetto segue un altro simile realizzato nel 2016 all'ospedale Hiwa di Sulaymaniyah, che ha portato a oltre 300 trapianti eseguiti autonomamente da medici locali