bambini-siriani-ad-aleppo-oggi-2023-scaled-aspect-ratio-655-832 bambini siriani ad aleppo oggi 2024

In Siria
cure, sostegno psico-sociale ed economico per favorire il nexus tra emergenza e sviluppo

Paese Siria
Progetti
11
Staff
28
Budget
1.643.085 €
Beneficiari diretti
67.102
Beneficiari indiretti
335.305
Principali donatori
AICS | UN OCHA | PLAN International | Fondi privati
AVSI in Siria
  • Ufficio di Damasco
    Abou Roummaneh
  • Ufficio di Aleppo
    Farhat square  

Dal 2015 AVSI è stabilmente in Siria e lavora, con una rete capillare di partner e progetti, per sostenere la popolazione siriana, provata da 14 anni di guerra e da una crisi sociale, economica e sanitaria gravissima.

Gli sconvolgimenti politici seguiti alla caduta del regime siriano nel dicembre 2024 hanno segnato una nuova fase di transizione e incertezza, e il bisogno di sostegno della popolazione rimane urgente. AVSI continua a operare con determinazione nelle aree urbane e rurali di Aleppo e Damasco, promuovendo interventi di supporto psicosociale, assistenza economica, formazione professionale, programmi educativi nelle scuole pubbliche e cure mediche.

AVSI è convinta che, per contribuire a una soluzione duratura alla crisi siriana la risposta umanitaria debba passare da interventi di emergenza all'early recovery cioè alla ricostruzione di infrastrutture essenziali e all'investimento in educazione, agricoltura, salute e formazione professionale per favorire la ripartenza e la coesione sociale.

La situazione in Siria oggi

Dopo quasi quattordici anni di conflitto, il 27 novembre 2024 una coalizione di ribelli diretta da Hay’at Tahrir al-Sham (Hts) ha lanciato un’offensiva militare su vasta scala che nell’arco di pochi giorni ha provocato il collasso del regime del presidente Bashar al-Assad, la cui famiglia era al potere in Siria dal 1970, e del suo partito, il Ba’th, che dominava la scena politica nazionale dal 1963. La dissoluzione del regime rappresenta uno spartiacque nella storia del paese, oltre a ridisegnare gli equilibri politici dell’intera regione mediorientale (fonte ISPI). 

A dicembre 2024 il numero di sfollati interni in Siria ha raggiunto il picco di 1,1 milioni di persone. Nello stesso periodo, il cambio delle autorità nel Paese ha generato un gran numero di spostamenti, con oltre 522.000 sfollati interni che sono tornati nelle proprie case e circa 195.000 siriani rientrati dall’estero, soprattutto verso le regioni di Aleppo, Ar-Raqqa e Dar’a.

La Siria oggi sta affrontando una situazione drammatica: si prevede che la povertà estrema passi dal 33,1% del 2024 al 37,4% nel 2025. Sulla situazione economica pesano le sanzioni internazionali, la continua svalutazione della valuta locale e l’aumento dell’inflazione. La maggior parte delle famiglie non può permettersi i beni di prima necessità il cui prezzo è triplicato negli ultimi due anni.

Anche l’impatto del cambiamento climatico ha un peso notevole per il popolo siriano: la crisi idrica ha messo in ginocchio la produzione agricola e limitato l'accesso all'acqua pulita.

L’OCHA - l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari - (dati 2025) ha stimato che l’emergenza umanitaria in Siria coinvolge 16,5 milioni di persone, di cui il 40% minori.

La situazione in Siria ha un impatto psicosociale profondo. Dopo anni di guerra, la pandemia di Covid-19, l’epidemia di colera, il terremoto del febbraio 2023 e la transizione politica seguita alla caduta del regime nel 2024, la popolazione vive in uno stato di disorientamento, sospesa tra il desiderio di un cambiamento reale e la paura di nuovi traumi. In questo clima incerto, AVSI continua a offrire un punto di riferimento, portando speranza e supporto concreto nelle aree urbane e rurali di Aleppo e Damasco.

Alla sofferenza di una popolazione c’è un limite.
Non si può andare oltre, non si possono chiudere gli occhi davanti a quanto sta accadendo in Siria, terra amata e martoriata, come la chiama Papa Francesco. E questo vuol dire muoversi, agire ora. Cambiare passo rispetto agli ultimi anni. Deve mutare il nostro approccio, occorre spingere per scelte concrete 

Giampaolo Silvestri, 16 febbraio 2023 su Avvenire

Il sostegno alla popolazione siriana

La situazione in Siria oggi ha un effetto psico-sociale devastante. Tra la guerra, la pandemia di Covid, l’epidemia di colera e il terremoto di febbraio 2023, la popolazione in Siria è disorientata e non riesce a reagire. La speranza per un futuro migliore, nutrita in qualche modo sotto la guerra, oggi non esiste più.

È per questo che AVSI principalmente ad Aleppo, ma anche a Lattakia, implementa progetti per il benessere delle famiglie vulnerabili:

  • supporto psicosociale per adulti e bambini pensati per ricostruire legami, affrontare i sintomi da stress post-traumatico e riaccendere la speranza
  • distribuzione di ausili medici per persone con disabilità
  • formazione professionale e inserimento lavorativo per i giovani
  • distribuzione di kit per l'igiene personale per donne vulnerabili, a cui vengono riservati momenti di scambio e sensibilizzazione in contesti protetti

Un’attenzione particolare è rivolta alle famiglie più fragili: quelle con persone anziane o con disabilità o quelle la cui sopravvivenza è sulle spalle delle donne capifamiglia, spesso vedove di guerra, che si ritrovano a dover sostenere da sole se stesse e i figli.

Negli anni, l’organizzazione ha inoltre maturato una solida esperienza nel supporto al settore agricolo, affiancando gli agricoltori con formazioni tecniche e distribuzione di strumenti e materiali per migliorare la produzione e rafforzare la sicurezza alimentare.

I bambini siriani e la “generazione perduta”

Nelle scuole pubbliche, AVSI lavora per prevenire l’abbandono scolastico, promuovendo il reinserimento dei minori e accompagnando la crescita professionale degli insegnanti attraverso corsi di aggiornamento. Classi di recupero e interventi di riabilitazione degli edifici scolastici trasformano gli spazi educativi in ambienti sicuri, accoglienti e stimolanti.

La guerra ha devastato la vita migliaia di bambini e ragazzi: una intera generazione non ha potuto frequentare la scuola, crescere in un ambiente educativo sicuro e accogliente.

Ancora oggi più di due milioni di bambini e ragazzi siriani (tra i 6 e 17 anni) non vanno a scuola, e gli aiuti umanitari e le risorse locali per sostenere il loro diritto all’istruzione sono sempre più ridotti. Non andare a scuola espone i bambini e i ragazzi al rischio di sfruttamento minorile: dai matrimoni precoci al lavoro infantile.

Il sistema educativo pubblico siriano porta le ferite profonde della guerra: fuga di personale qualificato, scuole distrutte, usate per scopi militari o per accogliere gli sfollati e un progressivo impoverimento del tessuto pedagogico. In questo contesto fragile, l’approccio integrato di AVSI mira a ricostruire non solo le scuole, ma anche la fiducia nell’educazione come motore di futuro.

Oggi solo due terzi delle scuole in Siria sono funzionanti: i bambini che possono andare a scuola spesso seguono le lezioni in classi sovraffollate e in edifici con acqua e servizi igienico-sanitari, elettricità, riscaldamenti e impianti di ventilazione insufficienti.

In aree rurali di Damasco, AVSI è impegnata nella riabilitazione strutturale degli edifici scolastici, trasformandoli in luoghi sicuri, funzionali e accoglienti.

Parallelamente, l’organizzazione lavora per il reinserimento scolastico dei bambini che hanno abbandonato la scuola, spesso costretti a lavorare per sostenere economicamente la famiglia. Per colmare le lacune di chi è rimasto indietro nel percorso di apprendimento vengono organizzati corsi di recupero. Poiché molte famiglie non possono permettersi nemmeno il materiale scolastico di base, AVSI distribuisce zaini, quaderni, penne e altri strumenti essenziali.

AVSI forma gli insegnanti sulla gestione dei traumi e delle difficoltà emotive dei bambini, oltre a introdurre l'active learning, una metodologia didattica che promuove lezioni partecipative e centrate sul bisogno dell'alunno con l'uso dell'apprendimento cooperativo, giochi di ruolo e gamification.

Ogni intervento educativo è sempre affiancato da un percorso di protezione: i bambini e i loro genitori vengono coinvolti in attività di supporto psicosociale che rafforzano le relazioni familiari, favoriscono l’espressione delle emozioni e promuovono un ambiente scolastico più inclusivo.

Siria oggi: sostegno ai bambini siriani ad Aleppo
Più della metà della popolazione siriana ha meno di 25 anni. Investire nell’educazione per AVSI non solo risponde ai bisogni dei bambini e dei giovani di oggi ma significa scommettere su una generazione dichiarata perduta, per permettere di essere protagonisti del loro sviluppo e di quello della comunità.

Tra il 2023 e 2024 grazie al contributo di Fondazione Milan e alla collaborazione con il partner Pro Terra Sancta (PTS), 278 bambini vulnerabili sono stati coinvolti in corsi di calcio, un'attività che offre una via di fuga dalla realtà post-conflitto e post-terremoto e che ha contribuito al loro benessere psicofisico.

Da Ospedali Aperti ai Dispensari della speranza: la risposta di AVSI alla crisi sanitaria

In Siria più del 40% del sistema sanitario – ospedali, ambulatori, cliniche – è andato distrutto a causa della guerra e oltre il 40% del personale sanitario è fuggito all’estero. E se da un lato può dirsi conclusa la fase emergenziale dell’assistenza medica, quella legata ai feriti e ai traumi di guerra, ora i problemi sono legati alla ricostruzione del comparto sanitario che richiederà anni e tanto denaro. Oggi in Siria chi non ha soldi per curarsi può morire per una polmonite, per un’ernia inguinale o per un’appendicite. Patologie banali ma che diventano mortali per chi non ha accesso alla sanità. Non solo: il 25% della popolazione ha una qualche forma di disabilità contro una media mondiale del 15% (HNO 2023). Prima della guerra, la Siria era una delle eccellenze sanitarie in Medio Oriente e con una grossa componente di sanità pubblica gratuita. Oggi tutto è distrutto.

Per questo nel 2017, AVSI ha lanciato la campagna Ospedali Aperti, promossa dalla Nunziatura Apostolica a Damasco e patrocinata dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale per garantire cure gratuite ai pazienti poveri in tre ospedali non profit siriani a Damasco ed Aleppo.

Inizialmente previsto con una durata di 3 anni e mezzo (2017-2020), il progetto è proseguito e a fine dicembre 2024, aveva erogato 188.147 cure gratuite.

Oggi il sostegno di AVSI si concentra sui dispensari, cioè ambulatori medici sul territorio. Ad oggi sono 6 i dispensari sostenuti a Damasco, sulla costa (Lattakia, Safita, Kasab) e nel Sud (Sweida). Si prevede che tra il 2025 e 2026 i dispensari erogheranno servizi per oltre 60,000 persone.

 

Una visita presso l'ospedale Saint Louis uno dei pochi attivi oggi ad Aleppo, Siria
Una visita presso l'ospedale Saint Louis uno dei pochi attivi oggi ad Aleppo, Siria

Sono innumerevoli le testimonianze delle persone curate: si dicono soprattutto grate. A volte sono quasi stupite di aver trovato accoglienza amorevole benché fossero di religione diversa. È come se nel Paese si fosse smarrita la fiducia che l’altro può essere un bene, non sempre una minaccia.
Alcuni, curati dal progetto, tornano e chiedono di poter svolgere servizio di volontariato negli ospedali.

I profughi siriani: i progetti per sostenerli in Libano, Iraq, Giordania.

La Siria è il Paese d'origine del maggior numero di rifugiati nel mondo, con circa 6,3 milioni di rifugiati sotto il mandato dell’UNHCR. Quasi la metà sono giovani e bambini.

Da anni sosteniamo la popolazione siriana anche nei Paesi che accolgono i profughi che hanno lasciato la Siria a causa della guerra. In particolare in Libano, in Giordania e in Iraq

AVSI in Siria, segui gli aggiornamenti sui social