ll ruolo delle imprese per le città sostenibili

Il terzo settore può avere un ruolo decisivo per le città sostenibili. Giampaolo Silvestri, Segretario Generale AVSI, racconta il nostro approccio nei progetti di rigenerazione urbana

Città sostenibile, città resiliente, città vivibile, città verde, città inclusiva, smart city. Diversi aggettivi per definire quello che dovrebbe essere una città: un luogo di espressione e vita delle persone che la abitano, un luogo che prende forma e si sviluppa per rispondere ai bisogni e alle dinamiche di vita di tutta la comunità

Il terzo settore può avere un ruolo decisivo per le città sostenibili. Ne abbiamo parlato alla settima edizione dell’Italian Business & SDGs Annual Forum (18 e 19 ottobre a Torino), partendo da alcune esperienze sul campo di rigenerazione urbana

L’#SDGForum

L’Italian Business & SDGs Annual Forum (18 e 19 ottobre a Torino) è l’appuntamento annuale promosso da UN Global Compact Network Italia per favorire il dialogo e il confronto tra rappresentanti del mondo aziendale, accademico, delle istituzioni e della società civile sul ruolo del settore privato nel raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 ONU.

Il ruolo delle imprese per le città sostenibili                                      

Giampaolo Silvestri ha portato l’esperienza di AVSI nell’ambito della rigenerazione urbana in Mozambico (a Pemba e a Maputo) e in Giordania Quweira, illustrando il nostro approccio per contribuire alla realizzazione di città sostenibili che prevede:

  • favorire il community building: la nascita di comunità aperte e accoglienti per tutti, anche i più vulnerabili
  • promuovere i nessi nei vari ambiti (educativo, sanitario, alimentare, culturale, lavorativo, economico, del tempo libero, ambientale)
  • attivare sinergie con i partner del territorio, pubblici, privati, profit e no profit, universitari
  • co-progettazione tra le parti dalla fase di ideazione a quella di implementazione, fino a giungere al processo di valutazione

Settore privato & città sostenibili: i driver del cambiamento

Nei nostri progetti abbiamo identificato tre driver, tre elementi che guidano il cambiamento

1. partecipazione e stakeholders

L’identificazione, la mappatura e l’engagement degli stakeholders è fondamentale per il processo di sviluppo territoriale. Si parte dalla persona, con le sue espressioni sociali e associative (società civile) al centro. Questo nucleo è in relazione con tutto il sistema di attori pubblici e privati.

2. approccio integrato sistemico

La sostenibilità si basa su tre pilastri: socio-culturale ed educativo, ecologico e ambientale, economico e lavorativo e per raggiungerla è necessario mantenere il focus sulla persona e sul settore di intervento mantenendo una visione globale nel territorio. Per una crescita omogenea di tutta la comunità

3. Partenariati e governance

La pianificazione è un processo che permette agli attori locali di:

  • prendere coscienza e conoscenza del proprio territorio, sia in termini di risorse, capacità, opportunità e potenzialità, sia in termini di  bisogni e necessità
  • mettere in contatto e in relazione  i vari attori presenti

Un esempio di città sostenibile in Giordania: il progetto di AVSI

Il settore privato ha un ruolo rilevante nei nostri progetti. Come nel progetto RADICE che abbiamo implementato in Giordania tra il 2020 e 2021 a Qweirah e Aqaba per migliorare le condizioni di vita dei rifugiati siriani e delle comunità giordane, rafforzando l’accesso ai servizi essenziali e riabilitando le infrastrutture di base di Aqaba.

Abbiamo elaborato un piano di sviluppo locale nel comune di Qweirah (12.000 ab) (esperienza che attualmente stiamo replicando in altre sei città della Giordania), ci siamo occupati della riabilitazione delle infrastrutture coinvolgendo nella realizzazione 180 persone attraverso lo strumento cash for work. Abbiamo rafforzato e promosso i servizi di turismo sostenibile e favorito le opportunità di sviluppo e investimento per le comunità. Abbiamo avviato una cooperativa femminile, sostenuto 15 iniziative imprenditoriali coinvolgendo un totale di 120 persone.

Jordan-radice-project
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