Il progetto, finanziato dalla TAUW Foundation e realizzato grazie al sostegno del partner locale Club Bleu Artisanal per una durata di due anni, affronta il problema della conservazione e della valorizzazione dell'ecosistema lagunare del Grande Lago di Tunisi (El Bhira) e di Rades, minacciato dall'eccessivo sfruttamento delle tecniche biologiche e alieutiche.
L’area nord del Lago di Tunisi e le sue necessità
Il nord del Lago di Tunisi è una delle lagune più importanti a livello nazionale e internazionale.
Il lago offre grandi opportunità di pesca, poiché l’elevata salinità delle sue acque ha fatto prosperare il plancton, che alimenta molluschi e pesci in grandi quantità. Inoltre, il lago ospita grandi colonie di uccelli, soprattutto fenicotteri rosa che stazionano intorno all’isolotto di Chikly.
Nell’ultimo decennio, l’elevato numero di sistemi di pesca fissi installati e il mancato rispetto del periodo di riposo necessario per evitare i movimenti migratori dei pesci hanno portato al calo della produzione e alla conseguente riduzione delle fonti di reddito dei pescatori irresponsabili.
Ha inoltre avuto un impatto negativo sulle comunità che vivono delle attività legate alla pesca nel lago di Tunisi, causando un aumento della povertà e dei problemi sociali.
La diminuzione dei posti di lavoro nel settore e l’assenza di prospettive economiche per i giovani spesso portano all’esodo e all’immigrazione clandestina.
Inoltre, i problemi ambientali legati all’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche, alla riduzione degli stock, al degrado degli habitat marini e ai cambiamenti climatici contribuiscono ad aumentare le difficoltà del settore.
L’obiettivo del progetto Blue Marine
Il progetto intende contribuire a fermare lo sfruttamento eccessivo del Grande Lago di Tunisi e Rades per preservarne la biodiversità, coinvolgendo al contempo la popolazione locale, con particolare attenzione ai giovani e alle donne, nella sua gestione come opportunità per creare nuove imprese sostenibili legate alla piscicoltura e all’acquacoltura.
Il progetto mira a:
- promuovere il trinomio pesca-acquacoltura su piccola scala, cultura e ambiente, per raggiungere la piena responsabilità dei pescatori e delle loro famiglie nella gestione e nella valorizzazione integrata dei beni della loro terra;
- promuovere l’alternanza tra pesca artigianale e attività di acquacoltura su piccola e media scala per preservare gli stock naturali, migliorare i redditi dei pescatori vulnerabili e aumentare la produzione alimentare sostenibile;
- promuovere attività artigianali con materiali riciclati, produzione di alimenti biologici sostenibili e nuove imprese legate ai sottoprodotti del pesce e alla produzione di alimenti biologici sostenibili per i turisti e i mercati locali.
Le attività del progetto
Il proegtto verrà impementato attraverso tre fasi:
- Nei mesi di settembre e ottobre 2022, 100 pescatori locali parteciperanno a diverse attività per promuovere la vita associativa e la formazione sulle tecniche di pesca sostenibile.
L’obiettivo di queste attività è, da un lato, promuovere la creazione di associazioni e cooperative tra i pescatori che operano all’interno e intorno al Grande Lago di Tunisi, come mezzo per ridurre i conflitti, abbassare i costi di produzione, accedere ai finanziamenti e sostenere la competitività del settore garantendo un reddito migliore ai membri.
D’altra parte, questa attività mira a rafforzare le conoscenze dei pescatori sui metodi e le migliori pratiche per una pesca sostenibile e responsabile che possa garantire la sostenibilità delle risorse naturali e assicurare i prodotti. - Nel corso dei prossimi 9 mesi, saranno organizzate diverse attività che permetteranno di avere una maggiore diffusione al di fuori della comunità dei pescatori, toccando almeno 10.000 abitanti della capitale tunisina, dagli studenti delle scuole, passando dai consumatori dei mercati ittici cittadini per arrivare agli stranieri che vivono nei sobborghi più ricchi. Inoltre, saranno organizzati eventi internazionali online per estendere il campo di influenza del progetto e la diffusione del suo messaggio incentrato sulla riduzione dei rifiuti e sulla promozione dell’economia blu.
- La terza e ultima fase, della durata di 9 mesi, prevede la promozione di opportunità imprenditoriali a favore di giovani e donne delle comunità target, sulla base delle nuove tendenze imprenditoriali legate alla blue economy. A tal fine, saranno selezionati almeno 15 pescatori che inaugureranno la pratica innovativa di alternare pesca e acquacoltura.