Mercoledì 23 novembre AVSI ha organizzato un evento a Beirut in occasione dei 50 anni dalla sua fondazione. Un'occasione per ripercorrere i traguardi e le sfide nel Paese, dove operiamo dal 1996.
All'incontro hanno partecipato sette giovani imprenditori formati da AVSI, i colleghi di AVSI in Libano, il membro fondatore La Libanaise, i rappresentanti di istituzioni e partner locali e di organizzazioni internazionali con cui collaboriamo.
Tra gli altri, l’Ambasciatrice italiana in Libano Nicoletta Bombardiere, monsignor Giovanni Bicchierri, la direttrice dell’AICS in Libano Alessandra Piermattei, Ettie Higgins, vice rappresentante UNICEF in Libano e rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura libanese.
“Le crisi multiple che il Libano sta affrontando da quasi tre anni hanno destabilizzato il Paese, le società, le economie e la vita di migliaia di persone – ha detto Marina Molino Lova Responsabile di AVSI in Libano - Sembra che non ci sia alcun rallentamento al peggioramento della situazione, una situazione che ci ha posto seri interrogativi, il primo fra tutti "da dove cominciare per sostenere la popolazione libanese e i rifugiati?”.
La risposta che abbiamo trovato parte dalla nostra esperienza sul campo, da quella dei partner con cui lavoriamo, e con le comunità stesse, che ci condividono i loro bisogni ma anche le loro proposte di soluzioni. Mano nella mano, insieme, abbiamo messo in campo delle azioni con la convinzione che, comunque, faranno la differenza e ne varrà la pena”.
La risposta di AVSI alla crisi in Libano: un percorso di resilienza
I sette imprenditori invitati all’evento sono l’esempio della risposta concreta che AVSI vuole fornire ai beneficiari, un “Percorso verso la resilienza”.
Sette attività, sette imprese, sette storie di chi, da beneficiario, torna ad essere protagonista dello sviluppo, suo e di tutta la comunità. I giovani hanno promosso le loro attività, il risultato dei nostri progetti di formazione professionale a supporto dell’imprenditorialità giovanile, che hanno permesso loro di produrre ortaggi, mouneh, uova, pane, pellet, compost e cereali.
Un esempio da replicare per rispondere, da un lato, all’insicurezza alimentare della popolazione e, dall’altro, per accompagnare i giovani, i pensionati, i più poveri, ad avere un reddito per pagare i generatori di energia elettrica, per accedere ai servizi sanitari, per sfamare le proprie famiglie.
L'esperienza tecnica viene dai nostri progetti, dai nostri partner; il terreno proviene dalle municipalità che hanno scelto ospitare le iniziative per aiutarci ad alleviare tensioni e fame.
“La chiave è l'impegno di ognuno di noi – ha concluso Marina Molino Lova - in particolare in questi momenti difficili, perché alla fine desideriamo, tutti, essere parte di un cambiamento, di qualcosa che riempirà i nostri cuori e le nostre vite”.
Insieme adempiremo al nostro dovere di custodire ogni vita umana. Io, come membro dello staff AVSI, considero ogni giorno l'inizio di una nuova generazione, consapevole delle proprie responsabilità, fiduciosa delle proprie capacità e determinata a cogliere tutte le opportunità future. Ogni giorno rinsaldiamo un legame virtuoso attraverso la cooperazione e il sostegno reciproco.
Abbas, AVSI Libano