“To invest in people, prioritize education”: è questo il tema della quinta Giornata mondiale dell’educazione che si celebra il 24 gennaio, istituita dalle Nazioni Unite per riflettere sull’importanza dell’educazione come diritto per tutti e bene pubblico, anche nei paesi più poveri, come il Sud Sudan.
Lo sa bene Living Sunday, 22 anni, studentessa sud sudanese che ha dovuto rinunciare agli studi quando è nato suo figlio.
“Durante la pandemia Covid le scuole hanno chiuso. In quel periodo ho conosciuto un ragazzo e sono rimasta incinta. Mio padre mi ha cacciato di casa così sono andata a vivere con il padre di mio figlio, in un villaggio lontano da qui. Sono stati mesi di inferno, la famiglia di mio marito non mi ha mai accettato e lui non mi ha mai aiutato”.
Living Sunday non si è sposata ufficialmente, ma per lei e per la comunità il padre di suo figlio è suo marito. Sapeva che anche a casa sua avrebbe dovuto cavarsela da sola, ma, disperata, ha bussato nuovamente alla porta della sua famiglia e non ha più rivisto il ragazzo.
“Mia madre ha convinto mio padre a farmi restare. Ma a una condizione, ricordo ancora le sue parole ‘scordati la scuola, sarai tu a doverti occupare di tuo figlio. Penserai tu a lavare i vostri vestiti, ad accudirlo e a guadagnarti da mangiare per te e per lui’.”
Nel frattempo le scuole hanno riaperto e Living Sunday era determinata a riprendere gli studi.
“Ho sentito parlare di un progetto che aiutava gli studenti in difficoltà in una scuola a cinque chilometri da casa mia. Sono andata a informarmi e ho scoperto che l’ong AVSI avrebbe sostenuto l’educazione di ragazze madri che non potevano studiare. Era la mia occasione, sono stata la prima a iscrivermi e ho convinto mia madre a prendersi cura di mio figlio durante le lezioni, promettendo di lavorare nei campi tutti i finesettimana, con mio figlio legato sulla schiena”.
Living Sunday è tornata a scuola grazie a un progetto della ong AVSI in partnership con SPEDP (Support for Peace Education and Development Program), proposto da Save The Children e finanziato da Education Cannot Wait, il fondo globale delle Nazioni Unite per l’educazione in contesti di emergenza e crisi protratte.
“Per andare a scuola mi sveglio ogni giorno alle 4 e cammino per un’ora, ma ne vale la pena, soprattutto ora che abbiamo una struttura nuova e accogliente, libri, penne e anche la luce. A noi ragazze vengono anche forniti assorbenti e sapone: prima quando avevo le mestruazioni dovevo saltare le lezioni”.
In Sud Sudan andare a scuola con continuità è difficile per tutti: le strutture sono fatiscenti, le classi sovrappopolate e continui conflitti obbligano gli studenti a scappare, le scuole a chiudere.
“Incontrare AVSI è stata una grande occasione per me e per tanti altri ragazzi e ragazze – dice Living Sunday - perché se studi hai un valore: sei considerato dalla comunità, puoi trovare un lavoro. Presto mi diplomerò, il mio sogno sarebbe proseguire gli studi, andare all’università e studiare logistica. Questo mi permetterebbe di trovare un buon lavoro”.
La prima cosa che farebbe Living Sunday con il suo primo stipendio? “Trovare una buona scuola per mio little boy” - dice mentre abbraccia suo figlio, esausta dalla giornata di studio e lavoro domestico.
Con AVSI educazione di qualità per i bambini sud sudanesi
Il progetto MYRP (South Sudan Multi-Year Resilience Program) è stato realizzato da AVSI da maggio 2020 a dicembre 2022 nello stato dell’Equatoria Orientale per garantire a bambini e bambine la possibilità di andare a scuola.
Oltre a fornire materiali, riabilitare strutture scolastiche e formare gli insegnati, AVSI ha contribuito al superamento degli ostacoli che spesso portano all’abbandono scolastico - norme sociali discriminatorie, condizioni di genere, insicurezza alimentare - e si è presa cura del benessere psicofisico dei ragazzi.
+54% di iscrizioni scolastiche in un anno, aumentano le bambine a scuola
Solo nel 2022 il programma ha permesso a 10.747 bambini di iscriversi a scuola (5928 bambini, 4819 bambine), con un incremento del numero di alunni con disabilità rispetto al 2021.
Nonostante le precarie condizioni di sicurezza e le continue tensioni intra-comunitarie che affliggono il Sud Sudan (documentate da una recente pubblicazione di AVSI), le iscrizioni scolastiche sono aumentate del 54%, grazie alla costruzione e al rinnovamento di scuole e di “Temporany Learning spaces”.
L’attenzione ai bisogni di genere ha aumentato la presenza femminile nelle scuole: le ragazze hanno ricevuto kit igienici, sono state coinvolte in incontri sul ciclo mestruale e hanno ricevuto un sostegno psicologico, soprattutto le giovani madri come Living Sunday.
AVSI in Sud Sudan
AVSI è impegnata da anni nel settore educativo in Sud Sudan: nel 2022 ha aiutato più di 11.000 studenti e 118 scuole non solo con interventi materiali ed economici ma anche di sensibilizzazione sull’importanza dell’educazione, che per AVSI è il motore di sviluppo dell’intera comunità.
Nel paese dal 2005, AVSI in Sud Sudan cura anche progetti di Sicurezza Alimentare, Nutrizione, Acqua Sanità e igiene (WASH), Peacebuilding e Protezione aiutando circa 650.000 persone.
La Giornata internazionale dell’educazione “Investire nelle persone, dare priorità all’istruzione”
Per la Giornata internazionale dell’educazione 2023 il tema proposto è un invito a mantenere una forte mobilitazione politica sull’istruzione e a tradurre gli impegni globali in azioni. Sullo sfondo di una recessione mondiale, crescenti disuguaglianze e crisi climatica l’istruzione deve avere la priorità per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.