L’intervento di Andrea Bianchessi di AVSI alla Conferenza dei Missionari Italiani nel mondo del Maeci

Si è svolta giovedì 7 dicembre 2023, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, a Roma, la Conferenza dei Missionari Italiani dal titolo “La persona al centro”.

L’evento, coordinato dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri italiano, Antonio Tajani, e dall’inviato speciale del governo per la libertà religiosa, Davide Dionisi, ha visto la partecipazione di rappresentanti di numerose congregazioni e istituti religiosi missionari e ha rappresentato un primo e importante incontro di conoscenza e confronto ravvicinato del mondo missionario con le autorità governative italiane.

Per AVSI ha partecipato Andrea Bianchessi, responsabile della regione ESA (Eastern and Southern Africa).

Nel suo intervento Andrea Bianchessi ha fatto emergere come in AVSI i progetti di sviluppo nascono dai bisogni e dai desideri delle persone che incontriamo. È a partire dall’esperienza di terreno che vengono messe in campo competenze tecnico-professionali e sinergie con molteplici attori, come nel caso della comunità di Mutuati, un villaggio nella contea di Meru, in Kenya.

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(L'intervento di Andrea Bianchessi è al min 42 della registrazione)

L’intervento di Andrea Bianchessi “Mutuati: da villaggio dedito alla produzione di Khat a motore di sviluppo”

Mutuati si trova in Kenya, nella Contea di Meru, ed è un villaggio famoso per la produzione del Khat, una pianta da cui si colgono le foglie che si masticano per non sentire la stanchezza e la fatica. È una droga leggera illegale in quasi tutto il mondo tranne in Kenya, dove viene consumata ed esportata anche in Somalia.
Nel villaggio Mutuati 10 anni fa c’era una sorta di monocultura di Khat, a discapito delle produzioni agricole di prodotti alimentari - come il mais il fagiolo.

Tra gli effetti negativi della coltivazione di Khat, oltre all’alto indice di malnutrizione c’è lo sfruttamento minorile e il conseguente abbandono scolastico: i bambini sono leggeri perciò più adeguati per raccogliere le foglie di Khat arrampicandosi su piante di 3 - 5 metri.

Più di 10 anni fa un amico di AVSI ci ha segnalato la situazione, chiedendo un intervento. È nata così la scuola di Mutuati, sostenuta anche attraverso il programma Sostegno a distanza. Attraverso il sostegno di un singolo bambino siamo entrati in contatto con le famiglie, a cui abbiamo donato cinque vacche di latte ciascuna per dare un supporto economico e nutrizionale.

A partire da questo intervento gli abitanti di Mutuati ci hanno chiesto di fare qualcosa in più cioè di aiutarli a organizzarsi per creare una cooperativa e aumentare la produzione.

Un gruppo di donne di un villaggio lì vicino, venendo a conoscenza del nostro lavoro chi ha chiesto di aiutarle a costituire anche loro una cooperativa, per dare valore aggiunto alla loro produzione.

È questa la storia che ha portato a una proposta progettuale che abbiamo presentato all’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, iniziativa che è stata approvata è che nel periodo 2017-2021 ha portato al raddoppio della produttività di latte e del reddito della famiglie coinvolte che hanno potuto pagare l’assicurazione sanitaria pubblica. I bambini, invece, hanno avuto accesso a scuola.

Questi sono solo alcuni dei risultati del progetto Maziwa, risultati pubblici e documentati da una valutazione esterna.

Da 5 cooperative a 50: un nuovo progetto finanziato dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo per sostenere 40 mila contadini

Con il progetto Maziwa abbiamo raggiunto cinque cooperative e, sulla base di quest’esperienza abbiamo fatto un passo ulteriore grazie al sostegno dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo: sosteniamo in totale 50 Cooperative a favore di 40.000 contadini nella filiera lattiero casearia e del caffè anche collaborando anche con l’Organizzazione della Società Civile CEFA la Fondazione E4Impact.

Proprio un paio di mesi fa mi è capitato di andare di incontrare un contadino di 55 anni produttore di caffè di seconda generazione. Non aveva mai assaggiato il suo caffè, l'ha provato per la prima volta con noi: prima lo vendeva attraverso intermediari che stabilivano il livello di qualità e il prezzo.

Ora questo produttore è cosciente del valore del suo prodotto, ha lavorato con noi per migliorare la qualità e decide lui a chi venderlo e a che prezzo.

Questo è un grande risultato perché restituisce alle persone dignità e consapevolezza del proprio lavoro e delle loro risorse.

Dall’esperienza sul campo alle policies

A partire dall’esperienza sul campo possiamo indicare proposte concrete per uno sviluppo in cui la persona è al centro.

  • partire dai bisogni e dai desideri delle persone
  • l'intervento deve coinvolgere tutti gli attori diciamo di buona volontà: donatori, comunità, autorità locali, settore privato
  • l'educazione è un fattore di successo: attraverso la formazione e l'assistenza tecnica le cooperative hanno migliorato le capacità gestionali e hanno acquisito aspetti innovativi, come l’uso del digitale
  • la presenza sul terreno, che garantisce un accompagnamento costante e personalizzato
  • condividere i risultati delle iniziative e non essere autoreferenziali, inserendo nei progetti valutazioni esterne con l’obiettivo di replicare buone pratiche, un’intenzione sottolineata anche dal Piano Mattei.