Kenya vocational training with AVSI Kenya vocational training with AVSI

Kenya giovani protagonisti dello sviluppo attraverso educazione, formazione professionale e smart agriculture

AVSI in Kenya
  • Uffici di Nairobi
    Headquarters
    St. Kizito Building Off Thika Rd, Exit 8
    Tel: + 254 721 537 657
    nairobi@avsi.org Ufficio presso la scuola Little Prince
    Fort Jesus Kibra
    Tel: + 2547297861335 Otiende field office
    Sister of Adoration of the blessed sacrament Center, Kenya Police Dog Unit Road 18A
    Tel: +254 707 861 619 Sarangombe field office
    Olympic Area, Kibra
    Tel: + 254 707 861 619 Mukuru field office
    Reuben Centre
    Tel: + 254 707 861 619
  • Ufficio di Dadaab
    UNHCR DMO Dadaab sub county, Garissa County
    Phone: + 254 742 171 999
  • Ufficio di Meru
    Off Makutano Road, Ronogone Parish
    Tel: + 254 721 867 929
  • Ufficio di Nyeri
    Ministry of Agriculture Livestock and Cooperative Development
    Tel: +254 720 138 180

AVSI è presente in Kenya dal 1986, in risposta all'invito del Cardinale Maurice Otunga di sostenere i giovani a rischio di disoccupazione, criminalità e dipendenza da droghe. Oggi AVSI opera in 31 contee del Kenya per promuovere lo sviluppo delle comunità locali, con un focus su educazione, formazione professionale, creazione lavoro, agricoltura, sicurezza alimentare, cambiamento climatico ed energia. Inoltre, AVSI lavora a Dadaab per sostenere i rifugiati e le comunità ospitanti, e favorire lo sviluppo dei rimpatriati somali. 

Kenya oggi: affrontare le sfide della disoccupazione e del cambiamento climatico 

Con una popolazione di circa 47 milioni di abitanti, di cui l’80% sotto i 35 anni, il Kenya è un paese giovane, con un grande potenziale. Al momento però permangono sfide importanti, la disoccupazione è una delle questioni più urgenti: secondo la Banca Mondiale, 2,6 milioni di kenioti sono disoccupati, pari al 5,6% della popolazione. 

Nonostante il Kenya abbia un quadro politico che punta a sostenere la democrazia, garantire trasparenza riguardo all’uso delle risorse finanziare e applicare lo stato di diritto, le elezioni dell'agosto 2022 e le successive violenze post-elettorali hanno evidenziato tensioni sociali e conflitti interetnici che ostacolano lo sviluppo sottolineando la necessità di promuovere coesione sociale e stabilità. 

Negli ultimi anni, il Kenya ha subito un aumento degli effetti del cambiamento climatico. Piogge imprevedibili e siccità prolungate hanno causato sfollamenti e perdite di vite, hanno danneggiato l'agricoltura, colonna portante dell'economia. Le inondazioni hanno distrutto infrastrutture, mentre la scarsità d'acqua ha aggravato i conflitti per l'accesso alle risorse idriche. 

Kenya: l’hub africano della trasformazione tecnologica 

Il Kenya, in particolare la capitale Nairobi, è all’avanguardia nella trasformazione tecnologica africana, sfruttando la connettività per stimolare la crescita economica, lo sviluppo sociale e rendere più efficiente e partecipata la gestione amministrativa. La disponibilità diffusa di internet e smartphone ha permesso alle persone di accedere a notizie, prezzi di mercato, opportunità di lavoro e prendere perciò decisioni informate. Servizi di pagamento mobile come M-Pesa hanno rivoluzionato l’inclusione finanziaria, beneficiando le popolazioni rurali e le piccole imprese. I notevoli progressi del Kenya nell’innovazione tecnologica sottolineano il suo ruolo cruciale nel cammino dell’Africa verso la digitalizzazione. 

La risposta del Kenya alla crisi dei rifugiati 

Il Kenya è il quinto paese africano per accoglienza di rifugiati e il tredicesimo a livello mondiale, con oltre 650.000 rifugiati e richiedenti asilo registrati, secondo i dati dell’UNHCR. I rifugiati in Kenya provengono principalmente da Somalia, Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Burundi, Etiopia, Sudan, Uganda, Eritrea, Ruanda. I rifugiati vivono principalmente nei campi di rifugiati di Dadaab e Kakuma e in insediamenti informali urbani e rurali. Spesso affrontano difficoltà legate all’accesso limitato ai servizi di base (alloggio, assistenza sanitaria, educazione) faticano a trovare un’occupazione stabile a causa di restrizioni legali e discriminazioni.  Nonostante gli sforzi del governo keniota e delle organizzazioni umanitarie per migliorare le loro condizioni, la situazione resta complessa 

Educazione: il pilastro dell’intervento di AVSI in Kenya 

Sebbene il Kenya abbia adottato misure per promuovere l’inclusione nell’educazione, rimane molto lavoro da fare per affrontare le barriere sistemiche e per sostenere adeguatamente il personale educativo, gli studenti e i genitori. 

AVSI promuove l'educazione dalla prima infanzia alla formazione professionale, includendo anche la formazione degli insegnanti. 

La risposta di AVSI alla disoccupazione giovanile: il modello del centro di formazione professionale St. Kizito 

Il centro di formazione professionale St. Kizito è stato fondato da AVSI nel 1994 grazie ai fondi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, su desiderio del Cardinale Maurice Otunga, con l’obiettivo di costruire una scuola che permettesse ai giovani più vulnerabili di ricevere un’istruzione di qualità e favorire il loro ingresso nel mercato del lavoro. 

Il modello di formazione del centro St. Kizito prevede 50% di studi teorici e pratici a scuola e 50% di apprendimento pratico presso le aziende: sono circa 70 le imprese coinvolte per gli stage. 

Secondo le analisi di AVSI, su 800 studenti che si diplomano ogni anno, il 66% trova un lavoro o avvia un’attività, un risultato notevole se comparato al tasso generale di occupazione giovanile a Nairobi, pari al 27%. Questo indica che gli ex studenti di St. Kizito hanno il 150% di probabilità in più di trovare lavoro. 

Risorse innovative per un futuro sostenibile 

AVSI continua a dotare la scuola di risorse e infrastrutture innovative, come la mini-rete ibrida da 30 KW, che fornisce energia pulita e affidabile e consente agli studenti di acquisire competenze tramite esperienza diretta delle tecnologie più moderne in un settore industriale strategico. 

Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella in visita al centro San Kizito di Nairobi
Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella in visita al centro San Kizito di Nairobi

Le competenze digitali per promuovere l’inclusione economica e combattere la disoccupazione 

Attraverso iniziative mirate, AVSI offre ai giovani le conoscenze necessarie per promuovere i propri prodotti o servizi online e sui social media, ampliando il loro raggio d’azione e il potenziale di business. Inoltre, AVSI facilita la transizione dai metodi tradizionali di risparmio (es. scatole metalliche) a conti digitali per i partecipanti alle Associazioni di Risparmio e Prestiti di Villaggio (Village Savings and Loans Associations). Questa transizione garantisce trasparenza, semplifica le transazioni digitali e offre accesso a servizi essenziali, promuovendo ulteriormente la crescita economica e l’inclusione finanziaria nelle comunità. 

A Dadaab con gli scout 

AVSI opera a Dadaab dal 2009, dove si occupa principalmente di educazione: negli anni ha costruito, riabilitato e attrezzato le scuole, si è occupata della formazione dei giovani e degli insegnanti. 

Per sviluppare le competenze dei giovani, AVSI si impegna a rafforzare la capacità dell’associazione scout a Dadaab: sia per favorire l’ingresso di bambini a rischio radicalizzazione, sia per sostenere il loro contributo allo sviluppo della comunità di rifugiati e quella ospitante, evidente durante la pandemia di Covid-19 e le piogge di El Niño nel 2023. 

Tre giovani scout nel campo rifugiati di Dadaab, Kenya
Tre giovani scout nel campo rifugiati di Dadaab, Kenya

Il programma Sostegno a Distanza in Kenya 

Il programma Sostegno a Distanza in Kenya è stato istituito nel 1997 e in quasi 30 anni ha sostenuto oltre 9.200 bambini vulnerabili. 

L’approccio innovativo considera il bambino sostenuto nel suo contesto famigliare e, rispondendo ai suoi bisogni specifici, AVSI si prende cura di genitori, caregiver, fratelli raggiungendo così oltre 12 mila persone in 11 contee in collaborazione con organizzazioni locali. 

Oltre al pagamento delle rette scolastiche e la fornitura di materiali, il programma Sostegno a Distanza si occupa di favorire l’occupazione giovanile, sostenere economicamente i caregiver del bambino e di campagne di sensibilizzazione sui diritti dei bambini e sulla nutrizione.  

Con una prospettiva inclusiva e a lungo termine, il programma accoglie bambini senza selezione basata sul merito, incoraggiando la scoperta di sé e del proprio valore. 

Inoltre, grazie al supporto di AVAID (membro fondatore di AVSI), sono state costruite otto istituzioni educative, tra cui la Little Prince Primary School a Kibera, una delle baraccopoli di Nairobi. La scuola, che ogni anno accoglie 400 bambini vulnerabili, è una risorsa anche per i genitori: alla Little Prince si organizzano incontri formativi ad esempio su come avviare e gestire attività generatrici di reddito, formazione professionale, alfabetizzazione per adulti, nutrizione, salute, sensibilizzazione sull’HIV  

Smart agriculture e agribusiness per la resilienza climatica 

I programmi agricoli di AVSI rafforzano le economie rurali, garantiscono la sicurezza alimentare e contribuiscono alla conservazione ambientale. Collaborando con istituzioni, organizzazioni della società civile locali, donatori e partner, AVSI offre formazione, risorse e assistenza tecnica a piccoli e grandi agricoltori per migliorare la produttività, promuovere l’agroecologia e aumentare la resilienza climatica nelle filiere del caffè e del latte. 

Catena del valore del caffè: il progetto ARABIKA 

Il progetto ARABIKA, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, si rivolge a oltre 30.000 piccoli produttori di caffè in sette contee, con l’obiettivo di aumentare il loro reddito e ridurre la vulnerabilità. L’intervento coinvolge tutta la filiera produttiva, migliorando quantità, qualità, gestione delle cooperative e marketing. 

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Catena del valore del latte: il progetto Maziwa 

Il progetto Maziwa, anch’esso finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, ha raddoppiato la produzione di latte e migliorato la gestione delle attività nella contea di Meru. Questa iniziativa ha incrementato la sicurezza alimentare, facilitato l’accesso alle cure mediche e all’istruzione, e rafforzato la resilienza delle comunità locali. Grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, il progetto ora coinvolge 15.000 piccoli allevatori di bestiame e 30 cooperative agricole per aiutarli a riprendersi dagli effetti della pandemia da Covid-19

Vitalis Dishon Karani, a dairy farmer from Tharaka Nithi County of Kenya involved in the AVSI project to improve the Dairy Value Chain in Kenya
Vitalis Dishon Karani, un allevatore della contea di Tharaka Nithi in Kenya coinvolto nel progetto AVSI per migliorare la filiera lattiero-casearia in Kenya

Coltivazione di biocarburanti nella contea di Meru 

AVSI opera nella contea di Meru dal 1999, collaborando con la Don Bosco Community Based Organization di Mutuati, che supporta oltre 300 famiglie in difficoltà. Tradizionalmente, la comunità dipendeva dal khat una pianta da cui si colgono le foglie che si masticano per non sentire la stanchezza e la fatica. È una droga leggera illegale in quasi tutto il mondo tranne in Kenya, dove viene consumata ed esportata, ma le restrizioni governative sull’esportazione ne hanno ridotto il mercato. Nel 2021 AVSI attraverso formazioni tenute dalla cooperativa locale Arithi Dairy ha introdotto la coltivazione dell’albero di ricino, una coltura non alimentare per biocarburanti, come fonte alternativa di reddito adatta alle regioni aride. 

Riconoscendo il potenziale di questa coltivazione, 1.500 agricoltori hanno piantato semi di ricino su 3.500 acri di terreni inutilizzati. L’iniziativa ha creato opportunità di lavoro per i giovani, migliorato la sicurezza alimentare grazie alle colture intercalari, ampliato le opportunità economiche e generato benefici ambientali. 

Promozione della crescita economica e dell’accesso alla salute 

La salute è strettamente legata allo sviluppo socio-economico di una comunità. AVSI promuove una crescita economica sostenibile attraverso formazione e assistenza tecnica in ambito economico e commerciale e migliorando le politiche e le normative che regolano le attività imprenditoriali. Questo approccio rappresenta il primo passo per consentire alle persone più vulnerabili di rispondere ai bisogni primari e, in secondo luogo, poter soddisfare necessità come pagare un’assicurazione sanitaria, le tasse scolastiche dei figli, risparmiare, per una piena autonomia. 

Graduation Approach un ponte potente, pratico ed economico tra assistenza umanitaria e sviluppo sostenibile

Per aiutare in modo efficace chi vive in estrema povertà AVSI adotta un approccio metodologico chiamato graduation approach: ogni beneficiario viene accompagnato a uscire dalla situazione di non autosufficienza ed esposizione alla povertà per diventare autonomo. Di fatto è come se fosse accompagnato a “laurearsi”: l’uscita dei partecipanti dal progetto è il segno della sua ripartenza. Il Graduation Approach non dà risposte generiche, ma risposte “su misura” grazie a un processo di ricerca-ascolto che coinvolge lo staff, i partner. Lavorare in rete e costruire reti è un fattore di successo del modello che ha favorito in modo sistematico l’associarsi di persone attorno ad esigenze molto pratiche (il risparmio, per esempio), favorendo anche una partecipazione più attiva alla comunità. 

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