AVSI compie 50 anni

Il 27 settembre 2022 AVSI compie 50 anni e li celebra insieme a tutti i Paesi in cui opera

Data 13.09.2022

Per ricordare il percorso compiuto, per guardare avanti, per rinnovare la nostra promessa di sviluppo

Nata nel 1972 con un primo progetto in ex Zaire, AVSI oggi opera in 39 Paesi ed è nella top ten delle ong italiane.
Il 27 settembre AVSI ha celebrato questo traguardo insieme a tutti i paesi, ripercorrendo tante storie e progetti con l'aiuto di testimonianze e interventi dal campo.
Durante l’evento sono stati proiettati in anteprima 5 video clip d’autore su #AVSI50.

I testimoni diretti della storia di AVSI

Hanno partecipato a questa giornata di festa:
Arturo Alberti, Letizia Vaccari, Ezio Castelli, Filippo Ciantia, Chiara Mezzalira, Luciano Valla, Lucia Castelli, Enrico Novara, Alberto Piatti e Alda Maria Vanoni.
Ha moderato l’evento Alessandro Banfi, giornalista e autore televisivo.

Guarda la registrazione della diretta streaming.

Gli interventi dei relatori

L’intervento di Patrizia Savi, presidente della Fondazione AVSI

” Io sono presidente non operativa, posso quindi solo raccontare quello che ho potuto
sperimentare durante gli incontri con voi sia nei paesi che in Italia e nel visitare i progetti sul
campo.
Ciò che mi ha favorevolmente impressionata da quando sono venuta in contatto con AVSI per
la prima volta è stata la vostra passione, il desiderio di incidere concretamente e in modo
duraturo nella vita delle persone e delle comunità che aiutate.

AVSI è diventata un’organizzazione grande, opera in 39 paesi del mondo gestisce circa 300
progetti e uno staff di 2150 persone. Ha gestito nel 2021 91,4 milioni di euro di fondi.
Da un progetto in Congo 50 anni fa di strada ne è stata fatta tanta.

Eppure da quando sono arrivata in AVSI circa 10 anni fa, nonostante una crescita significativa
dei fondi gestiti, nonostante l’organizzazione si sia evoluta – perché la gestione di più di 2000
persone non si fa improvvisando – nonostante ci si sia dotati di strumenti e processi tipici delle
grandi organizzazioni, non ho visto venir meno ciò che caratterizza AVSI e che mi ha attratto
all’inizio: il cuore del vostro fare e dei progetti che portate avanti sono le persone – il
riconoscimento del loro valore e la possibilità per loro di una vita dignitosa nel contesto sociale e
comunitario in cui sono inserite.

E la consapevolezza che ciò di cui hanno veramente bisogno è la stessa cosa di cui abbiamo bisogno noi, ossia una ragione per vivere, per affrontare qualsiasi circostanza della vita.

Le conseguenze eccole:

– progettate guardando avanti per mettere le basi per uno sviluppo che duri nel tempo
– siete promotori di convivenza tra i popoli e le religioni (Libano-Giordania-Siria)
– avete a cuore i bambini sostenuti a distanza, le loro famiglie in una visione integrale
– vi mettete in discussione, sfuggite l’autoreferenzialità e imparate sul campo dai successi
e dagli errori, senza farvi scoraggiare
– siete capaci di dialogare con istituzioni locali e internazionali, altre ONG, partners,
aziende private, Fondazioni. AVSI è stimata nel mondo!
– esiste una rete di persone, famiglie, scuole, aziende che sostengono i progetti di AVSI e
i bambini a distanza. Non vi sono altri esempi simili tra le grandi ONG

AVSI è rete e fa rete.

Questo in estrema sintesi è quello che ho imparato da voi e ve lo restituisco dicendovi grazie
per il lavoro che fate, grazie per aver contribuito a fare di AVSI quella che oggi è.
Tra le vicende del mondo (che voi ben conoscete perché le vivete) difficili, tristi e dolorose, la
presenza di una realtà come la nostra è un punto di speranza per tutti ed un esempio di come le
organizzazioni no profit come la nostra possano avere un ruolo fondamentale per la costruzione
di un mondo migliore.

Concludo rilanciando. La responsabilità di far sì che AVSI non venga meno al suo approccio
originale è affidata a ciascuno di noi, a ciascuno di voi. Vi invito quindi a mettere a disposizione il vostro entusiasmo e le vostre competenze per contribuire ai prossimi 50 anni di AVSI e per affrontare le sfide del presente e del futuro.”