Tripodi a San Paolo, l’evento di UNHCR e AVSI sulla crisi umanitaria venezuelana in Brasile

In occasione della visita alla città di San Paolo di Maria Tripodi, Sottosegretaria di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale del governo italiano, UNHCR, Fondazione AVSI e il governo italiano hanno organizzato l’evento “La crisi umanitaria venezuelana e l’importanza del sostegno della cooperazione internazionale”  

In occasione della visita alla città di San Paolo di Maria Tripodi, Sottosegretaria di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale del governo italiano, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha organizzato l'evento "La crisi umanitaria venezuelana e l'importanza del sostegno della cooperazione internazionale", con il sostegno del governo italiano, di Fondazione AVSI e del socio fondatore AVSI Brasil, per approfondire la strategia globale volta a dare una risposta efficace alla crisi umanitaria dei rifugiati e migranti venezuelani in Brasile.

All'evento di giovedì 11 aprile presso la sede di UNHCR a San Paolo hanno preso la parola il rappresentante di UNHCR Brasile Davide Torzilli, la Direttrice dell'Istituto Migrazioni e Diritto Umano (IMDH) Rosita Milesi, il rappresentante del governo brasiliano Regis Spindola, il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale del governo italiano con delega per l'America del Sud Maria Tripodi e Giampaolo Silvestri, segretario generale di AVSI.

L'intervento di Giampaolo Silvestri, segretario generale AVSI all'evento "La crisi umanitaria venezuelana e l'importanza del sostegno della cooperazione internazionale"

Siamo un’organizzazione di terreno e ne siamo molto orgogliosi. Dall’attività in loco impariamo molto e queste lezioni apprese non vogliamo tenerle per noi, vogliamo condividerle nei luoghi dove si riflette, si decidono le policy e si avviano percorsi innovativi per affrontare situazioni di crisi, di diritti calpestati, di diseguaglianze. 

Per questo siamo qui oggi, per condividere ciò che una straordinaria esperienza vissuta in Brasile ci ha permesso di imparare a proposito del tema spinoso delle migrazioni, dell’accoglienza e integrazione dei migranti e rifugiati che sta mettendo in crisi molti Paesi per le proporzioni inedite che ha assunto negli ultimi anni.

In Brasile AVSI è presente dal 1983 e ha realizzato progetti di cooperazione internazionale in collaborazione con il governo italiano, ha curato e coltivato reti di rapporti personali che le hanno permesso di entrare in contatto con la realtà più autentica del Paese e di conoscere i bisogni della popolazione più vulnerabile.

In tutti i Paesi in cui opera, AVSI sostiene la crescita e la creazione di organizzazioni locali che condividano lo stesso ideale, in un processo di localizzazione strutturata che aiuti a leggere e a rispondere alle necessità locali mantenendo un nesso con le agende internazionali.

In Brasile questo processo ha condotto alla nascita di AVSI Brasil, organizzazione locale che nel 2023 ha raggiunto 850.000 beneficiari diretti con 54 progetti, in 12 stati della federazione brasiliana, con un investimento sociale di oltre 20 milioni di euro.

. L’attività di AVSI Brasil è legata principalmente a progetti di sviluppo fino al 2018, anno in cui si intensifica l’emergenza umanitaria venezuelana. Le necessità dettate dal fenomeno migratorio venezuelano richiedono un cambio di strategia che si attua a partire dalla fine del 2018, quando il governo italiano visita Boa Vista e vede con i propri occhi la tragica situazione in cui si trovano rifugiati e migranti venezuelani.

Questa visita permette di avviare un dialogo con UNHCR e fa sì che AVSI possa iniziare a contribuire alla risposta umanitaria nella città di Boa Vista, capitale dello stato di Roraima, con attività di accoglienza e protezione rivolte ai rifugiati venezuelani, che vivevano in condizioni di estrema precarietà, occupando gli spazi pubblici della città.

AVSI si è inserita nel partenariato della "Operação Acolhida" del governo federale brasiliano, per assistere i rifugiati venezuelani. Ha gestito centri di accoglienza, ospitando oltre 151.000 persone in meno di 5 anni. Ogni progetto di AVSI mira allo sviluppo individuale, promuovendo l'autonomia e l'integrazione. In Brasile, AVSI accompagna i rifugiati lungo tutto il percorso, dall'arrivo alla frontiera fino all'integrazione nelle nuove città. In collaborazione con il dipartimento di stato americano, AVSI ha creato il progetto "Acolhidos por meio do Trabalho" per l'integrazione socioeconomica di migliaia di persone in 60 città brasiliane.

Il metodo di AVSI si basa sulla valorizzazione della persona, sempre considerata come parte di una rete di relazione affettive. Per questo motivo viene privilegiata l’integrazione dell’intero nucleo familiare, offrendo assistenza sociale e quindi garantendo, nei primi mesi di arrivo nelle città di accoglienza, l’accesso ai servizi di base come educazione, salute, accesso a programmi di protezione sociale e abitativi, inserimento nella rete comunitaria locale.

In collaborazione con la Conferenza dei Vescovi del Brasile e con l’Istituto Migrazioni e Sviluppo Umano, legato alla Congregazione Scalabriniana, nel 2021 nella città di Brasilia è stata creata la Casa Buon Samaritano, un centro di accoglienza temporaneo che ha accolto 666 persone e che conta sulla solidarietà di 47 volontari nella gestione della struttura. La Casa ha elaborato un metodo di “co-gestione” originale, che ha reso i rifugiati venezuelani protagonisti attivi nel funzionamento della struttura, basato su sette principi fondamentali:

  • accoglienza
  • disciplina
  • fiducia
  • valorizzazione umana
  • compromesso
  • rispetto
  • spiritualità

L’approccio vincente che emerge da tutte le esperienze AVSI in Brasile è quello multistakeholder, che sa mettere in relazione soggetti, prospettive, strumenti e risorse diverse per pensare e realizzare soluzioni di successo.
Questo approccio coinvolge, a vari livelli e nei vari Paesi, in particolare:

  • le istituzioni - locali, nazionali e internazionali, in tutte le loro articolazioni. Sono chiamate ad essere sempre più attive quali garanti del rispetto delle norme che regolano i processi di accoglienza, integrazione, inserimento lavorativo, rimpatrio;
  • le organizzazioni della società civile e le ONG, che svolgono un ruolo fondamentale nella conoscenza dell’impatto che fenomeni come quello migratorio hanno sulla società e sulle comunità, nei processi di accoglienza, di inserimento lavorativo, accompagnamento al rientro;
  • il settore privato, come partner nei percorsi di integrazione e di inserimento lavorativo.

(in apertura foto di José Luiz Altieri)