Le tensioni nel sud del Libano
Dall’inizio della nuova guerra in Medio Oriente, il 7 ottobre 2023, il livello di tensione in Libano è elevato. Gli scontri al confine meridionale con Israele hanno provocato lo sfollamento di quasi 55.000 persone verso la parte settentrionale del Paese (ultimo aggiornamento 1 dicembre, 2023). A causa del conflitto, le attività nel distretto di Marjayoun, dove AVSI ha alcuni dei suoi progetti tra cui il Programma di Sostegno a Distanza, sono state interrotte. Le scuole sono chiuse, i dipendenti del settore agricolo non lavorano e la raccolta delle olive, tipica per questo territorio, è temporaneamente sospesa. Anche il Fadaii, il centro polifunzionale di AVSI inaugurato nel luglio 2023 a Marjayoun, è chiuso per motivi di sicurezza e il personale locale lavora al momento da remoto.
La nostra famiglia ha dovuto lasciare il Sud per motivi di sicurezza. I miei figli insistevano con me e mio marito perché ce ne andassimo dal villaggio per timore delle bombe. Ci siamo quindi spostati nel nord del Libano, dove viviamo a casa dei miei parenti a Kfarmecke, Bekaa. Ci sentiamo più sicuri qui, ma qui ci sono nuove sfide. Il clima a Kfarmecke è infatti molto freddo e facciamo fatica a permetterci il carburante per riscaldare la casa
Lilian Tannous – madre di un bambino coinvolto nel programma Sostegno a Distanza
Supporto online: iniziate quattro sessioni di arteterapia e i programmi di apprendimento
Nonostante la situazione complessa, lo staff di AVSI continua il suo lavoro con le famiglie promuovendo nuove attività online. In questo modo, gli studenti che non possono frequentare la scuola vengono coinvolti in attività che li aiutano ad affrontare il periodo. In particolare, i bambini partecipano a sessioni di arteterapia e attività di recupero scolastico per rimanere al passo col programma. Per evitare assembramenti e l’esposizione delle famiglie a rischi, lo staff locale ha distribuito i materiali necessari per le attività a ciascuna famiglia, andando casa per casa. Tra i materiali distribuiti c’è un kit di arteterapia con materiale per colorare – acquerelli, album da disegno – e scolastico – matite, penne e quaderni. Le lezioni online sono iniziate a novembre e proseguiranno da remoto fino alla fine del 2023. I laboratori si svolgono tramite la piattaforma di Zoom e coinvolgono 50 bambini per gli incontri di arteterapia e 70 per le attività di apprendimento – lezioni di arabo, inglese e francese e di assistenza allo svolgimento dei compiti.
Alla scoperta delle emozioni attraverso l’arteterapia
I 50 bambini coinvolti nelle attività di arteterapia sono stati divisi in cinque gruppi e partecipano a quattro laboratori online, ognuno dedicato a un'emozione: paura, rabbia, tristezza e gioia. L'attività mira a stimolare i partecipanti ad utilizzare l'arte per aprirsi e riflettere su cosa stanno provando in questo momento.
A causa delle circostanze, i miei figli Roger ed Elias trascorrono la maggior parte delle loro giornate in casa studiando e giocando alle costruzioni. Tutti in famiglia viviamo nella paura, ma la situazione è particolarmente difficile per loro due che vivono questo periodo con grande ansia. Fortunatamente, grazie ad AVSI e alle sedute di arteterapia online, Elias e Roger hanno un momento durante la settimana in cui poter parlare liberamente e divertirsi
Silvana El Dabaghi – madre di Roger ed Elias, due bambini libanesi sostenuti a distanza
“Desideriamo la pace in Libano”
L’azione di AVSI nel Sud del Libano prosegue anche attraverso il gruppo di sostegno psicologico fornito a distanza a 63 genitori per sensibilizzarli su come comportarsi con i propri figli e rassicurarli in un momento così particolare; e attraverso la distribuzione mensile di 125 dollari a 276 famiglie per contribuire alle spese di prima necessità.
Abbiamo contattato le famiglie che seguiamo per capire quali sono i nuovi bisogni emersi dopo lo scoppio del conflitto. Hanno bisogno di carburante, che qui non serve solo per spostarsi, ma anche per riscaldarsi e cucinare. Tutto funziona solo con i generatori privati, l’elettricità pubblica è disponibile per due ore al giorno. L’altro bisogno emerso - racconta Francesca Lazzari, rappresentante paese per AVSI in Libano in un'intervista per Vita.it - è il supporto per i genitori che non sanno come spiegare ai loro figli spaventati dal rumore delle bombe quello che sta succedendo. Quindi abbiamo attivato gruppi di sostegno psicologico da remoto e attività ricreative per i minori. Ma la verità è che tutti vivono, percependo sulla loro pelle, il rischio e la paura concreta che da un momento all’altro la situazione possa degenerare
Desidero esprimere la mia gratitudine ad AVSI per l'eccezionale supporto che ci sta dando, in particolare attraverso il gruppo di sostegno psicologico online per genitori. Questa piattaforma ci offre uno spazio per esprimere e condividere esperienze ed è uno strumento utile per comprendere e sostenere i bambini, offrendo preziosi spunti e indicazioni su come comportarsi durante questi tempi difficili
Lilian Tannous – madre di un bambino libanese sostenuto a distanza
In risposta all’emergenza in corso, AVSI ha anche lanciato una campagna di raccolta fondi dal titolo: “Desideriamo la pace in Libano” per potenziare i servizi a favore dei bambini, in aggiunta alle attività ricreative e psicosociali che coinvolgono terapisti formati alla gestione del trauma attraverso percorsi individuali o di gruppo.