V. aveva 50 anni quando ha effettuato la sua prima mammografia presso l’Ospedale Augusta Victoria di Gerusalemme, e l'esame non aveva rilevato alcuna anomalia. Cinque anni più tardi, in occasione di una visita della clinica mobile dell’Ospedale al Centro sanitario di UNRWA del campo di Aqabat Jaber a Jericho, V. si è nuovamente sottoposta al controllo, che ha evidenziato una massa sospetta al seno sinistro. In seguito a esami più approfonditi, i risultati hanno confermato la presenza di un cancro al secondo stadio. Alla notizia, V. ha raccolto le sue forze e ha deciso di proseguire il trattamento, incoraggiata dal personela della clinica mobile.
Ho accettato il mio caso e ho cercato di affrontarlo pensando che avrei potuto guarire. Sei settimane dopo l'intervento ho iniziato il protocollo di trattamento, durante il quale ho seguito 8 sessioni di chemioterapia e 15 sessioni di radiazioni che aiutano a prevenire le recidive del cancro. Sono grata al personale dell'Ospedale Augusta Victoria: aver individuato il mio cancro in una fase ancora iniziale mi ha salvato la vita. Per questo oggi incoraggio tutte le donne a sottoporsi ad esame mammografico per scoprire tempestivamente eventuali masse anomale.
V., donna palestinese coinvolta nel progetto "Fight like a girl 2.0"
La clinica mobile dell'Ospedale Augusta Victoria che ha permesso a V. di curarsi è sostenuta da AVSI tramite il progetto Fight like a girl 2.0: verso la prevenzione e diagnosi precoce del cancro al seno finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e permette di raggiungere donne e ragazze che vivono in aree rurali e marginalizzate della Cisgiordania, riducendo i costi e le difficoltà legati allo spostamento verso i centri sanitari vicini.
Prevenzione e diagnosi del cancro al seno in Palestina
In Palestina, il tumore al seno è il tipo di cancro maggiormente diffuso tra le donne, con un trend di generale aumento negli ultimi dieci anni. Il tasso medio di incidenza dei casi di tumore femminile in Palestina ammonta a 154 ogni 100 mila donne, pari a circa 2.500 nuovi casi di tumore diagnosticati ogni anno, di cui oltre 600 di tumore al seno, anche a causa della ridotta capacità di diagnosi e di prevenzione.
Inoltre, il tasso di mortalità per cancro corrisponde al 90.2%, pari a 1.350 donne all’anno, di cui quasi 400 muoiono per tumore al seno per carenza di diagnosi precoci e minori possibilità di trattamento.
Un tasso di mortalità così elevato è dovuto al fatto che in Palestina, la maggior parte dei casi di cancro al seno vengono identificati in uno stadio già troppo avanzato della malattia per due motivi principali: le barriere che donne e ragazze incontrano nell’accesso ai servizi sanitari e fattori socio-culturali.
I servizi di screening, diagnosi, trattamento e follow-up del cancro al seno sono disponibili nei diversi governatorati della Palestina, ma prevalentemente nelle strutture ospedaliere delle città principali. Inoltre, i macchinari mammografici ed i servizi di screening gratuiti sono mal distribuiti tra i diversi governatorati della Cisgiordania o malfunzionanti.
Per questo motivo, le donne provenienti dalle zone più rurali e marginalizzate, come le comunità beduine in Area C, incontrano grandi difficoltà nell’accedere a questi servizi. A questo si vanno ad aggiungere le barriere fisiche, strutturali e burocratiche imposte da Israele, che impediscono il facile raggiungimento degli ospedali. Inoltre, a seguito della guerra in Medio Oriente scoppiata il 7 ottobre 2023, la possibilità di spostarsi in Cisgiordania è ancor più limitata a causa della presenza di blocchi stradali, controlli molto lunghi ai checkpoint militari, ed il timore di subire attacchi dai coloni israeliani.
Da un punto di vista socioculturale, donne e ragazze palestinesi non sono informate sul bisogno di sottoporsi regolarmente a controlli mammografici a causa di un minore livello di istruzione e la mancanza di informazioni su cosa sia e come eseguire un autoesame del seno. In aggiunta, è molto diffusa la percezione a livello comunitario del cancro come uno stigma sociale, particolarmente per le giovani ragazze.
Il progetto Fight like a girl 2.0: verso la prevenzione e diagnosi precoce del cancro al seno
Il progetto “Fight like a girl 2.0: verso la prevenzione e diagnosi precoce del cancro al seno” è iniziato il 14 settembre 2023 e terminerà il 22 dicembre 2024, grazie al finanziamento della Regione Emilia-Romagna. L’iniziativa si pone in continuità con la prima fase “Fight like a girl!”, conclusasi il 22 febbraio 2024. per favorire l’accesso inclusivo alla salute femminile, specialmente nell’ambito della prevenzione e diagnosi precoce del cancro al seno, per donne e ragazze nei territori palestinesi, in aree rurali in Cisgiordania e a Gerusalemme Est tramite una rete di partenariato pubblico/privato. Fondazione AVSI è l'organizzazione capofila del progetto e collabora con il Comune di Forlì, l’Ospedale Augusta Victoria di Gerusalemme, l’Associazione Amici e Volontari dell’Istituto Oncologico Romagnolo, l’AUSL Romagna e l’Associazione Centro di Solidarietà di Forlì.
Grazie alla clinica mobile dell’Ospedale Augusta Victoria, si raggiungono comunità marginalizzate della Cisgiordania per offrire sessioni di sensibilizzazione e la possibilità di sottoporsi a screening mammografico per donne e ragazze che, in caso di masse sospette, vengono rinviate all’Ospedale per esami più approfonditi. In caso di positività, vengono prese in cura dallo stesso in maniera totalmente gratuita.
Il progetto prevede inoltre sessioni di formazione rivolte a studenti e studentesse delle scuole di infermeria delle Università di Betlemme e Birzeit per aumentare le loro conoscenze e competenze sul trattamento del cancro al seno.
Finora, l’intervento ha coinvolto direttamente più di 2000 beneficiarie, tra donne e ragazze che hanno partecipato alle sessioni di sensibilizzazione e/o si sono sottoposte ad autoesame del seno o mammografia, a cui si aggiungono le 6.717 donne già raggiunte durante la prima fase del progetto.
Come sostenere la clinica mobile dell’Ospedale Augusta Victoria
Il progetto prevede iniziative di sensibilizzazione sulla tematica della prevenzione e diagnosi precoce del cancro al seno anche in Emilia - Romagna. Tra queste la campagna di raccolta fondi “Prevenzione e cura: colmiamo il divario” per rendere ancora più efficace l'azione della clinica mobile dell’Ospedale con l'istallazione di un ecografo.
L'iniziativa è stata lanciata il 22 febbraio 2024 dall'Associazione Amici e Volontari dell’Istituto Oncologico Romagnolo e si concluderà il 9 maggio 2024.
Grazie all'ecografo sarà possibile eseguire un esame più approfondito in un’unica seduta per ciascuna donna visitata, con molteplici effetti positivi. Innanzitutto, la maggior precisione nella diagnosi ridurrà il numero di casi incerti di tumore al seno, evitando che la paziente sia costretta ad ulteriori esami di approfondimento, e quindi a più spostamenti costosi e difficili verso l'ospedale di Gerusalemme. In secondo luogo, ciò allevierà il carico emotivo sulla paziente ed i suoi familiari per i casi di accertamento. Infine, l’installazione dell’ecografo e la conseguente riduzione dei richiami all’Ospedale Augusta Victoria andranno ad alleggerire il carico sulla struttura ospedaliera, che copre i costi degli spostamenti e degli esami delle pazienti che necessitano tali accertamenti.