PROGETTI UMANITARI PALESTINA raccolta fondi avsi palestina

Palestina Salute, educazione e sviluppo economico in Cisgiordania

Progetti
2
Staff
4
Bambini sostenuti a distanza
460
Budget
436.776 €
Beneficiari diretti
5.751
Inizio attività
1993
AVSI in Palestina
  • Ufficio di Gerusalemme
    Saint Francis Street 1, Saint Saviour Monastery

AVSI è presente in Palestina dal 1993, quando ha avviato i primi progetti di sviluppo di piccole imprese e attività artigianali nei territori della Cisgiordania. Oggi, grazie a una stretta collaborazione con istituzioni locali pubbliche e private, AVSI continua a operare in Cisgiordania.

Nonostante l’attuale situazione difficilissima, AVSI promuove interventi di  sviluppo economico sostenibile, inclusione sociale, educazione e accesso alla salute. 

La Cisgiordania oggi 

Nel 2024, la Cisgiordania ha vissuto un peggioramento delle condizioni socioeconomiche, aggravato da un aumento delle restrizioni alla mobilità, da un’escalation di violenze a causa della guerra e dalla crisi climatica.  

Le comunità rurali e periferiche sono tra le più colpite, con accesso limitato ai servizi essenziali e opportunità economiche sempre più scarse .

Le aggressioni alle famiglie palestinesi sono aumentate in modo significativo con attacchi alle persone, distruzioni di proprietà agricole e infrastrutture comunitarie: il clima è di incertezza e prosegue uno sfollamento forzato di intere aree della Cisgiordania. 

Educazione di qualità per i bambini palestinesi 

In Cisgiordania, il tasso di frequenza nelle scuole secondarie non supera il 65%. AVSI sostiene sei scuole affiliate alla Custodia di Terra Santa, che accolgono circa 1.200 studenti palestinesi a Gerusalemme Est, Betlemme e Gerico. Grazie al programma di Sostegno a distanza, AVSI garantisce: 

  • il pagamento delle rette scolastiche per 460 studenti vulnerabili, 
  • attività extracurricolari e di supporto psicosociale per circa 600 studenti ogni anno, 
  • strumenti per la continuità educativa anche in contesti di emergenza. 

Dallo scoppio della guerra nell’ottobre 2023, AVSI ha esteso il supporto anche a genitori e caregiver, attivando percorsi di arteterapia e sostegno psicosociale. 

Inclusione scolastica e formazione per minori con disabilità 

In Cisgiordania, il 22,5% dei ragazzi e il 30% delle ragazze tra i 6 e i 15 anni con disabilità non ha mai frequentato la scuola dell’obbligo. Le persone con disabilità affrontano barriere significative non solo nell’accesso all’istruzione, ma anche nel mondo del lavoro e nella vita sociale. 

AVSI promuove un modello educativo inclusivo, che tiene conto delle esigenze specifiche degli studenti con disabilità. Attraverso il programma di sostegno a distanza, AVSI sostiene: 

  • l’inclusione scolastica, 
  • la formazione professionale per giovani con disabilità, 
  • la sensibilizzazione delle comunità scolastiche. 

Inclusione lavorativa e sviluppo sostenibile nei governatorati di Hebron e Ramallah

Anche se la mancanza di opportunità lavorative rimane un grande problema in Cisgiordania, AVSI promuove progetti che facilitano l’accesso al mercato del lavoro per le fasce più vulnerabili della popolazione: persone con disabilità, donne e giovani.

AVSI è certa che sostenere la possibilità di una vita dignitosa per i palestinesi sia fondamentale anche in questo contesto estremamente fragile. 

L’approccio è integrato e sostenibile, con attenzione alla resilienza climatica, alla promozione di filiere agroalimentari e al turismo inclusivo. 

Tra i progetti più significativi c’è “Li Biladina: Agricoltura sostenibile, lavoro dignitoso e recupero del patrimonio culturale per la resilienza delle comunità in Cisgiordania” (2022–2025), finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e svolto in partenariato con l’OSC italiana CRIC (Centro Regionale d’Intervento per la Cooperazione) e le organizzazioni locali BASR (Bethlehem Arab Society for Rehabilitation), LRC (Land Research Center) e il Mosaic Center. Il progetto si svolge nei governatorati di Hebron e Ramallah, in particolare nelle municipalità di El Burj, Sa’ir e Taybeh, aree rurali spesso marginalizzate e soggette a restrizioni di accesso e sviluppo. 

Le attività includono: 

  • riabilitazione agricola e installazione di sistemi di irrigazione
  • formazione per agricoltori e creazione di microimprese, 
  • percorsi di orientamento e inserimento lavorativo per donne, giovani e persone con disabilità, 
  • restauro del patrimonio culturale di Al Burj, un villaggio a 20 km a sud-ovest di Hebron con una lunga storia che risale all’epoca bizantina. Il progetto prevede il restauro di un’antica fortezza saracena, oggi in rovina, e di altri elementi architettonici tradizionali, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio locale e creare opportunità di sviluppo turistico e occupazionale  

Il progetto prevede fino a 40 sovvenzioni per nuove imprese, 1.200 ore di coaching e interventi per migliorare l’accessibilità fisica e sociale. Coinvolge circa 7.400 persone direttamente e oltre mezzo milione indirettamente. 

Accesso alle cure e protezione a Nablus 

Nel governatorato di Nablus, dove gli ospedali funzionano solo al 70% della capacità e i centri di assistenza primaria operano in media due giorni a settimana, AVSI ha avviato il progetto “Beyond Health: diritto alla salute e protezione a Nablus”. L’intervento mira a migliorare l’accesso ai servizi sociosanitari e di protezione per le popolazioni più vulnerabili. Oltre a dotare i centri di emergenza di Nablus, Beita e Huwwara di attrezzature salvavita e materiali medici, il progetto prevede: 

  • supporto psicosociale per bambini, giovani e madri marginalizzate, 
  • attività educative e artistiche per studenti con difficoltà dell’apprendimento a rischio di abbandono scolastico 
  • fornitura di dispositivi di assistenza e accesso ai servizi riabilitativi per persone con disabilità
  • formazione di 60 operatori sanitari e 75 volontari sulla gestione delle emergenze. 

L’intervento coinvolge direttamente oltre 400 persone, con impatti positivi sull’intera comunità locale. 

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