In occasione della giornata internazionale Rifiuti-zero che si celebra sabato 30 marzo cndividiamo un'iniziativa zero-waste realizzata nell'ambito del progetto Arabika a sostegno di 30.000 agricoltori kenioti.
La produzione del caffè genera una notevole quantità di rifiuti, basti pensare che la polpa di caffè - circa il 40% del frutto fresco - è uno degli scarti. In Kenya, questo sottoprodotto diventa un rifiuto o un fertilizzante così com'è causando rischi ambientali.
Trasformare lo spreco in un'opportunità per 21 cooperative
AVSI in Kenya, nell'ambito del progetto ARABIKA, sta introducendo tecniche innovative per la gestione dei rifiuti in 21 cooperative di produzione di caffé. La polpa di caffè viene trasformata in compost organico attraverso un processo che prevede la miscelazione con altra vegetazione.
Questo metodo di compostaggio non solo garantisce una gestione efficace degli scarti del caffè, ma produce anche concime organico di alta qualità che può essere utilizzato per nutrire il terreno e aumentare la produttività agricola. Trasformando la polpa di caffè in compost organico, il progetto attenua i problemi ambientali associati all'accumulo di rifiuti e contribuisce a pratiche agricole sostenibili. Il compost organico funge da preziosa risorsa per i piccoli coltivatori di caffè, offrendo un'alternativa economica ed ecologica ai fertilizzanti chimici.
Inoltre, il progetto prevede la distribuzione di sette macchinari che rimuovono la polpa in modo efficiente, diminuendo l'uso dell'acqua e dell'elettricità: si riducono gli sprechi e i costi, mentre la qualità del caffè aumenta.
Incoraggiare gli agricoltori a pratiche sostenibili
Per contribuire ulteriormente alla sostenibilità della produzione del caffé - e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico - gli agricoltori coinvolti nel progetto ARABIKA hanno la possibilità di imparare anche tecniche di Climate Smart Agricolture*: agro-forestazione, gestione dell'acqua, conservazione del suolo attraverso tecniche come le colture di copertura e la tecnica del girapoggio (che consiste nello scavare le scoline lungo le curve di livello delle colline allo scopo di raccogliere le acque di poivane e condurle in un fosso aperto lungo la linea di massima pendenza).
Parte della formazione è dedicata anche al tema della tracciabilità e certificazione di pratiche etiche e sostenibili per contribuire alla trasparenza di tutta la catena del valore del caffè.
L'effetto a catena di queste azioni è la crescita socio-economica delle cooperative produttrici di caffé e della loro comunità e la diffusione di pratiche di agricoltura sostenibili e rispettose dell'ambiente.
Il progetto Arabika: sostegno a 30 mila produttori di caffé in Kenya
ARABIKA è un progetto nato dalla collaborazione tra i governi del Kenya e dell’Italia. È finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e implementato da CEFA (organizzazione capofila) AVSI e dalla Fondazione E4Impact. Il progetto si rivolge a 30.000 agricoltori di 21 cooperative in 7 contee del Kenya, tra cui Bungoma, Nyeri, Machakos, Murang’a, Kiambu, Meru ed Embu. Gli interventi riguardano l’intera filiera del caffè, concentrandosi sugli aspetti organizzativi e gestionali delle cooperative di produttori, su una componente di marketing con l’obiettivo specifico di migliorare la qualità del prodotto finale. L’obiettivo è migliorare l’accesso a mercati più redditizi, sia a livello locale che globale.
La giornata internazionale Rifiuti-zero
Proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 14 dicembre 2022, la giornata internazionale Rifiuti-zero (International Day of Zero Waste o Zero Waste Day) per promuovere modelli di consumo e produzione sostenibili, sostenere il passaggio della società verso la circolarità e aumentare la consapevolezza su come le iniziative a zero rifiuti contribuiscono al progresso dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Il settore dei rifiuti, ricorda l'Onu, contribuisce in modo significativo alla triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e natura e dell'inquinamento.
Cos'è la Climate smart agriculture?
La Climate-smart agriculture (CSA) è un approccio promosso dalla FAO che punta su tre obiettivi essenziali: accrescere in modo sostenibile la produttività agricola e i relativi guadagni; adattare e costruire la resilienza al cambiamento climatico; ridurre o rimuovere, dove possibile, le emissioni di gas serra.