Festa della mamma. Cosa significa essere ragazze madri in Ruanda?

In occasione della festa della mamma, AVSI pubblica uno studio  che evidenzia gli ostacoli a cui devono far fronte le ragazze madri e le madri single per reinserirsi nella società, prendendo in esame le cause e le conseguenze delle gravidanze precoci.

Data 12.05.2023
Autore di Estefany Mancilla e Emmanuel Ndayishimiye, AVSI Ruanda

Lo studio "Teenage pregnancy in Rwanda: understanding the root causes and implications" è stato condotto in Ruanda tra febbraio 2022 e marzo 2023 per esaminare le cause e le conseguenze delle gravidanze precoci. 

Nello specifico, l’obiettivo è quello di comprendere quali sono le cause profonde - finanziarie, sociali, educative; conflitti familiari, traumi, separazioni - alla base della gravidanza in fase adolescenziale; in secondo luogo, di analizzare come l’ambiente circostante - parenti, amici, autorità - nasconda il problema, affronti la questione e provi a sostenere le giovani madri single; e infine, di comprendere il modo in cui è organizzata la società in merito alla prevenzione delle gravidanze precoci e al supporto delle ragazze madri. 

AVSI ha coinvolto in gruppi di discussione diverse comunità dei distretti del Gicumbi, Gatsibo, Nyanza, Ruhango e Kamonyi. Le ricerche hanno coinvolto ragazze madri e i loro genitori, ragazzi e leader comunitari. Per ciascun gruppo di discussione sono state invitate a partecipare circa 10 persone. 

Dall’analisi è stato riscontrato come la paura del giudizio, la vergogna siano i più grandi ostacoli per un intervento efficace di prevenzione e supporto delle gravidanze precoci. È come se esista un tabù per cui delle gravidanze indesiderate non si deve parlare: non ne parlano le ragazze madri, i genitori delle ragazze madri. Non si menzionano a scuola, tra amici, nei luoghi educativi e nei centri sanitari.

In questo contesto non vi è soltanto pochissimo supporto, ma anche le ragazze madri ne usufruiscono in maniera ridotta, non volendo esporsi dichiarando la propria gravidanza. Una volta che il bambino nasce, inoltre, la discriminazione che pesa ancora sulle ragazzi madri non permette loro di trovare professioni sicure per mantenere sé e il figlio. Spesso una ragazza madre viene allontanata dalla famiglia e le vengono offerti solo impieghi come cameriera o domestica, che in Ruanda sono considerati lavori ad alto rischio di molestie. In molti casi la prostituzione si rivela l’unica possibilità di guadagno.

Sensibilizzare tutti i membri della comunità risulta un punto centrale per favorire un contesto che accolga e sostenga le ragazze madri. Dallo studio di AVSI emerge che i genitori, e in particolare le mamme delle ragazze madri, sono le persone che possono essere veri promotori di un cambiamento.

AVSI in Ruanda oltre a promuovere attività di sensibilizzazione, realizza progetti per dare la possibilità alle ragazze madri di riprendere in mano la propria vita da protagonista. Ad esempio, grazie al progetto Humura Shenge (2019-2022) finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e dalla RASKOB Foundation for catholic activities 400 giovani mamme single dei distretti del Gicumbi e del Gatsibo sono state aiutate uscire da una condizione di insicurezza economica e sfruttamento grazie alla formazione professionale, sostegno legale e psicosociale.

Essere ragazza madre in Ruanda: la storia di Louise e Delphine

Louise e Delphine sono due donne beneficiarie del progetto Humura Shenge. Entrambe, circa a 17 anni sono rimaste incinte, perdendo il sostegno della propria famiglia.

Grazie ad AVSI hanno imparato a cucire e a realizzare scarpe, oggi sono membri di una cooperativa e possono provvedere economicamente ai propri bisogni e a quella dei figli.

Come spiega Louise, avere delle risorse economiche per far crescere la cooperativa è fondamentale: “Per noi, che viviamo in un villaggio, sarebbe difficile accedere ai fondi del governo e di istituzioni private, risorse che ci permettono di acquistare macchinari e sostenere a nostra volta altre ragazze.  AVSI ci permette di entrare in rete con queste opportunità di finanziamento”.

LOUISE teen mother in rwanda
Louise, ragazza madre in Ruanda, ora è la responsabile di una cooperativa che produce oggetti in tessuto e scarpe

Quando Louise stava per concludere i suoi studi per diventare contabile la sua famiglia ha attraversato un momento difficile e non poteva più pagare la sua retta scolastica. Louise aveva 18 anni e stava per rinunciare agli studi. Il suo vicino di casa, un insegnante conosciuto e rispettato da tutta la famiglia, saputo della situazione ha promesso a Louise che avrebbe pagato lui la retta scolastica e che poi l’avrebbe sposata.

Louise ha accettato l’offerta e ha iniziato a frequentare l’insegnante. "Quando gli ho detto che ero rimasta incinta, è sparito. Non riuscivo a rintracciarlo, aveva persino cambiato numero di telefono, e così ero sola, senza la possibilità di studiare e senza un matrimonio. Quell’insegnante vive ancora accanto a noi ma non mi ha mai aiutata, io vivevo tranquillamente con i miei genitori, ma quel momento in famiglia venne segnato dall’inizio di tutti i problemi".

Louise ha portato a termine la gravidanza, la sua vita è cambiata  qualche anno dopo, quando ja avuto  la possibilità di partecipare al progetto di AVSI per far riprendere gli studi alle ragazze madri. 

Dopo 6 anni da quell’incontro Louise è a capo della cooperativa Inkwazuki nel distretto Gicumbi, composta da 28 ragazze madri che, a loro volta, a breve formeranno un altro gruppo di ragazze madri. 

“Quando la nostra classe si è diplomata, sono stata assunta da AVSI per formare altre ragazze madri. In questo modo ho guadagnato dei soldi che mi hanno permesso di comprare una macchina da cucito per casa, con la quale lavoro quando non sono qui in cooperativa, ho sempre più clienti nel mio villaggio.” 

L’intervento di AVSI le ha permesso di riacquisire sicurezza in sé stessa, per i suoi progetti futuri e le sue ambizioni.  “Prima di restare incinta, sognavo di diventare un’imprenditrice, poi con l’arrivo di mio figlio tutto è cambiato e ho perso le speranze nel mio futuro. Oggi mi sento di nuovo sicura di me, ho imparato un mestiere e sono economicamente indipendente, sento di poter riprendere i miei sogni e lavoro duro per aprire una mia fabbrica tessile”.   

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Delphine, ragazza madre in Ruanda sostenuta da AVSI

“Ero sola, irrimediabilmente persa. Oggi mi sento una donna forte so cosa voglio e so chi sono. Una persona migliore, una mamma migliore”

Delphine, ragazza madrea sostenuta da AVSI