Diario ucraino: lo scrittore Affinati racconta l’Ucraina con AVSI

Ad agosto 2023 lo scrittore Eraldo Affinati ha visitato con noi l’Ucraina. Su l’Osservatore romano il suo diario ucraino

"È la mia prima volta in Ucraina: avrei voluto visitarla in tempo di pace, invece il destino mi ci ha portato adesso."

A scriverlo su l'Osservatore Romano lo scrittore Eraldo Affinati che ad agosto 2023 abbiamo accompagnato in Ucraina per raccontare un Paese martoriato, incontrare le persone sconvolte dalla guerra e visitare i progetti per sostenerle.

Le puntate del reportage in Ucraina di Eraldo Affinati sull'Osservatore Romano

Da quando la Russia ha iniziato il conflitto, i ragazzi non possono più frequentare la scuola: quasi sempre, ancora adesso, si limitano a farlo da remoto, come negli anni della pandemia. Tale condizione ha creato un’emergenza pedagogica nazionale, mi spiega Francesco Fornari, rappresentante dell’AVSI in Ucraina, organizzazione no profit fra le più attive nel campo dell’istruzione, tesa a finanziare le azioni di recupero e sostegno rivolte verso gli alunni privati della formazione culturale. È lui a guidarmi nel viaggio verso la “tenebra educativa” ucraina dove le macerie sono il triste avvilimento dei più piccoli e le soccorritrici hanno lo sguardo fermo e deciso di Olena Holtvianyisia, preside del 17 Lyceum Intelekt, alla periferia di Poltava, fra casermoni post-sovietici e giardini ben curati.

Eraldo Affinati, Diario Ucraino pubblicato giovedì 24 agosto su l'Osservatore Romano

Con Affinati anche il giornalista Giovanni Tonello che in questi giorni racconta su vatican news progetti umanitari in Ucraina.

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AVSI in Ucraina

Operativa in Ucraina dal 2014, grazie alla collaborazione con Emmaus, un’organizzazione locale, allo scoppio della guerra AVSI si è subito attivata in Ucraina e nei Paesi di arrivo dei rifugiati (in Polonia, Romania, Moldavia e in Italia).

Un team AVSI è entrato in Ucraina il 10 marzo 2022, grazie all’appoggio del partner Caritas Spes a Lviv: dal primo maggio 2023 lo staff di AVSI è presente stabilmente in Ucraina.

Francesco Fornari, rappresentante di AVSI nel Paese ha raccontato a Radio Vaticana uno dei progetti che ci vede impegnati per sostenere i bambini: la creazione di digital learning center, spazi sicuri dove bambini e ragazzi ucraini possano ricreare quella socialità distrutta dal conflitto e seguire le lezioni online.

Uno dei digital learning center realizzati da AVSI in Ucraina

"In Ucraina prima a causa dell'epidemia Covid-19, poi a causa della guerra le scuole sono chiuse ormai da tre anni, è attiva solo la didattica a distanza, ma seguire le lezioni online è impossibile per moltissimi studenti - ha raccontato Fornari - In molte aree non c'è la copertura internet, non tutti i bambini e ragazzi hanno uno strumento digitale per partecipare alle lezioni e in inverno spesso manca l'elettricità (quindi luce e connessione). Nei digital learning center che abbiamo attivato ci sono dei computer, garantiamo la connessione grazie a un generatore e i ragazzi sono accompagnati da educatori e insegnanti per lezioni di recupero e seguire la didattica a distanza".

(L'intervista completa è andata in onda il 16 agosto 2023, il podcast della trasmissione il Mondo alla radio è disponibile qui - Francesco Fornari è al min 14).

Come scrivono Valerio Palombaro e Giovanni Tonello sull'Osservatore romano di venerdì 1 settembre "Mentre la campanella dell’inizio delle classi oggi, primo settembre, torna a suonare pur con tanti timori a Leopoli o in molte scuole della capitale Kyiv, questo discorso non vale per molte altre località ucraine dove i minori continuano a vedere negato il loro diritto/dovere di frequentare le classi insieme ai coetanei".

Una delle condizioni per la riapertura delle scuole è la presenza di rifugi anti-aerei a fianco agli edifici scolastici. «Quello dei rifugi anti-aerei non è un problema in sé — spiega Francesco Fornari nell'articolo —, in quanto le scuole sono state costruite in epoca sovietica e quasi tutte dotate di bunker. Ma, a causa della scarsa manutenzione, il nostro lavoro [di AVSI] è stato quello di renderli vivibili: ad esempio abbiamo installato dei sistemi di ventilazione nei bunker delle scuole di Poltava».