Somalia, Cok: “Diamo futuro ai giovani, così Shabab perde”

Nei campi profughi di Chisimaio e Da’ab, dove AVSI Somalia punta sui giovani per strapparli alla povertà ed evitare che finiscano per arruolarsi con i miliziani. Il servizio dell’agenzia Dire

Data 13.02.2023
Autore Marcella Piretti - agenzia Dire.it

"In Somalia la chiave è lavorare sui giovani, offrendo scuola e sicurezza, per strapparli alla povertà ed evitare che finiscano per arruolarsi con i miliziani di Al-Shabaab. Per questo nei campi profughi di Chisimaio e Da’ab noi di AVSI sosteniamo e aumentiamo la partecipazione di ragazzi e ragazze ai gruppi scout, che si fanno carico di aiutare la popolazione, e questo crea un senso di cittadinanza attiva che ha ricadute positive sul resto della comunità”.

Corrado Cok è il capomissione in Somalia di AVSI e all’agenzia Dire traccia i contorni di un Paese che non è ancora uscito dalla guerra civile, e intanto è chiamato a fare i conti con i cambiamenti climatici da cui derivano carestie, siccità, invasioni di locuste, inondazioni ed epidemie.

A questo si aggiunge l’instabilità alimentata dalla milizia ribelle, ritenuta un gruppo terrorista dal governo di Mogadiscio. Sebbene compia regolari attacchi che causano vittime anche tra i civili, è percepita – anche tra le donne – come un’alternativa nelle zone rurali e più remote della Somalia, dove mancano lavoro, servizi e sicurezza pubblica. Lo ha riferito in diversi report anche l’International Crisis Group.

Cok continua riportando che “molte aree nominalmente liberate dal governo sono in realtà ancora vuote di servizi e della presenza dello Stato, pertanto sono pericolose: chiunque possieda un’arma può dettare legge sulle comunità”. Per questo, ricorda, “tempo fa alcuni capi villaggio ci hanno chiesto di allestire dei campi sportivi per tenere i giovani lontani dalle ‘tentazioni'”. A soffrire maggiormente della mancanza di lavoro e opportunità sono ragazzi e ragazze nonché gli sfollati costretti a vivere nei campi profughi: sono 3 milioni secondo l’Agenzia Onu per i rifugiati, mentre un milione ha già lasciato il Paese.

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Proprio per garantire una vita migliore, nel 2022 AVSI ha avviato la seconda edizione di un intervento umanitario realizzato grazie ai fondi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) e in partenariato con ong e istituzioni locali. Il progetto, avviato nel 2020, prevede vari interventi per garantire sicurezza alimentare e fonti di reddito, fornendo ad esempio agli agricoltori dei corsi di formazione, asini e carretti per il trasporto e antiparassitari per il bestiame. Ci sono poi i servizi igienico-sanitari, potenziati attraverso la creazione di pozzi e sistemi per purificare le fonti d’acqua comunali. AVSI lavora inoltre per migliorare la condizione delle donne e delle ragazze, con corsi contro la violenza di genere: vengono distribuite torce solari per dar loro maggiore sicurezza durante la notte e costruiti servizi igienici separati, in modo che non debbano percorrere lunghe distanze che le esporrebbero a potenziali pericoli.
Interventi preziosi perché, assicura

Cok, “la vita non è semplice. Molti sfollati arrivano da noi sotto shock sia per le violenze da cui sono fuggiti che per quelle subite durante il viaggio. C’è chi ha visto familiari morire. A questo - aggiunge il capomissione- si aggiunge il senso di smarrimento per il fatto di trovarsi in luoghi sconosciuti, senza legami familiari né clanici, che in questi contesti sociali sono fondamentali”.
Non ultimo “mancano i servizi come l’acqua pulita o la scuola per bambini e adolescenti: le scuole sono solo nelle grandi città, altrove il tasso di abbandono scolastico è altissimo”.

Con AICS, AVSI sostiene40mila persone in Somalia

Grazie ai fondi Aics, conclude Cok, “per il 2023 puntiamo a raggiungere 40mila persone con lo stesso budget: donne, uomini, bambini, anziani, disabili. Per questi ultimi, prevediamo latrine specifiche che garantiranno l’accessibilità”.

Somalia Camp Kismayo
A man helps a young girl fetching water from a berkad (water storage tank) in Daif IDP Camp, Kismayo, on November 2022. The water storage is the central water point for the camp