Somalia, crisi ambientale e di sicurezza. Bianchessi: autosufficienza è la chiave per la sostenibilità

Dopo la siccità, le alluvioni. L’attuale crisi in Somalia tra cambiamenti climatici e violenze

Come affrontare la situazione in Somalia oggi? “Lo sviluppo della «auto-sufficienza» economica è l'unica chiave per la sostenibilità della Somalia”. Così Andrea Bianchessi, Regional Manager di AVSI in Eastern and Southern Africa (ESA), ha commentato in un'intervista al Sole 24 Ore, pubblicata il 3 luglio, la necessità del Paese per uscire dalle difficoltà in cui si trova, generate da due crisi separate ma fortemente interconnesse: quella climatica e quella della sicurezza.

Dopo un periodo di prolungata siccità, iniziato nel 2020, la Somalia è stata colpita a fine 2023 dalle alluvioni scatenate da El Niño, il fenomeno climatico che si verifica quando la superficie dell'Oceano Pacifico centrale registra un aumento di temperatura costante, aumentando così il rischio di eventi metereologici estremi.

La situazione in Somalia oggi

La siccità prima e le alluvioni dopo hanno avuto un fortissimo impatto sul settore dell’agricoltura e dell’allevamento: soltanto le ultime inondazioni e piogge torrenziali hanno sommerso l’80% del raccolto, esponendo il Paese ad una condizione di ulteriore vulnerabilità. Ai danni causati dalle variazioni climatiche, si aggiunge la proliferazione delle violenze dei gruppi armati in lotta con le autorità di Mogadiscio per ottenere più controllo e potere sul territorio. A causa di questa situazione di instabilità sia sul fronte climatico che della sicurezza, dall’inizio del 2024 fino a maggio dello stesso anno, oltre un milione di somali ha dovuto abbandonare la propria abitazione in cerca di un luogo più sicuro, portando il numero degli sfollati a 3.8 milioni (UNHCR).

In un Paese geograficamente prezioso, con uno sbocco sul Mar Rosso e uno sull’Oceano Indiano, con una popolazione giovane in aumento, e una crescita del PIL stimata dalla banca mondiale sopra al 3%, le opportunità di ricrescita – secondo Bianchessi - ci sono e sono già lì, partendo dalla stessa filiera agricola, dalla pesca, alla filiera delle pelli esistenti nel Paese.

AVSI continua a lavorare in Somalia per garantire interventi in campo agricolo e ambientale per sostenere la popolazione somala e la sua ripresa.

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