Nei giorni immediatamente successivi allo scoppio della guerra in Ucraina, il 24 febbraio 2023, la Polonia si trova ad affrontare uno dei più grandi fenomeni migratori della sua storia: oggi, a quasi due anni dall’inizio del conflitto, la Polonia sta ospitando 1,6 milioni di ucraini, e le persone continuano ad arrivare.
In Polonia, AVSI collabora con AVSI Polska, organizzazione polacca e socio fondatore di AVSI. Dopo gli interventi di primissima emergenza l’attività di AVSI si è focalizzata sull’integrazione attraverso il lavoro in collaborazione con le aziende sul territorio e con il sostegno di donatori privati.
Tra le iniziative promosse “W.A.G.E.E.S – Work and gain education & employment skills” avviato a maggio 2023 con l’obiettivo di sostenere 100 donne e 100 bambini ucraini a ricominciare una vita in Polonia.
A settembre 2023 l’illustratrice Elena Mistrello è stata con noi in Polonia, per incontrare le donne ucraine che, anche attraverso il sostegno di AVSI, stanno faticosamente cercando di riprendere una nuova vita. Nasce così "Ripartire dai resti. Storie di donne ai confini di una guerra" una graphic novel scaricabile gratuitamente qui
L'integrazione delle donne ucraine in Polonia: le attività di AVSI e AVSI Polska
Il progetto W.A.G.E.E.S. raccontato dalla graphic novel è molto articolato. AVSI collabora con diversi enti che operano nel campo dell’accoglienza, offrendo diversi servizi: centri estivi e spazi per bambini, asili nido, corsi di lingua polacca, corsi di inglese, formazione professionale, assistenza psicologica e tutela legale. Partecipa inoltre a fiere del lavoro e collabora con diverse aziende disposte ad assumere le donne ucraine.
Tante donne ucraine sono arrivate in Polonia con un titolo universitario, per questo una delle attività messe in campo da AVSI è stata quella di certificare le loro esperienze lavorative precedenti ed evitare la dequalificazione.
Un altro ostacolo per le donne rifugiate era l’impossibilità di prendersi cura dei propri figli e cercare lavoro: AVSI si è occupata di inserire i bambini nelle scuole dell’infanzia del territorio o negli asili aziendali e di proporre attività ricreative e psico-sociali.
Non ci occupiamo del processo di accoglienza a tutto tondo, per quello ci sono già diversi enti e associazioni. Invece, il nostro contributo specifico è quello di offrire la possibilità alle persone di costruirsi un futuro a lungo termine. Cerchiamo di dare loro gli strumenti per essere nuovamente indipendenti e autosufficienti.
Julia - coordinatrice del progetto W.A.G.E.E.S.