Riconquistare la fiducia dei bambini in Ucraina. La storia di Kyrylo

La mancanza di spazi sicuri di educazione e socializzazione è una delle conseguenze della guerra che ha maggior impatto sui bambini ucraini. Nei Community center attivati grazie alla cooperazione italiana Kyrylo e altri minori possono essere accompagnati in un percorso psicosociale.

Kyrylo, uno dei bambini in Ucraina sostenuto da AVSI nella regione Dnipropetrovs'k
Data 22.07.2024
Autore di Olena Pashchenko, Oksana Bereznievata, membro dello staff di AVSI in Ucraina

Kyrylo è un bambino di sette anni di Verkhivtseve una città nella regione di Dnipropetrovs'k. A causa della pandemia e del conflitto, come molti altri bambini in Ucraina non ha frequentato l'asilo, limitando le sue interazioni sociali solo ai membri della famiglia: a casa era curioso e attivo, ma estremamente timido e incapace di comunicare con i coetanei. Per aiutarlo a sviluppare le sue capacità e a socializzare, i genitori hanno deciso di iscriverlo a un Community center realizzato nell'ambito del progetto "SAFE-UKR: Support and Assistance for Families in Emergency in Ukraine" finanziato dall'Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato da AVSI, VIS e Medici con l'Africa - CUAMM.

I community center sono spazi dove i bambini ucraini si possono incontrare tra loro per giocare senza ansia, paura, anche solo per un po’, e dove possono trovare educatori, insegnanti e psicologi capaci di sostenerli di elaborare con loro la paura che li accompagna. Scopri di più nella pagina dedicata alle attività di AVSI in Ucraina.

I primi giorni al Community center sono stati molto difficili per Kyrylo. Non permetteva a nessuno di avvicinarsi e non comunicava con gli altri bambini e con gli educatori. Anche i disegni, che spesso sono una finestra sul mondo interiore del bambino, raccontavano delle sua difficoltà: Kyrylo faceva spesso scarabocchi senza un uso consapevole dei colori.

Con pazienza, comprensione e un approccio individualizzato, gli insegnanti e lo psicologo hanno lavorato intensamente per creare un ambiente sicuro e accogliente per Kyrylo: gli insegnanti, con delicatezza, hanno cercato di coinvolgerlo sempre di più nelle attività, mentre lo psicologo lavorava per aiutarlo a gestire le sue paure e ansie.

Anche i genitori di Kyrylo non si sono scoraggiati e hanno continuato a frequentare il centro con il figlio, supportandolo in ogni fase del percorso.

Grazie al lavoro del team del centro e della famiglia, Kyrylo ha iniziato lentamente ad aprirsi al mondo: comunicava con i compagni usando frasi semplici, interagiva timidamente nelle attività di gruppo e ha iniziato a disegnare con maggiore attenzione.

"Un giorno mi sono avvicinata a Kyrylo e gli ho chiesto se potevamo scrivere i numeri e le lettere insieme - racconta la sua insegnante - quando ha detto sì e mi ha permesso di prendergli la mano ho guardato i suoi genitori. Eravamo emozionati, Kyrylo si iniziava a fidare di me. Questo primo progresso significativo ha segnato un cambiamento, Kyrylo ha iniziato a osservare e a partecipare ai giochi con gli altri bambini, era visibilmente più sicuro e sereno: il suo percorso è la dimostrazione che l'amore, il supporto familiare e l'impegno coordinato di insegnanti e psicologi possono aiutare un bambino a superare le difficoltà e a scoprire il suo potenziale".

La situazione dei bambini in Ucraina

Il sistema educativo ucraino è strutturalmente fragile e per i bambini in Ucraina accedere a un'educazione di qualità è da sempre una sfida.

Dal 2020, inoltre, molti bambini hanno più volte dovuto smettere di frequentare la scuola: prima per la pandemia da COVID-19, poi a causa della guerra. Alcuni bambini non hanno mai frequentato una struttura educativa.

La conseguenza diretta di questi periodi di interruzione è stata una perdita significativa di opportunità di socializzazione per i bambini, che hanno dovuto seguire lezioni esclusivamente a distanza. Questo ha avuto un impatto profondo sul loro sviluppo emotivo, sociale e cognitivo, poiché sono stati privati dell'interazione diretta con i coetanei e delle esperienze che favoriscono la crescita personale e relazionale durante i primi anni di formazione.

AVSI, attraverso l'iniziativa dei Community center, si impegna attivamente a mitigare questi effetti negativi fornendo ai bambini un ambiente sicuro e stimolante in cui possono non solo seguire lezioni insieme ad altri, ma anche recuperare le competenze sociali attraverso attività ricreative e il supporto psicologico. Gli insegnanti e gli psicologi giocano un ruolo cruciale nel fornire un sostegno emotivo e educativo, aiutando i bambini a superare le loro paure e a ricostruire la fiducia nel contesto scolastico e sociale.

Con la cooperazione italiana, per sostenere gli sfollati a causa della guerra in Ucraina

Il progetto SAFE mira specificamente a migliorare le condizioni di vita degli sfollati interni e delle comunità colpite dal conflitto in Ucraina, concentrandosi sulle aree di Dnipropetrovska, Donetsk e Zaporizka. Attraverso l'assistenza umanitaria multisettoriale, il progetto assicura l'accesso integrato a servizi vitali come salute, educazione e assistenza primaria, fondamentali per la stabilità e il benessere delle famiglie coinvolte.

AVSI collabora attivamente come partner di VIS e CUAMM per implementare questo progetto finanziato dall'AICS, garantendo un approccio inclusivo che risponde alle specifiche esigenze di genere e delle persone con disabilità.

Il progetto è iniziato a febbraio 2024 e si prevede che continuerà fino a febbraio 2025, con l'obiettivo di stabilire un ambiente di apprendimento sicuro e sostenibile sia online che offline per circa 4.000 alunni e insegnanti nelle zone target.

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maxim bambino ucraino a Kharkiv

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