Kyrylo è un bambino di sette anni di Verkhivtseve una città nella regione di Dnipropetrovs'k. A causa della pandemia e del conflitto, come molti altri bambini in Ucraina non ha frequentato l'asilo, limitando le sue interazioni sociali solo ai membri della famiglia: a casa era curioso e attivo, ma estremamente timido e incapace di comunicare con i coetanei. Per aiutarlo a sviluppare le sue capacità e a socializzare, i genitori hanno deciso di iscriverlo a un Community center realizzato nell'ambito del progetto "SAFE-UKR: Support and Assistance for Families in Emergency in Ukraine" finanziato dall'Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato da AVSI, VIS e Medici con l'Africa - CUAMM.
I community center sono spazi dove i bambini ucraini si possono incontrare tra loro per giocare senza ansia, paura, anche solo per un po’, e dove possono trovare educatori, insegnanti e psicologi capaci di sostenerli di elaborare con loro la paura che li accompagna. Scopri di più nella pagina dedicata alle attività di AVSI in Ucraina.
I primi giorni al Community center sono stati molto difficili per Kyrylo. Non permetteva a nessuno di avvicinarsi e non comunicava con gli altri bambini e con gli educatori. Anche i disegni, che spesso sono una finestra sul mondo interiore del bambino, raccontavano delle sua difficoltà: Kyrylo faceva spesso scarabocchi senza un uso consapevole dei colori.
Con pazienza, comprensione e un approccio individualizzato, gli insegnanti e lo psicologo hanno lavorato intensamente per creare un ambiente sicuro e accogliente per Kyrylo: gli insegnanti, con delicatezza, hanno cercato di coinvolgerlo sempre di più nelle attività, mentre lo psicologo lavorava per aiutarlo a gestire le sue paure e ansie.
Anche i genitori di Kyrylo non si sono scoraggiati e hanno continuato a frequentare il centro con il figlio, supportandolo in ogni fase del percorso.
Grazie al lavoro del team del centro e della famiglia, Kyrylo ha iniziato lentamente ad aprirsi al mondo: comunicava con i compagni usando frasi semplici, interagiva timidamente nelle attività di gruppo e ha iniziato a disegnare con maggiore attenzione.
"Un giorno mi sono avvicinata a Kyrylo e gli ho chiesto se potevamo scrivere i numeri e le lettere insieme - racconta la sua insegnante - quando ha detto sì e mi ha permesso di prendergli la mano ho guardato i suoi genitori. Eravamo emozionati, Kyrylo si iniziava a fidare di me. Questo primo progresso significativo ha segnato un cambiamento, Kyrylo ha iniziato a osservare e a partecipare ai giochi con gli altri bambini, era visibilmente più sicuro e sereno: il suo percorso è la dimostrazione che l'amore, il supporto familiare e l'impegno coordinato di insegnanti e psicologi possono aiutare un bambino a superare le difficoltà e a scoprire il suo potenziale".
La situazione dei bambini in Ucraina
Il sistema educativo ucraino è strutturalmente fragile e per i bambini in Ucraina accedere a un'educazione di qualità è da sempre una sfida.
Dal 2020, inoltre, molti bambini hanno più volte dovuto smettere di frequentare la scuola: prima per la pandemia da COVID-19, poi a causa della guerra. Alcuni bambini non hanno mai frequentato una struttura educativa.
La conseguenza diretta di questi periodi di interruzione è stata una perdita significativa di opportunità di socializzazione per i bambini, che hanno dovuto seguire lezioni esclusivamente a distanza. Questo ha avuto un impatto profondo sul loro sviluppo emotivo, sociale e cognitivo, poiché sono stati privati dell'interazione diretta con i coetanei e delle esperienze che favoriscono la crescita personale e relazionale durante i primi anni di formazione.
AVSI, attraverso l'iniziativa dei Community center, si impegna attivamente a mitigare questi effetti negativi fornendo ai bambini un ambiente sicuro e stimolante in cui possono non solo seguire lezioni insieme ad altri, ma anche recuperare le competenze sociali attraverso attività ricreative e il supporto psicologico. Gli insegnanti e gli psicologi giocano un ruolo cruciale nel fornire un sostegno emotivo e educativo, aiutando i bambini a superare le loro paure e a ricostruire la fiducia nel contesto scolastico e sociale.
Con la cooperazione italiana, per sostenere gli sfollati a causa della guerra in Ucraina
Il progetto SAFE mira specificamente a migliorare le condizioni di vita degli sfollati interni e delle comunità colpite dal conflitto in Ucraina, concentrandosi sulle aree di Dnipropetrovska, Donetsk e Zaporizka. Attraverso l'assistenza umanitaria multisettoriale, il progetto assicura l'accesso integrato a servizi vitali come salute, educazione e assistenza primaria, fondamentali per la stabilità e il benessere delle famiglie coinvolte.
AVSI collabora attivamente come partner di VIS e CUAMM per implementare questo progetto finanziato dall'AICS, garantendo un approccio inclusivo che risponde alle specifiche esigenze di genere e delle persone con disabilità.
Il progetto è iniziato a febbraio 2024 e si prevede che continuerà fino a febbraio 2025, con l'obiettivo di stabilire un ambiente di apprendimento sicuro e sostenibile sia online che offline per circa 4.000 alunni e insegnanti nelle zone target.
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