Dal Global Gateway dell’Unione Europea al Piano Mattei è sempre più evidente nel panorama nazionale e internazionale il bisogno di costruire nuove collaborazioni tra Paesi africani ed europei. Alla luce di questa nuova tendenza, AVSI ha organizzato martedì 20 agosto presso il Meeting di Rimini l'evento "Africa, Italia, Europa: una nuova cooperazione per lo sviluppo sostenibile". Il dialogo, moderato da Giampaolo Silvestri - Segretario Generale di AVSI, ha coinvolto Robinah Nabbanja, Prima Ministra dell’Uganda; Stefano Gatti, direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo; Frederieke Quispel, Ambasciatrice dei Paesi Bassi in Uganda; John Makoha, rappresentante Paese di AVSI in Uganda; Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut e Stephen Tumukugize, giovane agro-imprenditore ugandese coinvolto nel progetto “SAY Skilling in Agripreneurship for increased Youth employment”.
Lo streaming dell'evento
I punti chiave dell'evento
Il rappresentante Paese AVSI Uganda, John Makoha, ha presentato i dati del progetto SAY, un’iniziativa che grazie all'Ambasciata olandese in Uganda ha permesso a 18 mila giovani di essere avviati al settore agricolo.
Giampaolo Silvestri, segretario generale di AVSI, ha poi passato la parola a Stephen Tumukugize: da ex partecipante del progetto SAY a fondatore e CEO di un’azienda produttrice di caffè.
L'incontro è proseguito con un video messaggio di Frederieke Quispel, Ambasciatrice olandese in Uganda. Quispel ha sottolineato la necessità di strategie sia micro che macro per affrontare la disoccupazione giovanile in Uganda. "A livello micro, dobbiamo concentrarci su istruzione e sviluppo delle competenze, mentre a livello macro, dobbiamo migliorare la produttività e l'attrattiva del settore agricolo per i giovani."
Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut, fiera della filiera internazionale dell'ortofrutta ha evidenziato il ruolo cruciale dell'Africa nel panorama globale e l'importanza del coinvolgimento del settore privato nei progetti di cooperazione allo sviluppo. "L’Africa è il continente delle opportunità, la sua posizione è centrale in questo momento storico. Si tratta di un continente in cui c’è bisogno di produrre di più e meglio, soprattutto per i consumi interni: la popolazione cresce e ha sempre maggiori esigenze. Cosa serve quindi per sviluppare il mercato africano dell’agrifood? Tecnologia e formazione, elementi del progetto SAY. Oggi, infatti, il mercato più interessante per l’economia africana è la sua stessa distribuzione interna, per limitare le importazioni e aumentare la produzione per i consumatori interni, che crescono sempre di più. Per fare questo serve un miglioramento della qualità dei sistemi produttivi e delle tecnologie. L’Uganda, ha tutte le potenzialità affinché questo percorso di ampliamento dello sviluppo del mercato ortofrutticolo avvenga, e progetti come questo proposto da AVSI sono per me la strada giusta da intraprendere."
La discussione è continuata con l'intervento di Stefano Gatti, Direttore Generale per la Cooperazione e lo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Gatti ha sottolineato che, anche nei Paesi con alta insicurezza alimentare, è fondamentale che ogni fase della filiera alimentare punti sulla qualità per ottenere risultati sostenibili ed efficaci.
L'evento si è concluso con l'intervento della Prima Ministra ugandese, Robinah Nabbanja. La Prima Ministra ha espresso il suo apprezzamento per il ruolo dell'Italia e di AVSI nello sviluppo socio-economico dell'Uganda, sottolineando l'impatto positivo dei progetti di cooperazione e sviluppo nel Paese. Nabbanja ha discusso le sfide relative alla disoccupazione giovanile e le iniziative del governo per affrontarle. Infine, ha invitato a continuare la collaborazione con l'Italia, AVSI e il settore privato per promuovere una crescita sostenibile e gli investimenti in Uganda.
La nuova strategia della cooperazione italiana in Africa. il partenariato con l’Uganda
Il dialogo sulla cooperazione è proseguito con l'incontro di mercoledì 21 agosto "La nuova strategia della cooperazione italiana in Africa. il partenariato con l’Uganda" a cui hanno preso parte la Prima Ministra dell'Uganda Robinah Nabbanja, il Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo Stefano Gatti il Segretario Generale di AVSI Giampaolo Silvestri, e il Direttore del CUAMM Dante Carraro.
Ha moderato l'incontro Bernhard Scholz presidente della Fondazione Meeting.
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I punti chiave dell'evento
Con il Piano Mattei, l’Italia ha deciso di adottare un nuovo approccio alla cooperazione internazionale. Il parternariato è infatti al centro dell’annunciata strategia italiana, con accordi equi in cui vi sia una comunione di intenti. “Solo attraverso un partenariato è possibile trovare un tipo di progettualità efficiente. Sono i paesi stessi a dover indicare quali sono le esigenze principali ed i settori in cui è necessario intervenire” - ha commentato Stefano Gatti, Direttore Generale per il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
In questo nuovo modello di cooperazione, l’Africa ha una posizione centrale: il 65% delle risorse del Ministero degli Affari Esteri sono infatti destinati a paesi del continente.
“L’Uganda, in particolare, rappresenta un’eccellenza in Africa. - ha spiegato don Dante Carraro, Direttore di Medici con l'Africa Cuamm - È un paese in continua evoluzione che, negli ultimi anni, grazie agli investimenti della Cooperazione Italiana ha visto una riduzione netta della mortalità infantile e materna grazie all’apertura di nuovi centri sanitari e alla maggior accessibilità delle donne a strutture sanitarie per avere un parto assistito. Per poter allargare e rafforzare gli spazi di intervento sul territorio serve un’azione di ricerca coesa, in cui istituti di ricerca italiani e ugandesi collaborino per fronteggiare le sfide globali comuni. Con il dialogo e lo scambio si può crescere insieme, valorizzando e arricchendo le eccellenze di entrambi i Paesi” .
Nell'incontro conclusivo di Robinah Nabbanja, Prima Ministra Ugandese e la sua delegazione hanno evidenziato che l’Uganda è un’economia in rapida crescita e una delle destinazioni più promettenti per gli investimenti in Africa."Settori strategici come l’agricoltura, l’industria e il turismo stanno vivendo uno sviluppo rapido e, inoltre, il Paese gode di sicurezza e stabilità. Grazie a un'economia in rapida evoluzione l’Uganda è destinata a diventare un attore chiave in diversi settori, il Paese è ben posizionato per sfruttare appieno il suo potenziale di crescita e costruire un futuro di successo."
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