Percorsi di inclusione e lavoro per giovani e migranti in Calabria

Un reportage del fotografo Stefano Schirato racconta come AVSI accompagna giovani e migranti con formazione, tirocini e rafforzamento delle organizzazioni locali.

La Calabria è una delle regioni italiane più colpite dalla disoccupazione giovanile e dalle disuguaglianze socio-economiche, con un numero crescente di giovani e migranti che necessitano di opportunità di formazione, lavoro e inclusione.

AVSI ha implementato il progetto “Aprirsi al futuro – Percorsi di integrazione lavorativa e rafforzamento di ETS per favorire comunità forti e accoglienti” con il sostegno di Enel Cuore Onlus, insieme alla Cooperativa Sociale La Terra, DB IME ETS - Napoli e agli Amici di Don Bosco Soverato APS.

II progetto nasce per offrire nuove opportunità di formazione e integrazione nel mondo del lavoro a persone vulnerabili – in particolare giovani NEET e migranti – rispondendo alle esigenze più urgenti del territorio e potenziando la rete di stakeholder locali.

Allo stesso tempo, a Cosenza, il progetto ha rafforzato la Cooperativa La Terra, un ente del terzo settore del territorio, attraverso attività di capacity building, offrendo formazione e aggiornamenti agli operatori sociali per rafforzare le competenze educative e gestionali e sviluppare figure dedicate alla progettazione sociale e alla raccolta fondi.

A Soverato, al centro dell’iniziativa c’è Don Mimmo Madonna, salesiano e direttore dell’oratorio Don Bosco di Soverato, che da anni accompagna ragazzi italiani e stranieri in percorsi di integrazione e autonomia. Attraverso il suo lavoro, Don Mimmo crea ponti tra i giovani e il territorio, collaborando con bar, ristoranti e famiglie per generare fiducia, legami e opportunità concrete. Grazie a questa rete, Mohamed, Etienne e Bakary – arrivati in Italia dopo lunghi e difficili viaggi – hanno trovato impiego come camerieri al Bar Rose, punto di riferimento nel centro di Soverato. Nel tempo libero praticano sport, vanno in palestra, giocano a basket o si rilassano al mare, costruendo una routine quotidiana fatta di normalità e speranza.

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Accanto a queste storie personali, il progetto ha avuto un impatto più ampio: 34 ragazzi hanno partecipato a percorsi di formazione, orientamento e tirocini in aziende locali nei settori del turismo, dei servizi alla persona e dell’accoglienza, mettendo in pratica le competenze acquisite e aprendo nuove opportunità di lavoro.

Parallelamente, 16 operatori del terzo settore sono stati formati per rafforzare la qualità dei servizi educativi e di integrazione, consolidando una rete locale capace di accompagnare giovani e migranti nei loro percorsi di inclusione sociale e lavorativa.

Questa serie fotografica racconta le loro storie attraverso gesti quotidiani e luoghi semplici, in un racconto di dignità, speranza e futuro possibile.

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