Come rendere più accessibili e inclusivi i percorsi di formazione e inserimento lavorativo per le persone migranti in Italia?
Da questa domanda è nata la ricerca condotta da AVSI Italia nell’ambito del progetto “Flussi migratori e transizione energetica”, articolato in otto studi realizzati da ricercatori e associazioni e finanziati attraverso un bando dalla Fondazione Maire Ets.
Lo studio è stato presentato durante l'incontro promosso da Fondazione MAIRE-Ets Lunedì 13 ottobre a Roma nell'ambito dell'’evento "Traiettorie: flussi migratori, competenze e transizione energetica" promosso da Fondazione MAIRE - ETS.
L'incontro ha riunito rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e delle imprese.

Cosa emerge dallo studio "Flussi migratori e transizione energetica"
Lo studio, realizzato tra il 2024 e il 2025, ha raccolto il punto di vista diretto di uomini e donne con background migratorio, indagando le loro esperienze nei percorsi di formazione professionale e le percezioni rispetto al mondo del lavoro, con uno sguardo particolare ai settori legati alla transizione energetica e ai green jobs.
Attraverso cinque discussioni di gruppo e due interviste con enti formativi partner, la ricerca ha coinvolto 36 partecipanti di lingua araba, ispanica e ucraina — parte di una comunità più ampia di oltre 200 persone accompagnate dal centro AVSI for Community di Milano tra gennaio 2024 e gennaio 2025.
L’approccio qualitativo, di tipo fenomenologico, ha permesso di approfondire vissuti, ostacoli e aspirazioni dei partecipanti, con un’attenzione specifica alle differenze di genere.
Barriere, ma anche risorse
Oltre alle sfide comuni come barriere linguistiche e disallineamento tra competenze possedute e opportunità offerte, dovuto anche al mancato riconoscimento dei titoli di studio, la ricerca mostra anche segnali di grande potenzialità: motivazione ad apprendere, desiderio di contribuire alla crescita dei territori e interesse verso l’occupazione green, percepita come spazio di sviluppo personale e collettivo.
In particolare, molte partecipanti ucraine vedono nella formazione legata alla transizione energetica un’occasione per prepararsi alla ricostruzione futura del proprio Paese.
Dallo studio emerge la necessità di ripensare i percorsi formativi in modo:
- integrato, collegando formazione, accompagnamento e impiego;
- flessibile, compatibile con i tempi di vita e lavoro dei partecipanti;
- professionalizzante, capace di valorizzare le competenze acquisite nei Paesi d’origine e di creare reali opportunità di inserimento.
Come sottolineano i ricercatori “affinché la formazione diventi davvero leva di inclusione, deve essere connessa a concrete opportunità di impiego e costruita su misura per i beneficiari”.
AVSI for Community: uno spazio di prossimità
Nato nel 2022 in risposta alla crisi ucraina, AVSI for Community è oggi un centro multiservizi di ascolto, formazione e co-progettazione dedicato a persone migranti e vulnerabili.
È un luogo dove istituzioni, imprese e associazioni collaborano per costruire percorsi di integrazione e autonomia, mettendo al centro la persona come protagonista del proprio sviluppo.