Dal 27 febbraio al 5 marzo il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, accompagnato da don Leonardo Di Mauro, responsabile del Servizio per gli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo, andrà in Siria per ribadire la solidarietà della Chiesa in Italia alla popolazione e per comprendere come aumentare l'efficacia degli aiuti offerti attraverso i progetti finanziati con i fondi dell'8xmille presenti sul territorio.
"Sarà un'ulteriore occasione - afferma Mons. Baturi - per farci prossimi al popolo siriano, stremato da anni di guerra e ora ulteriormente provato dal terremoto che ha aggiunto distruzione e dolore ad una situazione gia' drammatica. La nostra presenza in Siria vuole essere il segno di una vicinanza e di un'amicizia che da tempo si fanno preghiera, condivisione e sostegno concreto e che oggi si rinnovano e si rinsaldano in nome della fratellanza e del desiderio di pace. Da questa terra non mancherà il nostro ricordo e la nostra prossimità all'altro territorio, quello turco, in sofferenza per le morti e i danni causati dal recente sisma".
Il viaggio del segretario generale della Cei in Siria
Il viaggio prevede tappe a Damasco e ad Aleppo. Oltre a momenti di incontro con le autorità religiose locali e con gli operatori impegnati nei diversi progetti, è in programma la visita ai centri di accoglienza e alle zone terremotate di Aleppo dove è attivo l'Ospedale St. Luis, finanziato con i fondi dell'8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica.
Dal 2013 ad oggi la Cei ha destinato 12.124.711 euro per realizzare 17 interventi. Tra questi ha una particolare rilevanza il progetto "Ospedali aperti", gestito da AVSI, che dal 2017 rappresenta una risposta significativa alla crisi umanitaria e oggi anche alle conseguenze del sisma (alle tre fasi iniziali ne è stata aggiunta una quarta per il potenziamento degli ospedali e dei dispensari di Aleppo per il soccorso della popolazione colpita).