Da gennaio 2025, la vita delle famiglie sfollate a Goma, capitale della provincia del Nord Kivu nella Repubblica Democratica del Congo orientale, è stata stravolta.
Quando le autorità AFC/M23 hanno ordinato la chiusura dei siti di accoglienza, le famiglie sono state costrette a tornare a casa o a cercare rifugio presso famiglie ospitanti. Disperse nei quartieri urbani, molte hanno perso improvvisamente l’accesso ai servizi di base, tra cui assistenza sanitaria e alimentare, che prima erano disponibili nei campi.
Per rispondere a questa emergenza, AVSI ha avviato il progetto “Trattamento della malnutrizione acuta grave nei bambini e rafforzamento comunitario: un approccio integrato per madri, bambini e servizi sanitari nella zona sanitaria di Karisimbi, Goma”. Attivo da giugno a settembre 2025 con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana, il progetto rafforza le strutture sanitarie della zona di Karisimbi, formando operatori sanitari, fornendo alimenti terapeutici e promuovendo strategie nutrizionali preventive per proteggere i più vulnerabili.
Individuare precocemente la malnutrizione

Tra i protagonisti di questa lotta c’è Vumilia Mirindi, operatrice sanitaria comunitaria formata da AVSI. Cammina di porta in porta nella zona di Karisimbi, armata di un semplice ma potente strumento: un nastro colorato per misurare la circonferenza del braccio dei bambini.
Quando visito le famiglie, misuro il braccio dei bambini sotto i cinque anni. Se il nastro mostra il giallo o il rosso – segno di malnutrizione – spiego ai genitori cosa fare, perché con le cure giuste il bambino può guarire
Vumilia Mirindi, operatrice sanitaria comunitaria
Ogni visita domiciliare è non solo uno screening, ma anche un’occasione per parlare di nutrizione, igiene e pratiche semplici per mantenere i bambini in salute.
La storia di Espoir: dalla malnutrizione alla guarigione

Durante una di queste visite, Espoir, un bambino di 16 mesi, è stato identificato come malnutrito. Espoir pesava solo 7,3 kg – ben al di sotto dei 11–12 kg considerati sani per la sua età. Vomitava, non aveva appetito ed era pericolosamente debole. Alla struttura sanitaria di Mungano, I medici hanno confermato una malnutrizione acuta grave con complicazioni mediche. È stato ricoverato nell’unità terapeutica intensiva e ha ricevuto alimenti terapeutici pronti all’uso.
“Da quando il conflitto ci ha costretti a spostarci, abbiamo perso tutto. Comprare cibo è diventato quasi impossibile. Quando siamo arrivati alla clinica, Espoir era molto debole. Ma in una settimana la sua salute è migliorata. Il suo peso è salito a 9,7 kg e la circonferenza del braccio è passata da 10 a 11 cm.
Elyse, suo figlio è stato incluso nel progetto sostenuto da CEI per combattere la malnutrizione
Dopo sei settimane, Espoir era abbastanza stabile da tornare a casa. Oggi, sua madre Elyse partecipa a sessioni di educazione nutrizionale dove impara a preparare pasti equilibrati e accessibili con ingredienti locali.
Dimostrazioni culinarie: la prevenzione a casa

Il trattamento è solo una parte dell’approccio di AVSI. Per prevenire nuove situazioni di malnutrizione, il progetto promuove dimostrazioni culinarie comunitarie, dove le famiglie imparano a preparare pasti nutrienti con ingredienti disponibili localmente.
“Organizziamo sessioni ogni mese per mostrare ai genitori come preparare una pappa nutriente con ingredienti locali. Poi visitiamo le famiglie per verificare come applicano ciò che hanno imparato.”
Sadiki, mobilizzatore comunitario
Da oltre tre anni, Sadiki e il suo team usano le dimostrazioni come strumento pratico per sensibilizzare sulla nutrizione infantile.
“Durante ogni sessione di formazione, misuriamo anche la circonferenza del braccio dei bambini. Se rileviamo malnutrizione, li indirizziamo subito alla struttura sanitaria più vicina.”
Katungu Liliane, volontaria
Una ricetta per la resilienza

Durante una di queste dimostrazioni, Justine, madre di tre figli, ha scoperto la “pappa quattro stelle” — un mix equilibrato di cereali, legumi, verdure e prodotti animali.
“Questa pappa è buona per tutti i bambini, non solo per quelli malnutriti. Da allora la preparo due o quattro volte a settimana. I miei figli sono in buone condizioni nutrizionali, grazie a questi insegnamenti.”
Justine, madre e membro della comunità
Risultati raggiunti
AVSI e i suoi partner sanitari nella zona di Karisimbi hanno:
- Trattato 340 bambini affetti da malnutrizione acuta grave, di cui 88 con complicazioni mediche, inclusi 7 neonati sotto i 6 mesi.
- Raggiunto 6.569 bambini tra 0–23 mesi e 2.153 bambini tra i 2 e i 5 anni attraverso i servizi sanitari.
- Sensibilizzato 2.144 donne in gravidanza e in allattamento su pratiche nutrizionali sane.
- Formato 50 operatori sanitari e attori comunitari sulla Gestione Integrata della Malnutrizione Acuta (IMAM/PCIMA), sulle consultazioni prescolari rivitalizzate.
- Formato 100 operatori sanitari comunitari su IMAM/PCIMA e sull’alimentazione infantile in situazioni di emergenza.
Tutto questo è stato possibile grazie al sostegno della Conferenza Episcopale Italiana e alla partecipazione attiva delle strutture sanitarie locali e delle comunità di Goma.
Giornata mondiale dell'alimentazione
La giornata mondiale dell'alimentazione è una ricorrenza che si celebra ogni anno in tutto il mondo il 16 ottobre per ricordare l'anniversario della data di fondazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, comunemente conosciuta come FAO, istituita a Québec il 16 ottobre 1945.