Con la Regione Emilia-Romagna per promuovere la blue economy in Tunisia

A inizio dicembre 2021 è stato avviato il progetto "Promozione della Blue Economy nella zona di Tunis-Marine (zona del Grande Lago di Tunisi, El Bhira)", finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e implementato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Mediche veterinarie (settore acquacoltura e pesca) dell'Università di Bologna e con il partner locale Club Blue Artisanal.

La zona del Grande Lago di Tunisi: una biodiversità da preservare

La laguna di Tunisi presenta una variegata biodiversità con specie ad alto valore commerciale che consentirebbe ai pescatori della regione grandi opportunità di occupazione. Sul finire degli anni Novanta l'installazione incontrollata di impianti fissi di pesca ha causato una forte decrescita della produzione con relativo calo dei guadagni per le comunità che vivono nelle vicinanze del Grande Lago.

Il progetto si propone di promuovere attività economiche responsabili legate alla pesca e sistemi alimentari sostenibili nelle aree del Grande Lago di Tunisi coinvolgendo le comunità locali. Le attività del progetto aiuteranno anche a limitare l'immigrazione clandestina portando nuove occasioni di impiego e reddito.

Che cos'è la blue economy

La blue economy - l’economia blu - è un modello di economia dedicato alla creazione di un sistema economico sostenibile attraverso l’innovazione tecnologica che tenga conto dell’impatto ambientale dell’attività produttiva. La blue economy si occupa di salvaguardare la "purezza del mare" favorendo un tipo di pesca sostenibile. L'obiettivo dell'economia blu non è di investire di più nella tutela dell'ambiente ma, grazie alle innovazioni in tutti i settori dell'economia che utilizzano sostanze già presenti in natura, di effettuare minori investimenti, creare più posti di lavoro e conseguire un ricavo maggiore.

Con i pescatori tunisini per tutelare lavoro, ambiente e cultura

In 12 mesi AVSI e il Club Blue Artisanal favoriranno l'alternanza tra pesca artigianale e acquacoltura su piccola scala per preservare gli stock naturali, migliorare i redditi dei pescatori vulnerabili della regione e aumentare una produzione alimentare sostenibile, con particolare riguardo all'ambiente e alla cultura locale.

Beneficiari diretti e indiretti del progetto

  • 15 pescatori della zona
  • 100 persone tra alunni degli istituti tecnici, donne e disoccupati
  • 450 membri di famiglie di pescatori (sviluppando le capacità dei pescatori, l'impatto socio-economico ricadrà positivamente anche sulle loro famiglie: alunni, giovani disoccupati e donne)
  • 2250 membri della comunità di Radès (5 familiari per ogni beneficiario diretto) che conta circa 60.000 abitanti