Tentato colpo di stato in Sierra Leone, l’intervista a G. Bagaglia da Freetown

Gianni Bagaglia è rappresentante Paese per AVSI in Sierra Leone e racconta all’agenzia Dire la situazione l’indomani del tentato colpo di stato.

Data 29.11.2023

“In Sierra Leone c’è ancora il coprifuoco notturno, ma anche di giorno la gente tende a non uscire: il fatto di non sapere i motivi di questo tentato golpe fa paura, in un contesto di crisi economica già difficile e del dilagare della droga tra giovani e giovanissimi“.

Gianni Bagaglia è rappresentante Paese per AVSI in Sierra Leone e racconta all'agenzia Dire la situazione l'indomani del tentato colpo di stato.

AVSI in Sierra Leone

AVSI opera nel paese dalla fine degli anni Novanta nel campo della protezione dell’infanzia, dell’educazione e della formazione. Oggi nel Paese sono attivi progetti finanziati sia dall’Unione europea sia dalla Commissione per le adozioni internazionali (ente della presidenza del Consiglio):

“Da un lato - spiega Bagaglia - stiamo sostenendo le famiglie con corsi di formazione e sensibilizzazione, sia sulla gestione finanziaria che sulla genitorialità. Forniamo anche aiuti economici su misura, affinché non siano costrette a chiudere attività già avviate”.

Questo serve, nel lungo periodo, a evitare abbandoni di minori o dispersione scolastica, un problema che colpisce il Paese dai tempi della guerra civile, combattuta tra il 1991 e il 2003, segnata anche dal fenomeno dei bambini soldato. Un secondo intervento, continua il rappresentante di AVSI, punta a “sostenere le piccole realtà della società civile, in modo che si rafforzino, migliorando i servizi educativi e di protezione dell’infanzia e, col tempo, diventino esse stesse promotrici di interventi specifici, in collaborazione con le istituzioni”. Capacità e talenti che sono diffusi e capillari, conclude il cooperante: “A noi il compito di sostenerli”.