Accordo Italia-Tunisia, un progetto per aiutare giovani lavoratori tunisini e aziende italiane

Gobbi Frattini in un’intervista e Silvestri al Meeting di Rimini hanno illustrato un nuovo accordo per conciliare la necessità di manodopera delle aziende italiane con la ricerca di impiego di giovani lavoratori tunisini.

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Come si possono conciliare le esigenze di due paesi e gli interessi di settore pubblico e privato nello stesso momento? AVSI propone in Tunisia un’iniziativa che risponde alla richiesta di lavoro di 150 giovani tunisini, soddisfacendo, simultaneamente, la richiesta delle aziende italiane di manodopera. Il progetto si inserisce all'interno delle stesse strategie del Piano Mattei, prevedendo la formazione in Tunisia di profili professionali, come carpentieri, saldatori e manutentori, che le aziende italiane non trovano sul mercato del lavoro.

La situazione tunisina

In un’intervista per Il Sussidiario.net, Emanuele Gobbi Frattini, rappresentante Paese di AVSI per la Tunisia, ha raccontato che per molti giovani tunisini si tratta di un’occasione unica per trovare un’occupazione all’estero e riuscire a migrare regolarmente, senza dover rischiare il naufragio nel Mediterraneo.

La Tunisia è un paese economicamente vulnerabile. Le ultime crisi internazionali del Covid-19 e della guerra in Ucraina hanno particolarmente danneggiato la sua situazione economica, considerando soprattutto che il 60% dei cereali di cui il Paese ha bisogno è importato da Russia e Ucraina. Quest’ultimo fattore, insieme all’aumento del tasso di disoccupazione giovanile, attualmente al 40%, spinge diversi giovani ogni anno a rischiare tutto pur di poter arrivare in Europa e trovare condizioni economiche migliori. Il progetto prevede quindi di focalizzarsi sulla formazione professionale in loco per rispondere alla domanda del mercato italiano a cui, al contrario, manca manodopera specializzata: se infatti in Tunisia la curva delle nascite è in aumento e la popolazione è giovane, in Italia la tendenza è opposta, con un calo demografico costante e la conseguente diminuzione di personale tecnico.

In sinergia con le imprese private

Questo tipo di progetto è reso possibile grazie alle molte collaborazioni che AVSI ha con imprese private con le quali da anni in Italia si sono stabiliti partenariati. Lavorando con le imprese italiane si valuterà il gap tra la formazione in Tunisia e le competenze richieste in Italia. Le scuole aggiorneranno l’offerta di formazione professionale sul posto, adeguandola a quella italiana e alle nuove tendenze del mercato

Emanuele Gobbi Frattini, rappresentante Paese di AVSI per la Tunisia

A che punto è il progetto?

AVSI ha firmato convenzioni con due agenzie sotto l’egida del ministero del Lavoro, il ministro dell’Impiego e della Formazione Professionale tunisina e coinvolgendo l’agenzia di collocamento tunisina e l’agenzia tunisina di formazione professionale.  Manca ora l’avallo del ministero del Lavoro italiano, mentre è già arrivata l’autorizzazione delle autorità tunisine; è coinvolta anche la CGIL, che ha una sede in Tunisia. Un ruolo molto importante lo ha anche l’Istituto di Cultura Italiana che, prima della partenza verso l’Italia, terrà dei corsi di lingua e cultura italiana per aiutare i 150 giovani tunisini a comprendere il contesto in cui andranno.

FORMAZIONE LAVORO, LA VIA PER FAR INCONTRARE DOMANDA E OFFERTA DI MANODOPERA STRANIERA

La formazione al lavoro nei Paesi di provenienza dei potenziali migranti, anche in virtù di nuovi meccanismi legislativi, si sta confermando come una modalità fondamentale per favorire la migrazione regolare dei lavoratori stranieri e rispondere alla domanda di manodopera delle imprese italiane. Ma la traduzione pratica di questa possibilità incontra sia opportunità che criticità. Sul tema AVSI ha partecipato sabato 24 agosto presso il Meeting di Rimini a un dialogo multistakeholder, organizzato da Compagnia delle Opere (Cdo) e moderato da Giannino Della Frattina, giornalista de Il Giornale.

Giampaolo Silvestri, Segretario Generale, ha presentato l'accordo sottoscritto da AVSI con il governo tunisino per avviare progetti di formazione lavoro di cittadini tunisini da inserire nelle imprese italiane. Con lui sul palco Rose Busingye, infermiera e responsabile Meeting Point di Kampala; Massimo Dal Checco, presidente di Assafrica & Mediterraneo e  Andrea Dellabianca, presidente di Cdo. L'evento si è concluso con l'intervento del vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli.

Lo streaming dell'evento

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