Desideriamo la pace in Kenya

Sosteniamo 45.000 produttori agricoli in Kenya per migliorare lo status socio-economico delle comunità locali.

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In Kenya, più del 15% della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno, mancano numerosi servizi di base e permangono marcate diseguaglianze sociali che rischiano di sfociare in conflitti e instabilità socio-economica. Da anni, AVSI lavora per promuovere la pace grazie a progetti di sviluppo pensati per aiutare le persone più vulnerabili a uscire da uno stato di povertà attraverso il lavoro e la creazione di imprese. Con il tuo contributo vogliamo attivare processi sostenibili in ambito agricolo, con l’obiettivo di creare occupazione, migliorare i prodotti, rendere più efficienti le filiere e contrastare il cambiamento climatico. 

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Sosteniamo 45.000 produttori agricoli di 3 contee per migliorare lo status socio-economico delle comunità locali.
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Il Kenya oggi: l'agricoltura è il pilastro dell'economia

L’agricoltura in Kenya contribuisce direttamente per il 24% al PIL del Paese e impiega oltre il 40% della popolazione (FAO,2021). In particolare l’industria lattiero casearia è una fonte di sostentamento per 1,8 milioni di piccoli agricoltori e la produzione di caffè sostiene circa 5 milioni di persone.

Con AVSI pace e sviluppo insieme a 40 cooperative di agricoltori

Il progetto proposto da AVSI in Kenya mira a rafforzare 40 cooperative costituite da 45 mila piccoli produttori agricoli di caffè e della filiera lattiero-casearia

Il movimento cooperativo contribuisce a costruire fiducia e comprensione tra i diversi stakeholder e all’interno delle comunità in cui sono attivi. Le cooperative rinforzano il tessuto sociale, creando relazioni di fiducia tra i membri, attivando partenariati con le istituzioni, promuovendo lavoro dignitoso e sviluppo sostenibile in contesti fragili

Il movimento cooperativo in Kenya e l’impatto del Covid-19 sugli agricoltori

Il movimento cooperativo è formalmente nato in Kenya nel periodo coloniale ed ha avuto un’esplosione negli anni sessanta, ma ha le sue radici nei piccoli impieghi comunitari tradizionali a livello di villaggio. Si stima che circa il 60% dei piccoli agricoltori in Kenya sia membro di una cooperativa.

La pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto molto negativo sui piccoli agricoltori provocando la chiusura di canali di vendita tradizionali, l’annullamento della capacità di risparmio e l’impossibilità di accedere al mercato finanziario e quindi di acquisire input agricoli ed avviare nuovi investimenti.

Desideriamo la pace in Kenya... l’obiettivo della campagna

Insieme possiamo rilanciare il settore agroalimentare e intervenire sulle sfide che ostacolano lo sviluppo della catena del valore agroalimentare e il movimento cooperativo:

  • Scarsa produttività
  • Perdite post-produzione
  • Valore aggiunto e trasformazione scarsi
  • Governance istituzionale carente delle cooperative
  • Canale di commercializzazione del prodotto finale disorganico e inaffidabile
  • Povere strutture di networking, coordinamento e cooperazione
  • Cambiamento climatico: le aree di implementazione del progetto hanno visto un aumento della ricorrenza e dell'intensità delle siccità e delle invasioni di locuste provenienti dall'Etiopia e dalla Somalia
  • Inclusione sociale e integrazione di genere insufficienti

Cosa faremo grazie alla tua donazione:

  • creeremo nuovi posti di lavoro all’interno della catena del valore;
  • aumenteremo il reddito famigliare della maggior parte dei piccoli produttori agroalimentari coinvolti
  • favoriremo l’adozione di misure innovative di Climate Smart Production per mitigare gli effetti del cambiamento climatico: sistemi di conservazione dei foraggi per garantire la disponibilità del mangime per il bestiame durante la siccità, tecniche di raccolta dell'acqua, sorveglianza delle malattie del bestiame e delle piante.
  • ridurremo le perdite post produzione
  • coinvolgeremo maggiormente le donne nel processo decisionale delle cooperative per promuovere l’inclusione e la parità di genere.