AVSI in Libia
- Tripoli Office
AVSI opera nel paese dal 2023 per contribuire a un processo di pacificazione grazie al rafforzamento dei servizi di base e il consolidamento delle istituzioni locali.
Libia oggi: un paese fragile e diviso
Dopo la fine del regime Gheddafi nel 2011 e la guerra civile che ne è scaturita, la situazione in Libia rimane instabile. Il paese è diviso, sia politicamente che territorialmente, tra est e ovest. La fine della guerra a Tripoli e il cessate il fuoco firmato a Ginevra il 23 ottobre 2020 tra il governo di Tripoli e le forze di Bengasi hanno posto fine alle ostilità, tuttavia non hanno annullato i rischi per la sicurezza personale e gli effetti della guerra sono ancora visibili. Il lungo conflitto ha danneggiato le infrastrutture, interrotto i servizi di base e colpito duramente il reddito generale, con conseguenze negative sulle fasce più deboli della popolazione libica e sulle zone rurali.
La situazione politica in Libia oggi: il ruolo delle istituzioni locali
Le istituzioni politiche della Libia e i loro leader hanno perso legittimità agli occhi della popolazione: nel dicembre 2021 erano previste le prime elezioni presidenziali congiunte del Paese, ma sono state posticipate a giugno 2022 e successivamente rinviate ulteriormente a data da destinarsi; inoltre la Libia è considerato uno dei paesi più corrotti al mondo (fonte transparency.org).
In questo quadro le istituzioni locali, i sindaci e le municipalità sono gli unici interlocutori per ripristinare i servizi e costruire un processo di pace che coinvolga le comunità.
La popolazione in Libia: 300.000 persone necessitano di assistenza umanitaria
Il rispetto dell’accordo di cessate il fuoco ha contribuito alla riduzione costante del numero di sfollati interni da 316.000 nel 2020 a 134.000 nel 2023. La Libia è inoltre paese di transito e di partenza per l’Europa di migliaia di migranti provenienti da Paesi dell’Africa Subsahariana. Ad oggi nel Paese ci sono circa 300 000 persone che necessitano di assistenza umanitaria, il 30% delle quali sono bambini, e che soffrono della mancanza di accesso ai servizi educativi, assistenza medica, approvvigionamento energetico, accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari nonché ad alloggi sicuri.
AVSI in Libia: riabilitare i servizi per sostenere la comunità
In Libia, AVSI lavora dal 2023 per il miglioramento dell’accesso ai servizi tramite interventi di riabilitazione delle infrastrutture, di gestione di rifiuti solidi e di installazione di sistemi di energia pulita e rinnovabili in tre città a nord ovest del paese: Sinawn, Darj (nel distretto di Nalut) e Ash Shwayrif (nel distretto di Jabal al Gharbi).
Grazie alla sua azione, AVSI rafforza la resilienza energetica del territorio, consentendo ai centri sanitari nelle aree di intervento di garantire il proprio funzionamento e di attingere ad una fonte di energia rinnovabile, valorizzando così l’alto potenziale fotovoltaico della Libia.
Capacity building per le municipalità
In parallelo, AVSI si concentra sull’implementazione di attività di capacity building e sull’erogazione di training tecnici per gli impiegati delle municipalità e delle principali compagnie erogatrici di servizi dell’area di intervento.
Lavoriamo in collaborazione con i sindaci e lo staff amministrativo delle tre municipalità di Darj, Ash Shwayrif e Sinawn: in un contesto di instabilità politica, le istituzioni locali sono determinanti nell’erogazione dei servizi di base, ma mancano delle competenze necessarie a una gestione sostenibile.
L’azione di AVSI in Libia mira a raggiungere un miglioramento tangibile nell’erogazione e nell’accesso ai servizi di base. Affiancando una componente tecnica a delle attività di capacity building, AVSI intende raggiungere i propri risultati immediati ma anche garantirne la sostenibilità e la portata nel tempo. La valorizzazione del potenziale fotovoltaico presente in Libia, spesso messo in secondo piano a causa dell’ampia disponibilità di combustibile fossile, vuole rappresentare un incentivo per lo sviluppo di una rete energetica alternativa e sostenibile.
Inoltre il contributo al rafforzamento del ruolo e delle competenze delle municipalità libiche in quanto attori fondamentali nel processo di pacificazione del paese contribuisce alla progressiva stabilizzazione del contesto libico.
Il primo progetto di AVSI in Libia: con AICS per lo sviluppo socio economico
AVSI ha inaugurato la sua presenza in Libia con il progetto EQUAL in Southern Libya (Enhancing the Quality Basic Services Access in Southern Libya in the Municipalities of Darj, Shwerif, alGorda, Brak al Shati) avviato a febbraio 2023 con termine ad aprile 2024.
L’obiettivo è rafforzare il ruolo e le competenze delle municipalità libiche nel processo di pacificazione locale tramite un incremento dell’efficacia dei servizi pubblici. Tramite la componente WASH (Fornitura di camion della spazzatura) e l'attenzione ai sistemi energetici fotovoltaici, infatti, AVSI contribuisce alla costruzione partecipativa di un futuro più sostenibile. Il consolidamento delle capacità dei funzionari pubblici e dei fornitori di servizi inoltre contribuisce direttamente alla dimensione di continuità del progetto stesso, nonché all’effetto moltiplicatore attivato dai suoi risultati.
Attività del progetto:
- Valutazioni delle esigenze tecniche delle strutture
- Riabilitazione delle strutture comunali
- Equipaggiamento energetico (pannelli solari) dei centri sanitari
- Formazione del personale addetto alla gestione e manutenzione degli impianti riqualificati
- Valutazioni dei bisogni staff delle autorità locali e dei fornitori di servizi di base
- Corsi di formazione dei beneficiari
- Definizione e realizzazione di campagne di sensibilizzazione e workshop rivolti alla comunità sull'accesso inclusivo ai servizi di base
Il progetto è sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo (AICS) nel quadro del programma “Ripresa, stabilità e sviluppo socio-economico in Libia” Baladiyati Fase 2 nell'ambito dell’European Union Emergency Trust Fund for Africa (EUTF), e implementato in partnership con WeWorld GVC, PCI (Peace for Change Initiative) e le organizzazioni locali Migrace e Bedaya