È successo tutto talmente inaspettatamente e rapidamente da non lasciare ai civili neppure il tempo di raggiungere i rifugi di sicurezza: l'attacco missilistico russo lanciato lo scorso 3 settembre contro una scuola militare di Poltava, in Ucraina, è stato il singolo raid che quest'anno ha causato più vittime civili nel Paese.
La scuola bombardata si trovava a soli quattro chilometri dagli uffici di Fondazione AVSI in loco. Gabrielle Salemme, project manager in Ucraina, ha commentato in un’intervista a Vita.it e in una a Radio Popolare l’episodio, raccontando quei momenti così complessi e difficili.
È successo tutto in un attimo. Credo che il numero di vittime così elevato sia dipeso proprio dal fatto che nessuno abbia avuto il tempo di raggiungere uno shelter per rifugiarsi. Appena le sirene antiaeree hanno iniziato a suonare i due missili hanno colpito la struttura. Letteralmente non c’è stata la possibilità di mettersi al sicuro.
Gabrielle Salemme, project manager di AVSI in Ucraina
Un attacco inaspettato
Si tratta del primo bombardamento per Poltava, città di 300 mila abitanti situata nel centro-est del Paese, a circa 140 chilometri da Kharkiv, che fino a questo momento era sempre stata considerata relativamente sicura.
“La città ospita molti sfollati interni che sono arrivati dalle zone più bombardate del Paese: era considerata un luogo sicuro. L’attacco è avvenuto nelle vicinanze della stazione ferroviaria della città, in uno spazio molto affollato. Non avevo mai visto così tanta paura e terrore negli occhi dei miei colleghi prima di questo attacco” ha raccontato Salemme.
L'emergenza sanitaria
Ora è emergenza sanitaria e il sindaco della città si rivolge alla popolazione chiedendo donazioni di sangue per curare gli oltre 290 feriti ricoverati negli ospedali.
AVSI in Ucraina
Dall'inizio della guerra, AVSI continua a lavorare nel Paese per offrire interventi in campo educativo, della protezione e del sostegno psicosociale rivolto alle famiglie. Fino ad ora, più di 180 mila persone sono state aiutate. In particolare, Gabrielle Salemme è project manager del progetto "Prospect", un'iniziativa multisettoriale finanziata dalla Cooperazione Italiana, per sostenere diversi progetti nel Paese e garantire il funzionamento di otto centri comunitari in cui bambini e ragazzi possono ricevere assistenza educativa e psicosociale.
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