Nel pieno dell’emergenza COVID-19, un nuova vita in Brasile per 500 rifugiati venezuelani

Nelle ultime settimane il Brasile, uno dei paesi più colpiti al mondo dall'epidemia da COVID-19, ha registrato un ulteriore aumento di casi positivi al Coronavirus e di decessi giornalieri. La nuova "variante amazzonica" più aggressiva continua a diffondersi: il sistema sanitario è al collasso e la campagna vaccinale prosegue a rilento.

Come spiega Fabrizio Pellicelli, responsabile regionale AVSI per l'America Latina, in una recente intervista a Radio RAI, la situazione è particolarmente grave alle frontiere, dove il nostro staff accoglie i venezuelani in fuga dal loro paese.

Anche in piena pandemia, infatti, le attività di AVSI per assistere i migranti in arrivo non si sono fermate. Grazie al progetto "Welcomed Through Work", finanziato dal Bureau of Population, Refugees, and Migration (PRM) del Dipartimento di Stato americano, più di 500 rifugiati e migranti venezuelani sono stati trasferiti dai centri di accoglienza di Boa Vista ad altre città brasiliane e almeno una persona per nucleo famigliare (284) è stata assunta da aziende del territorio. Una volta che le persone assunte e le loro famiglie arrivano nelle nuove città, AVSI Brasil fornisce loro tutto il necessario per iniziare un processo di integrazione, in sinergia con i servizi del territorio.

Ideato per rafforzare e completare l'Operação Acolhida - il programma congiunto di emergenza umanitaria del governo brasiliano e dell'UNHCR - "Welcomed Through Work" mira a sostenere l'integrazione dei venezuelani in Brasile, facilitando il loro trasferimento volontario ("interiorizzazione") da Boa Vista ad altri stati brasiliani con lavori formali garantiti.

"I primi rifugiati venezuelani sono stati trasferiti all'inizio di febbraio 2020 quando in Brasile non erano stati ancora registrati casi positivi di COVID-19. Siamo riusciti a far assumere un primo gruppo di 67 migranti da un'azienda del settore alimentare nella città di Seara, nello stato di Santa Catarina a sud del paese. In seguito, sono stati raggiunti dai loro famigliari.", spiega Thais Braga, responsabile del progetto.

Dopo il successo del primo trasferimento, altre aziende hanno mostrato il loro interesse ad assumere rifugiati venezuelani. Tuttavia, a marzo è stato individuato il primo caso di COVID-19: "Per garantire la sicurezza di tutti e poter continuare il progetto, siamo stati costretti a ridisegnare il nostro piano e mettere in atto nuovi protocolli." spiega Thais.

"A settembre abbiamo ripreso i trasferimenti; questa volta grazie alla collaborazione con Refúgio 343 dieci persone sono state assunte come camerieri da una catena fast-food di Brasilia - racconta Thais - Nonostante il periodo sia difficile, le aziende hanno scelto di stare al nostro fianco per dare un aiuto concreto ai migranti venezuelani".

Da settembre 2020 a marzo 2021, AVSI Brasil ha effettuato 14 "interiorizzazioni" in otto stati brasiliani. In particolare, alla fine di marzo 2021, 85 persone sono state assunte da un'azienda di forniture ospedaliere a Blumenau, Santa Catarina. Il loro trasferimento è stato possibile grazie a una partnership con l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e con il sostegno di "Operação Acolhida".

L'impegno del settore privato per favorire la salute e la formazione professionale dei nuovi dipendenti è stato essenziale. "È importante assicurarsi che le persone selezionate siano adatte ai compiti per i quali sono assunte e che siano in condizioni di salute fin dall'inizio", spiega Thais Braga. "L'inserimento lavorativo avviene in totale sicurezza per tutti".

Entro settembre 2021, "Welcomed Through Work" integrerà almeno 337 rifugiati e migranti venezuelani attraverso il lavoro e offrirà trasferimento, alloggio e assistenza sociale a 761 persone.

I primi 18 mesi del progetto Welcomed Through Work in numeri

  • 575 persone dopo il trasferimento hanno ricevuto alloggio e assistenza sociale;
  • 284 rifugiati venezuelani e 8 brasiliani sono stati assunti;
  • 16 trasferimenti in 8 stati brasiliani: Santa Catarina (6), Mato Grosso (2), Minas Gerais (2), Distrito Federal (2), Rio Grande do Sul (1), São Paulo (1), Rio de Janeiro (1) e Paraná (1);
  • 260 venezuelani hanno completato corsi di formazione per migliorare la conoscenza della lingua portoghese e le loro competenze professionali;
  • 250 brasiliani vulnerabili hanno ricevuto una formazione tecnica;
  • 13 aziende private hanno assunto rifugiati venezuelani;