Julian ha 16 anni e parte dal Guatemala, dove vive con la madre e il patrigno, per raggiungere uno dei suoi fratelli negli Stati Uniti. Sogna di trovare un lavoro per poter sostenere economicamente la sua famiglia.

Ma a causa delle difficoltà incontrate nel percorso e per la pandemia il “viaggio” termina in Messico. Julian si ferma qui, chiede lo status di rifugiato e spinto anche dalla sua famiglia, cambia il suo progetto: preferisce tornare a scuola e riprendere gli studi.
La vicenda singolare di Julian è quella di migliaia di altri bambini e adolescenti, spesso soli, che si uniscono al flusso dei migranti verso gli Stati Uniti. Secondo i dati ufficiali dell'Istituto Nazionale delle Migrazioni (INM), nel corso del 2020, almeno 4.133 bambini e adolescenti sono arrivati in Messico con l'intenzione di raggiungere gli Stati Uniti.
Per sostenere i giovani come loro, AVSI ha realizzato il progetto Inclusión Digna (Inclusione Dignitosa) in collaborazione con Dignidad y Justicia en el camino A.C. (FM4 Paso Libre), l’Organizzazione Società di Civile (OSC) Promotora de Vivienda y Acción Social (Albergue El Refugio Casa del Migrante) nello stato di Jalisco e l'Albergue Hermanos en el Camino nello stato di Oaxaca.
In tre anni il progetto mira a supportare:
più di 500 bambini e adolescenti migranti;
3 rifugi;
120 difensori dei diritti umani;
16 scuole pubbliche e private negli stati di Oaxaca e Jalisco.
Con l'obiettivo di condividere le diverse esperienze tra attori nazionali e internazionali il consorzio formato da AVSI Messico e FM4 Paso Libre, con finanziamento condiviso dall'Unione Europea, ha promosso una serie di eventi tra i quali l’incontro "Alternative Care Model for migrant children, asylum seekers and refugees” (Modello alternativo di cura per bambini migranti, richiedenti asilo e rifugiati).
Fernanda Lopez, consulente di UNICEF Messico in assistenza alternativa per i bambini migranti, è intervenuta affermando che, per sostenere richiedenti asilo come Julian, è fondamentale sensibilizzare la comunità locale e favorire l’inclusione dei giovani e la loro partecipazione alla vita sociale.
All’incontro hanno partecipato più di 50 rappresentanti di rifugi, case sicure e organizzazioni della società civile. Tutti sottolineano l’importanza della creazione di contesti sicuri il più possibile simili all'ambiente familiare e di fare rete tra diverse organizzazioni e fornitori di servizi allo scopo di garantire un'assistenza adeguata ai bambini e agli adolescenti migranti.