Tra agosto 2018 e luglio 2022 AVSI ha portato avanti il progetto “Projet d’Appui à la Résilience Communautaire dans le BUYENZI (PRARECOM)”. Si tratta di uno dei cinque progetti del Programma TUBEHONEZA finanziato dall’Unione Europea, il cui obiettivo principale è quello di rafforzare in modo sostenibile la resilienza della popolazione rurale del Burundi, in partnership con Vétérinaires Sans Frontières e Caritas International Belgique.
L’area di intervento ha interessato le province di Ngozi (con i comuni di Gashikanwa e Mwumba) e Kayanza (con i comuni di Butaganzwa, Kayanza, Muruta, Matongo e Kabarore).
Tale progetto ha ricevuto fondi per un totale di 5.139.169 euro. Il report finale di un gruppo di esperti indipendenti pubblicato nel luglio 2022 ha mostrato i risultati positivi raggiunti da AVSI, in particolare nell’ambito della nutrizione.
Il contributo di AVSI per ridurre la malnutrizione
Il report di valutazione finale ha evidenziato il successo nel campo della nutrizione portato avanti da AVSI. Le attività realizzate includevano:
- la formazione dei partner sull’argomento,
- campagne di sensibilizzazione rivolte alle autorità e alle comunità locali,
- 7 screening di massa per i bambini al di sotto dei 5 anni,
- la gestione dei casi di Malnutrizione Acuta Moderata (MAM) nei Centri Nutrizionali,
- il trasferimento dei bambini con Malnutrizione Acuta Severa (MAS) nelle strutture ospedaliere.
Secondo il rapporto, AVSI con i suoi interventi ha permesso una graduale riduzione dei tassi di Malnutrizione Acuta Globale (MAG). Se all’inizio del progetto (1°screening) il tasso di MAG oscillava tra l’8 e il 9% nei comuni interessati, alla fine del progetto (7° screening) il tasso era sceso tra il 2 e il 3%.
Importanti innovazioni
Secondo la relazione degli esperti, la fornitura di prodotti alimentari anche agli accompagnatori dei bimbi ricoverati in ospedale per Malnutrizione Acuta Severa è stata una innovazione molto apprezzata.
Prima dell’introduzione dei prodotti alimentari per gli accompagnatori, chi si prendeva cura dei figli ricoverati in ospedale non sapeva come sostenersi, essendo lontani da casa e non avendo a disposizione le adeguate risorse. Il ricovero nel Dipartimento di Nutrizione dell’ospedale può durare dai 7 ai 12 giorni.
Quando è diventato evidente che l’alto tasso di piccoli pazienti che interrompevano le cure in ospedale era collegato alla carenza di cibo per i genitori, AVSI ha introdotto la fornitura di generi alimentari anche per gli accompagnatori dei ricoverati.
“Siamo grati al progetto che ci aiuta a stare accanto ai nostri figli in ospedale, per noi sarebbe difficile restare dal momento che viviamo molto lontano dall’ospedale e non possiamo permetterci di soggiornare fuori”, ha dichiarato Daphrose Sindihebura che abita nel comune di Kabarore (nella provincia di Kayanza) e che assisteva il nipote nell’ospedale di Kayanza.
Inoltre, la raccolta di prodotti alimentari da parte della comunità per aiutare i Centri Nutrizionali è stata una grande novità, dato che le famiglie dei piccoli pazienti non avevavo abbastanza cibo per i 12 giorni del ricovero. Sia la relazione finale che i beneficiari del progetto hanno confermato che questi interventi hanno avuto un impatto significativo e hanno ridotto in maniera notevole la malnutrizione.
Prima non sapevamo cosa fosse una dieta bilanciata, ora mio figlio ha riacquistato l’appetito grazie a quello che abbiamo imparato nel Centro Nutrizionale
Gertrude Barakmfitiye, che vive nel comune di Matongo nella provincia di Kabuye.
La mobilitazione delle autorità locali, in particolare dei capi villaggio, nella raccolta di cibo per i Centri Nutrizionali è statà un’attività rilevante e, anche se non è stata raccolta la quantità necessaria, è stato un contributo considerevole nei confronti dei Centri Nutrizionali e dell’assistenza comunitaria.
L’alfabetizzazione come strumento di coesione sociale
Lo stesso report ha mostrato i buoni risultati ottenuti dalle attività di alfabetizzazione e post-alfabetizzazione per adulti. Questa formazione destinata alle persone adulte, insegnava loro a leggere, scrivere e contare in modo da potergli offrire migliori opportunità di lavoro, una migliore vita sociale e la creazione e gestione di piccole attività generatrici di reddito.
Nei 24 centri di alfabetizzazione sparsi nell’area di intervento del progetto, il 50% degli insegnanti erano donne. 1.851 studenti adulti (divisi in tre gruppi) hanno preso parte ai corsi di alfabetizzazione e 1.811 hanno passato i test finali (di questi il 60% erano donne) pari a una percentuale di successo del 90.7%. I partecipanti che hanno completato con successo il percorso hanno ricevuto un attestato finale.
Il progetto ha anche organizzato delle attività post-alfabetizzazione mettendo a disposizione libri da leggere in lingua locale (kirundo) nelle scuole dove erano stati organizzati i corsi di formazione. I libri in lingua locale e le attività di post-alfabetizzazione hanno lo scopo di incoraggiare le familgie alla lettura e continuare a far pratica con lettere e numeri anche una volta che il corso si conclude.
"Ora so leggere i numeri della bilancia e non possono più imbrogliarmi quando vendo i prodotti del mio raccolto", ha dichiarato uno degli studenti.
Stesso progetto, diversi luoghi
La relazione finale degli esperti conclude affermando che le tre componenti del progetto (la sicurezza alimentare, la nutrizione e la coesione sociale) sono i fattori principali per la resilienza di una comunità. Inoltre suggerisce di espandere tale esperienza anche in altri luoghi, concentrandosi su tutti i distretti della zona interessata in modo da facilitare la gestione e rafforzare la coesione della comunità.
Il progetto in breve
Lo scopo principale di PRARECOM è quello di rafforzare in modo sostenibile la resilienza della popolazione nel nord del Burundi. AVSI in partnership con Caritas International Belgique e Vétérinaires Sans Frontières, ha portato avanti progetti riguardanti la nutrizione e la coesione sociale, la produzione agricola e l’allevamento, la formazione tecnica dei giovani, i servizi igienici e i piani di emergenza.
I beneficiari del progetto sono persone vulnerabili (donne, giovani senza lavoro, contadini senza terra, rimpatriati e profughi), famiglie, agricoltori, allevatori e associazioni di produttori. Per un totale di 231.046 beneficiari di cui 173.285 (75%) persone povere e fragili.