Nelle zone dell'Iraq invase dall'ISIS, centinaia di persone sono state costrette a fuggire, lasciandosi tutto alle spalle. Hanno perso le loro case, i loro mezzi di sostentamento e, una volta tornati nel loro paese, anche la speranza di poter ricostruirsi una vita.
In questo contesto, diversi progetti di recupero sono stati avviati da AVSI Iraq grazie ai finanziamenti del Bureau of Population, Refugees, and Migration (BPRM) del Dipartimento di Stato americano.
L'obiettivo principale di questi progetti è quello di rilanciare l'economia locale, fornendo agli sfollati e a chi è riuscito a tornare a casa le risorse necessarie per rimettere in piedi le loro attività di agricoltura e allevamento.
Come quella di Leith Aloes, che ha sempre lavorato in questo settore insieme al fratello maggiore Haitham.
Nella loro fattoria di Qaraqosh coltivavano diversi tipi di verdure e avevano tre grandi vasche in cui allevavano pesci.
Dover abbandonare tutto è stato molto difficile per i due fratelli: quando sono riusciti a tornare, la loro fattoria non esisteva più e non avevano le risorse economiche per ricominciare tutto da capo.
Il progetto "A virtuous production cycle to re-launch a city and its economy as a fabric for the displaced and returnees to the Nineveh plain, Iraq" ha fornito loro sementi, attrezzi agricoli e il sostegno necessario per far rifiorire la loro attività.
Ora, a 3 anni di distanza, hanno una produzione vasta e variegata: vendono le uova delle loro 1500 galline e hanno costruito una vasca per l'allevamento di carpe.
Anche Nasser Zakaria Shamoun alleva polli: la sua è una delle famiglie di allevatori più antiche di Qaraqosh.
Lui e i suoi fratelli hanno dovuto abbandonare i loro 10mila pulcini per sfuggire all'ISIS. L'allevamento è stato completamente distrutto, ma grazie allo stesso progetto Nasser ha ricevuto sostegno per ricostruirlo.
Inoltre, gli sono stati forniti 5000 pulcini, il mangime, le vaccinazioni necessarie e l'assistenza veterinaria: insieme ai suoi fratelli Wissan e Shamoun, ha rimesso in piedi l'attività - che ora conta ben 9000 polli.
Anche Nawal Hassan ha perso tutti i suoi animali con l'avvento dell'ISIS.
Insieme al marito avevano 96 vitelli e 16 mucche e in fuga dal Paese hanno perso ogni speranza di futuro per la propria attività.
Ma grazie a un secondo progetto realizzato da AVSI in Iraq - "Achieving socio-economic stability of returnees, host community and IDP's in Iraq (ASET)" - ora è tornata a mungere le mucche e vendere latte fresco agli abitanti del villaggio.
Il figlio maggiore, Luqman, adora gli animali e dà una mano ai genitori, facendo pascolare le mucche quando non è impegnato con la scuola.
Questo progetto mira inoltre a favorire la collaborazione tra le comunità ospitanti e gli sfollati, creando dei legami che possano migliorare le condizioni economiche e sociali per tutti.
Azad Mahmood Khether è un allevatore di pecore di 29 anni ed è scappato dal Sinjar: è arrivato a Batifa e qui ha trovato rifugio nel villaggio di Spindarok, dove vive Tatar Salim Guli. Anche Tatar alleva pecore, ma è stato costretto a venderle dopo che l'ISIS ha chiuso la strada per Mosul, lasciando lui e i suoi figli senza lavoro. Il loro mestiere si basava infatti sul commercio tra Mosul e Duhok.
Grazie a questo progetto, Azad e Tatar hanno ricevuto 55 pecore e hanno partecipato a una formazione tecnica per sviluppare le proprie capacità. Stanno portando avanti insieme l'attività e il loro gregge, dopo soli 8 mesi, è già grande il doppio.