I siriani hanno fame, il racconto da Damasco

 Marco Perini, regional manager di AVSI, è in Siria, dove sono iniziate le distribuzioni di cibo e continua l’attività di 5 dispensari medici.

Paesi Siria
Data 20.12.2024
Autore Da Damasco, Marco Perini AVSI regional manager area MENA

Viaggiando da Beirut a Damasco, già guardando fuori dal finestrino dell’auto di AVSI, si percepisce quanto sia cambiata la situazione in questo pezzo di Medio Oriente e quanto repentinamente. Nella nostra stessa direzione viaggiano auto cariche di persone, sedie, frigoriferi, ventilatori, materassi e fagotti. A bordo famiglie di siriani che, magari dopo 13 anni, tornano a casa, attraversando con facilità la frontiera con il Libano, senza dover sostare per i controlli, cosa inimmaginabile fino a poche settimane fa.

Oltre il confine, i cambiamenti in Siria sono sorprendenti. Le immagini onnipresenti dei leader che hanno detenuto il potere per oltre cinque decenni sono state rimosse. Sembra di entrare in un altro Paese.

Le vetrine mostrano ora la nuova bandiera accanto ad avvisi che indicano la possibilità di effettuare pagamenti in dollari statunitensi, euro o lire turche. Ora si trova la benzina, ma il costo del trasporto pubblico è già raddoppiato.

Visitiamo uno dei cinque dispensari sostenuti da AVSI in diverse città della Siria. I dispensari sono centri medici che garantiscono prima assistenza sanitaria a pazienti bisognosi. Solo nelle ultime due settimane hanno fornito circa duemila cure gratuite, più di 115 mila da gennaio 2023.

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Il referente di uno dei dispensari ci racconta di questi giorni:  "Se potessi parlare con le ambasciate europee e con i cittadini europei – confida – gli direi dovete venire subito qui, prima che le cose succedano. Stanno avvenendo cambiamenti importanti. Aiutateci in questa fase di ripartenza".

Risposta immediata a bisogni essenziali e sostegno a lungo termine per la ricostruzione: è questo che le persone ci chiedono ora.

La Siria infatti è tra i10 Paesi con il maggior numero di persone in condizioni di grave insicurezza alimentare, il 90% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, i servizi essenziali sono carenti o inesistenti.

Nei dispensari, volontari dedicati organizzano e distribuiscono tre pasti a settimana, sfamando circa 200 persone alla volta.

I siriani hanno fame, ci chiedono aiuto. E AVSI vuole rispondere a questa domanda.

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