La situazione sicurezza ad Haiti non accenna a migliorare, al contrario, sembra aggravarsi. Le gang armate occupano ormai l’80% della capitale Port-au-Prince e di altre aree centrali e settentrionali del Paese.
L’espansione di questi gruppi ha causato un aumento dei rapimenti a scopo di riscatto, l’assalto a un aereo, ad ambulanze e a mezzi di operatori umanitari, portando molte organizzazioni a sospendere le proprie attività sul territorio. Nonostante le difficoltà, AVSI continua ad operare sul campo. Tuttavia, come raccontato da Flavia Maurello, rappresentante Paese, in un’intervista per AgenSIR, la situazione attuale rende difficile la realizzazione di qualsiasi intervento.
Iniziamo delle attività, poi dobbiamo interromperle e ricominciare. Continuano i rapimenti, perfino di ragazzi. Nel periodo prima di Natale c’è una recrudescenza perché le gang hanno bisogno di soldi.
Flavia Maurello, rappresentante di AVSI a Port-au-Prince
Sempre più giovani vengono reclutati dalle bande e impiegati come vedette, per portare cibo alle persone sequestrate o per compiere piccoli furti, poiché attirano meno l’attenzione rispetto agli adulti.
Negli ultimi giorni la violenza si è intensificata al punto da obbligare più di 41.000 persone a lasciare le proprie case e scappare.
AVSI ad Haiti
Presente sul territorio dal 1999, l'impego di AVSI ad Haiti continua e si basa su un rapporto di fiducia costruito con le persone in questi anni di lavoro. Il team locale, composto da assistenti sociali e psicologi, offre sostegno alle fasce più vulnerabili della popolazione. Sono inoltre attivi progetti per assistere donne incinte e bambini sotto i 5 anni che mostrano segni di denutrizione, attraverso l'intervento di cliniche mobili.
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