Uganda. Per le mamme dei bambini sostenuti a distanza il distanziamento è fisico, l’aiuto è sociale

Data 10.05.2020

In Italia oggi, domenica 10 maggio, si celebra la festa della mamma, ad ogni latitudine promotrice dello sviluppo. Come a Kampala, nello slum di Namuwongo dove da gennaio alcune mamme di bambini sostenuti a distanza con AVSI si sono riunite in un gruppo di risparmio per aiutarsi a vicenda ad affrontare le sfide quotidiane. Nel giro di poco tempo il gruppo Kwatakumunno che nella lingua locale significa “aiutarsi gli uni con gli altri" si è allargato e ora 27 persone di tutte le età ne fanno parte.

Come funziona un gruppo di risparmio e prestito Ogni settimana ognuno versa una quota, su cui matura un interesse, e può chiedere un prestito ma soltanto per progetti precisi, messi ai voti dal gruppo: spese mediche, tasse scolastiche, un funerale, l'avviamento di un'attività. AVSI in Uganda ha avviato 30 gruppi di risparmio nelle aree più povere coinvolgendo oltre 900 famiglie per sviluppare rapporti interni alle comunità che favoriscano l'accesso al credito anche alle persone più vulnerabili.

Le misure restrittive per limitare il rischio di contagi da Coronavirus (chiusura delle scuole, distanziamento fisico, sospensione di attività non essenziali e limitazioni nei trasporti) hanno avuto un forte impatto per le persone dello slum che lavorano principalmente in modo precario e saltuario, provvedendo di giorno in giorno alle necessità della famiglia.

Anche per questo le mamme del gruppo di risparmio Kwatakumunno hanno voluto mantenere gli appuntamenti settimanali del lunedì; per loro non si tratta solo di una questione economica, ma è anche un modo per condividere messaggi di speranza con quelle famiglie che sono in piena emergenza e ogni giorno vivono nell’incertezza di non sapere se potranno assicurare un pasto ai propri figli.

Continuano, rispettando le direttive del governo: distanziamento fisico (almeno due metri), si lavano le mani, indossano le mascherine e provano a mantere il contatto umano, la vera forza del gruppo.

"Non potevamo fermarci ora che è ancora più forte la necessità di aiutarci a vicenda" dicono mentre si preparano a un nuovo incontro: Rose rimane fuori dal cancello per assicurarsi che tutti si lavino le mani con il sapone e fa entrare una persona alla volta. Nel cortile Florence registra i depositi ed Esther tiene i conti.

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La presidente di Kwatakumunno, Rose Tumwine, spiega che è importante mantenere attivo il gruppo perché “i sogni ti fanno sentire bene. C'è chi risparmia 1.000 scellini a settimana, chi 5.000 e chi addirittura 10.000. Purtroppo – continua - solo 13 dei 27 membri sono riusciti a risparmiare in questo periodo perché le restrizioni dovute alla pandemia hanno pesato sulla situazione economica delle famiglie”.

Florence Naluyimba, per esempio, prima del COVID-19 si svegliava ogni mattina alle 06,00 per preparare le colazioni - tè, caffè, porridge - ai rider dei boda boda (bici-taxi molto diffusi a livello locale). "Non vengono più – racconta – era la mia principale fonte di guadagno".

Nonostante le difficoltà per l’emergenza da Coronavirus il gruppo Kwatakumunno delle mamme dei bambini del sostegno a distanza, grazie alla determinazione di tutte, in quattro mesi è riuscito a risparmiare 300.000 scellini (circa 70 euro), un risultato importante se si pensa che una persona dello slum di Kampala vive con 3000 scellini al giorno (meno di 1 euro).

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