UGANDA: AVSI e l’impegno per la normalità che avanza

Data 10.03.2012

Bambini Soldato In Nord UgandaHa fatto notizia la campagna “Kony 2012” vista da circa 65 milioni di persone, relativa al massacro ugandese di un ventennio, uno shock globale.

Farà piacere sapere che in Uganda la pace è stata firmata nel 2006, che Kony non è più leader e autore di massacri e che i bambini soldato, ora cresciuti, sono lentamente rientrati nelle loro comunità. Grazie all'aiuto di molti che  in questi anni lo hanno fatto nel silenzio, come AVSI.

Sicuramente non siamo stati efficaci come la campagna, che come ha detto una giornalista italiana ha fatto quello che diplomazie, governi e umanitari non sono mai riusciti a fare, ma per anni abbiamo svolto il lavoro di accoglienza, cura e reinserimento dei bambini soldato nelle loro comunità, e di protezione dei rifugiati. Lavoro raccontato da Monica Maggioni in un servizio televisivo, da Roberto Fontolan in un libro, KopAngo, e nella mostra Bambini Soldato patrocinata da pubblicità progresso.

I violenti e assassini vanno assicurati alla giustizia. Ma la comunità internazionale non può limitarsi a questo.

Il 2012 dell'Uganda è impegno nell'educazione, nel creare opportunità di lavoro, nel miglioramento della sanità, è migliorare le condizioni di vita di quelli che sono stati bambini soldato e rifugiati e oggi tentano di essere persone normali, nelle loro comunità. Fuori dalle strumentalizzazioni.

Il diffondersi della comprensione e del perdono fa sicuramente meno notizia del giustizialismo a tutti i costi. Magari poveri, magari con ancora tanta strada da fare, ma pieni di speranza più che di rancore. Questa è l'Uganda con cui desideriamo camminare.

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