Sostenibilità ambientale e women empowerment in Uganda

Paesi Uganda
Data 13.07.2022

In Uganda, grazie al progetto Green Energy for Women and Youth Resilience, un gruppo di giovani donne non si è fatto sfuggire l'occasione di mettersi al prova nel campo dell'energia sostenibile, ottenendo risultati importanti per la propria indipendenza.

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È mattina presto ad Arua, nella regione del Nilo occidentale in Uganda, ma il caldo è già torrido. Un gruppo di donne è impegnato a caricare un furgone di fornelli, ridendo e scambiandosi battute. Sembrano felici mentre si muovono su e giù, trasportando questi fornelli diversi dal solito.

Queste donne appartengono al gruppo di risparmio "Aliodrozo", che nella lingua locale lugbar significa "eliminiamo la povertà" e si è formato volontariamente nel novembre 2021. Vivono nella stessa zona e si incontrano una volta alla settimana per mettere in comune i loro risparmi. In questo modo, la cifra messa da parte è cresciuta nel tempo, ma non è questo quello che importa loro di più: è il fatto che anche la loro ambizione, la loro voglia di mettersi alla prova e il loro desiderio di diventare più indipendenti siano aumentati di pari passo.

Questo le ha spinte a iscriversi a un corso di formazione di tre giorni per diventare rivenditrici di prodotti per l'energia solare, organizzato da AVSI nell'ambito del progetto Green Energy for Women and Youth Resilience.

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La vendita di prodotti ecosostenibili

Tuttavia, poco dopo la formazione, le donne hanno capito che non sarebbero riuscite a vendere quel tipo di prodotti nella loro zona. "Il corso è stato molto utile, ora so come approcciare un cliente. Purtroppo però l'energia solare non è alla portata della nostra comunità," racconta Judith, che fa parte del gruppo di risparmio.

Nessuna delle donne si è fatta scoraggiare dalla situazione. A marzo 2022, sempre attraverso il progetto Green Energy for Women and Youth Resilience, AVSI è riuscita a mettere l'intero gruppo di risparmio di Aliodrozo in contatto con Clean Environment for Africa (CEFA), un'azienda che vende fornelli potenziati. Questo particolare tipo di fornello permette di ridurre il consumo di legna o carbone, contrastando allo stesso tempo l'emissione di sostanze dannose per la salute.

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Le donne non attendevano altro, hanno subito accettato la sfida e in soli due giorni sono riuscite a mettere a segno la vendita più grossa mai fatta dall'azienda.

Spiegano che il motivo di questo successo è molto semplice: "noi stesse usiamo questi fornelli, quindi ne conosciamo tutti i vantaggi e così riusciamo a convincere facilmente altre donne ad acquistarli."

Inoltre, sanno che le donne fanno compere soprattutto nei giorni di mercato, quando in città si riunisce un gran numero di persone. Hanno quindi individuato due mercati locali nel raggio di venti chilometri da Arua, dove sono riuscite a vendere 70 fornelli nel giro di due giorni.

L'azienda ha così riconosciuto il loro valore, ​assumendole per altri tre giorni di vendita il mese successivo.
Le donne hanno prontamente reinvestito i guadagni acquistando verdura e frutta in un mercato nella periferia della città, per poi rivendere il tutto a un prezzo più alto nella città di Arua.

"Camminare tutto il giorno con un fornello sulla testa è faticoso, ma lo rifarei domani. Ho usato i profitti delle vendite per pagare le medicine di mio figlio. Poi ci siamo divertite a lavorare in gruppo, e questo ha reso il lavoro molto meno pesante!" racconta Faridah.

Suraya, un'altra delle donne del gruppo, aggiunge: "Alla fine dei due giorni mi sono sentita energica e indipendente. È stata un'esperienza completamente nuova per me e ho guadagnato dei soldi senza l'assistenza di mio marito. Anche se sono tornata a casa esausta, ero soddisfatta e felice per il risultato raggiunto".

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Il progetto Green Energy for Women and Youth Resilience

Questa iniziativa rientra nel progetto Green Energy for Women and Youth Resilience.

Finanziato dalla Banca africana di sviluppo attraverso il Fondo per il cambiamento climatico dell'Africa, ha una durata di due anni e mira a sostenere la transizione dell'Uganda e del Kenya verso forme di energia più sostenibili.

Punta inoltre a potenziare l'accesso ai finanziamenti legati al settore del cambiamento climatico e dell'energia verde, creando almeno 200 nuovi posti di lavoro e rafforzando 2.250 micro, piccole e medie imprese. Il tutto garantendo a giovani e donne la possibilità di frequentare corsi specifici per incrementare le loro capacità, l'accesso ai finanziamenti e opportunità di partnership con il settore privato.