“Sono molto felice. Ricordo ancora quando nelle lettere al mio sostenitore scrivevo: mi piacerebbe tantissimo diventare un'insegnante! Allora era solo un sogno che mai avrei pensato di poter realizzare. Ma grazie al progetto del Sostegno a distanza quel sogno ora è la mia realtà”
Il sogno che Tereza raccontava nelle lettere al suo sostenitore a distanza oggi ha il colore degli occhi dei bambini di “Dom Mikel Tarabulluzi”, la scuola in Kosovo dove ora insegna. È così che Tereza Gjoni, ragazza di Letnica, piccolo villaggio del Kosovo, riassume la sua storia.
Il Kosovo è uno tra i paesi più poveri d'Europa. Nonostante un lungo e faticoso cammino che gli ha permesso di ricostruire tanto dopo la guerra negli anni 90, secondo l'ultima relazione della Banca Mondiale il 34% della popolazione vive in stato di povertà e il 12% in estrema povertà, soprattutto chi vive nei villaggi, dove è molto alto anche il tasso di analfabetismo.
Vi è certamente un legame forte tra la povertà e l'educazione.
Il settore educativo in Kosovo si caratterizza per le alte percentuali di abbandono, soprattutto femminile e per l'analfabetismo “relativo”: la maggior parte di chi ha concluso il ciclo primario di studi è quasi analfabeta, accedere alle medie diviene quindi tutt'altro che semplice e coloro che non riescono a terminare almeno gli studi secondari di primo grado hanno davvero pochissime possibilità di trovare lavoro.
La storia di Tereza è segno di speranza e successo. Bimba, nata in una famiglia povera di Letnica, piccolo villaggio al confine con la Macedonia, aveva davvero poche speranze di poter studiare e trovare poi un lavoro che le garantisse una certa indipendenza.
Alle prese con la difficoltà di garantire il minimo indispensabile per la sussistenza di tutta la famiglia, i genitori di Tereza non ponevano certamente al primo posto tra le urgenze familiari quella dell'educazione dei figli, soprattutto delle figlie femmine.
Nel 2002 la Fondazione AVSI avvia il progetto di Sostegno a Distanza anche in questa piccola frazione del Paese e insieme alla ong kosovara Shpresa e Jetes comincia un lavoro di supporto costante alle famiglie più povere ma soprattutto viene avviato un lavoro di sensibilizzazione nei confronti dell'educazione.
L'insistenza sull'importanza di portare i figli a scuola e il grande lavoro di formazione svolto sugli insegnanti per alzare la qualità dell'educazione non hanno tardato a far maturare i primi frutti. Tra questi vi è certamente la storia di Tereza che ha potuto dare una svolta inaspettata quanto importante al suo futuro e non ha dimenticato il percorso che l'ha accompagnata fino ad oggi.
E' tornata a Letnica ad insegnare, per portare al suo villaggio la stessa grande occasione che ha vissuto in prima persona: “Quando mi trovo davanti a questi bambini, quando li guardo, mi sento responsabile e cerco di dare il mio massimo, perché conosco molto bene il valore e l'importanza dell'educazione e l'occasione grande che il Sostegno a distanza offre per il loro futuro”.
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