Sostegno a distanza: dal Kosovo una lettera in braille

Data 02.01.2013
Lettera

Un bambino sostenuto a distanza che rende partecipe la sua amica italiana, raccontandole la vita di tutti i giorni, le gioie e difficoltà quotidiane, è sempre una bella notizia ma questa volta la lettera inviata ha qualcosa di speciale, è scritta in braille.

Qendresa sta apprendendo questo sistema di scrittura e lettura a rilievo presso la scuola per bambini non vedenti a Peja, in Kosovo, che ha la possibilità di frequentare grazie al Sostegno a distanza e la sostenitrice ha piacere di riceverle così perché anche lei è ipovedente.

Nonostante la difficoltà di comunicare in forma scritta la voglia di condividere, di conoscersi, di camminare accanto all'altro risvegliano saperi, determinazione e il desiderio di vivere appieno. Grazie alla sua sostenitrice Qendresa segue con impegno le attività proposte dalla scuola e con pazienza le cure mediche. La sua famiglia tra le difficoltà quotidiane trova nell'amica lontana e negli educatori, dai quali è costantemente seguita, stimolo e incoraggiamento a dedicarsi con amore all'educazione di Qendresa.

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