Rwanda. Uno sgabello “al femminile”. L’ingegnosità di Aldo

Data 13.04.2017

Alto, magro e con profondi occhi neri Aldo oggi ha quasi 30 anni e nel ’94 è rimasto senza il padre portato via dalla follia che esplose durante il genocidio che sconvolse il Ruanda. Una vita che poteva sembrare interrotta ormai segnata per sempre dal corso degli eventi.

Aldo invece è stato accolto in una struttura gestita da Avsi nel Paese e negli anni è sempre stato sostenuto a distanza da una famiglia italiana. La sua forza,determinazione e il grande aiuto ricevuto gli hanno permesso di studiare e formarsi fino a diventare falegname.

Oggi guarda fiero la sua bottega nel cuore della zona rurale del Paese. Sta finendo la sua ultima creazione: lo sgabello di legno pieghevole.
‘Osservavo le donne del mio villaggio passare tutti i giorni davanti alla mia bottega trascinando con sé, oltre ai cesti con la merce, pesanti sedie che avrebbero posato a terra solo una volta raggiunto il luogo di vendita della merce lungo la strada. Li ho avuto l’idea: perché non realizzare un seggiolino leggero e portatile?’.

E oggi Aldo di quei seggiolini ‘al femminile’ ne ha fatto un business che porta sviluppo non solo alla sua bottega ma all’intera comunità.