La pace nasce da una relazione

Il racconto dell’evento di lancio della Campagna Tende attraverso le voci di chi oggi vive, accompagna e costruisce percorsi di pace nei contesti più feriti del mondo.

Data 27.11.2025
Autore Anna Tramonti

Il 25 novembre, nel Salone Pio XII di Milano, è stata lanciata la Campagna Tende di AVSI dal titolo “La pace è una via umile: percorriamola insieme”, un momento di riflessione dedicato alla pace in un tempo in cui i conflitti si moltiplicano e si trascinano, segnando comunità e generazioni. Un’occasione preziosa per ascoltare le voci di chi, ogni giorno, vive sulla propria pelle la fragilità delle guerre – dalla Palestina all’Ucraina – e cerca comunque strade di ricostruzione e convivenza. 

Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, ha ricordato che non si può parlare della guerra a Gaza come se fosse finita:

«Bisogna tenere alta l’attenzione e non parlare della guerra al passato: una volta terminate le bombe rimane una domanda sul futuro: quando, come e con chi potremo ricostruire».

Un monito a non abbassare lo sguardo e a costruire, già oggi, le condizioni per la pace di domani. 

Nel suo intervento iniziale, Patrizia Savi, Presidente di AVSI, ha riportato l’attenzione sull’essenziale: «Quando pensiamo un progetto, non lo facciamo mai calato dall’alto ma ascoltando i bisogni delle persone». Un’affermazione che richiama il metodo di AVSI e, allo stesso tempo, la convinzione che la pace nasca solo da relazioni autentiche, capaci di generare unità. È proprio questa esperienza di unità – concreta e vissuta – a rendere possibile la speranza anche nei contesti più feriti. 

Ruslan Isaiev, dalla sede AVSI a Poltava, ha testimoniato la forza dei piccoli gesti che resistono alla distruzione: « La pace non si crea in un singolo momento. Si costruisce passo dopo passo, relazione dopo relazione, attraverso migliaia di piccoli gesti ». Una visione che intreccia umiltà e resilienza, mostrando come ogni incontro possa diventare un frammento di pace reale. 

Maria Gaudenzi, coordinatrice delle attività di AVSI in Ucraina, ha ricordato la mobilitazione immediata che ha caratterizzato i primi mesi del conflitto: «È stato naturale mettersi in gioco e attivare meccanismi di solidarietà, che nel nostro caso si sono tradotti in progetti di emergenza». Oggi quell’impegno si traduce nei Centri Comunitari, nella collaborazione con le organizzazioni ucraine e nel sostegno agli enti locali: segni concreti di un lavoro costruito insieme, che continua a tenere unita la comunità anche nelle difficoltà. 

Infine, Davide Prosperi, Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, ha offerto una riflessione di fondo, ricordando il punto da cui tutto parte: «Riconoscere la dignità dell’uomo in quanto uomo, e abbracciarla». È questo il fondamento di ogni percorso di pace e il motivo per cui, ha sottolineato, si può ancora sperare: non per ottimismo, ma perché esiste un’unità reale tra persone che scelgono di camminare insieme. 

Moderato dalla giornalista Elisabetta Soglio, l’incontro ha mostrato che il cammino della pace è umile e condiviso: nessuno lo percorre da solo. È nell’intreccio delle relazioni, nell’esperienza di un’unità concreta e quotidiana, che la pace può nascere e crescere. E da qui può diventare speranza per tutti. 

La registrazione dell'evento

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