In Ecuador un luogo per il diritto all’educazione durante la pandemia

Data 20.11.2021

Wilson è un ragazzino di 12 anni, che dal 2020 AVSI supporta tramite il progetto di Sostegno a distanza a Quito, in Ecuador.

La sua famiglia ha dovuto affrontare diverse difficoltà durante la pandemia, la mamma e il patrigno hanno smesso di ricevere uno stipendio regolare. Per pagare le bollette, la mamma ha cominciato a vendere cioccolatini per strada.
Quando le scuole sono state chiuse e le lezioni spostate online, Wilson e i suoi 5 fratelli non riuscivano più a frequentarle, non avendo un collegamento Internet in casa. Per questo motivo Wilson ha cominciato ad andare praticamente tutti i giorni al Centro Giovanile “Luigi Giussani”, che è diventato quasi la sua seconda casa, nel rispetto delle regole anti covid.

“Se non avessi cominciato a venire al centro, avrei sicuramente smesso di andare a scuola perché non potevo seguire le lezioni” - dice con convinzione - “Mi piace molto venire qui, perché imparo tante cose. Posso frequentare le lezioni online e fare i compiti, e posso anche costruire tante cose nel laboratorio artigianale.”

Anche se avesse Internet a casa, vorrebbe comunque continuare a frequentare il centro: qui infatti si sente meno solo, ha fatto amicizia con tanti altri ragazzi con cui può condividere le sue esperienze. È molto curioso, vivace e, quando ha un attimo di tempo, non esita ad aiutare i più piccoli con i compiti o anche gli stessi addetti del centro a svolgere le faccende.

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Il Centro Giovanile “Luigi Giussani” è supportato da Fundación Sembrar, che affianca AVSI nella gestione delle attività legate al Sostegno a Distanza in Ecuador.

Per contrastare il rischio sempre più alto che tanti bambini e ragazzi smettessero di studiare a seguito della chiusura delle scuole, nel 2020 diversi collaboratori della Fondazione - sia privati che aziende - hanno donato al Centro computer, tablet e laptop in modo che potesse adattare i propri spazi e rispondere alle esigenze degli studenti offrendo loro il modo di collegarsi ad Internet, frequentare virtualmente le lezioni e stampare i materiali necessari, oltre ad assisterli nei compiti e dar loro la possibilità di consultare una piccola biblioteca.

Il centro ha adattato i propri orari a quelli delle lezioni, garantendo così ai giovani accesso all'istruzione e supporto nel loro rendimento scolastico in un momento in cui molti di loro si trovavano in difficoltà, non avendo a casa le risorse necessarie. Tre educatori hanno seguito più di 100 giovani (una media di 40 al mese), sia in presenza che virtualmente. In futuro, quando le lezioni torneranno stabilmente in presenza, il Centro continuerà in ogni caso ad offrire accompagnamento nei compiti e a garantire la disponibilità del proprio staff in base alle esigenze dei giovani.

Inoltre, non sono mancate le attività ricreative e sportive, organizzate in piccoli gruppi e in modo da seguire tutte le necessarie misure di sicurezza, così da dare ai ragazzi il modo di divertirsi e dar voce alla propria creatività.