AVSI Sierra Leone, grazie al progetto HOME, finanziato da CAI, si impegna a garantire il diritto all'istruzione a molti bambini che altrimenti non avrebbero la possibilità di andare a scuola
Sallay è una bambina di 8 anni che vive a Freetown e da quando i suoi genitori sono morti di ebola abita con sua zia e le sue cugine.
In Sierra Leone, capita spesso che i bambini non vivano con i propri genitori biologici ma con parenti che si prendono cura di loro.
Questi bambini vengono chiamati Menpikin, che in Krio, lingua locale, si traduce in affido. Questa pratica informale è diffusa a livello culturale in tutto il paese.
Per Sallay non è semplice andare a scuola perché la sua casa si trova a più di un’ora di distanza a piedi e, ogni volta che arriva in ritardo, le viene negata la possibilità di entrare in classe. Inoltre, come molti altri bambini, prima di andare a scuola deve alzarsi all’alba per fare i lavori domestici.
La preside della scuola, accortasi delle tante assenze di Sallay, ha iniziato a monitorare la situazione notando che la bambina in classe stava spesso in disparte e non aveva alcuna voglia di partecipare.
“Sallay era molto silenziosa, non stava mai con gli altri bambini e non aveva interesse nell’apprendimento”
Ha raccontato la preside all'assistente sociale di AVSI
Grazie alla stretta collaborazione tra la scuola e AVSI, la preside ha raccontato di questo caso vulnerabile a Musa, assistente sociale di AVSI Sierra Leone, e insieme hanno iniziato a lavorare per trovare una soluzione.
Per far comprendere meglio alla maestra le difficoltà della bambina, l’assistente sociale ha deciso di farle vivere in prima persona ciò che Sallay vive ogni giorno.
Insieme hanno percorso a piedi il tragitto da casa di Sallay alla scuola, impiegandoci più di un’ora di tempo.
Grazie al grandissimo lavoro dell’assistente sociale, la maestra ha capito che Sallay arriva spesso in ritardo non perché non vuole frequentare la scuola ma perché giornalmente deve affrontare un’ora di camminata, percorrendo un sentiero peraltro non semplice.
Musa è così riuscito a garantire l’entrata in classe a Sallay, anche se in ritardo, permettendole di frequentare le lezioni e stare con i suoi compagni.
L’assistente sociale sta già lavorando per migliorare ulteriormente la situazione di Sallay cercando di trovare a lei e alla sua famiglia una nuova casa vicino alla scuola.
“Da quando l’assistente sociale è intervenuto Sallay è un’altra bambina, sorride sempre e i suoi risultati scolastici sono migliorati”
Racconta la maestra di Sallay
Attraverso il progetto "HOME - Ghana, Costa d'Avorio, Sierra Leone: una rete per l'accoglienza e l'educazione dei minori vulnerabili", questi tre Paesi dell'Africa occidentale lavorano insieme per il benessere dei bambini in situazione di vulnerabilità.
L'iniziativa mira a coinvolgere sia le famiglie che le comunità, rafforzando così la rete formata da attori pubblici e privati. Si sviluppa seguendo tre punti principali: prevenire l'abbandono dei minori, migliorare la qualità delle strutture che li accolgono e favorire lo sviluppo di percorsi educativi adeguati alle loro esigenze.
La forza del progetto, finanziato dalla Commissione per le adozioni internazionali (CAI), è il network dei partner che coinvolge. Al progetto AVSI lavora insieme a: Ai.Bi., Amici Missioni Indiane, VIS – Volontariato internazionale per lo sviluppo), organizzazioni locali (Family Homes Movement, Istituto OSU Children’s Home, Child Protection Centre – Don Bosco) e le autorità pubbliche dei tre paesi coinvolti.