Haiti. Le priorità sono l’acqua e la protezione dei bambini

Data 22.08.2021

La notte tra il 16 e il 17 agosto, due giorni dopo il terremoto, si è abbattuta su Haiti la tempesta tropicale Grace. La pioggia e il forte vento, che sono continuati per quasi diciotto ore di fila, hanno reso impossibile muoversi e hanno paralizzato l’arrivo di aiuti dalla capitale Port-au-Prince verso il dipartimento Sud.

Les Cayes è stata invasa dall’acqua, soprattutto nei quartieri più popolari come la baraccopoli di La Savane, dove vivono circa 15mila persone. Trovandosi nella parte più bassa della città, vicino al mare, si sono trovati esposti alle forti onde.

Una volta terminata la tempesta, a quasi quattro giorni dal terremoto, i collegamenti con la capitale sono stati finalmente sbloccati e le distribuzioni di aiuti sono riprese. Resta sempre molto difficile raggiungere le comunità rurali più isolate, in quanto alcune strade sono bloccate da frane e i fiumi, in piena a causa della tempesta, sono impossibili da attraversare al guado.

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Restano ancora numerosi i dispersi, mentre si contano ormai più di 2.500 vittime e 12.200 feriti.

Le azioni di AVSI

Una fra le problematiche più gravi è ora la scarsità d’acqua, sia di acqua potabile, sia di acqua in generale, soprattutto nelle zone rurali. La violenza del terremoto ha infatti modificato l’assetto del sottosuolo e molte fonti si sono improvvisamente seccate. Si teme soprattutto l'impatto che l'indisponibilità d'acqua potrebbe creare sulla situazione sanitaria, causando una rapida diffusione delle malattie, anche infantili. Nel 2010 infatti, a seguito del terremoto, si era verificata una grande epidemia di colera. Per questo AVSI si è subito attivata con la distribuzione di kit igienici e secchi per lo stoccaggio dell’acqua, ma rimane molto complicato approvvigionare soprattutto le comunità più isolate.

Un’altra “urgenza nell’urgenza”, come viene definita da Fiammetta Cappellini, regional manager di AVSI a Haiti, è la protezione dei bambini. Sono infatti molti i casi di minori rimasti soli o in situazioni di vulnerabilità, che devono essere assistiti e presi in carico da operatori sociali esperti. Flavia Maurello, coordinatrice progetti AVSI Haiti, spiega inoltre che AVSI sta anche organizzando attività di supporto psicosociale per bambini e giovani, che sono in questo momento tra le fasce più vulnerabili della popolazione. Con queste iniziative si vuole dar loro un luogo sicuro in cui poter esprimere e condividere le proprie esperienze, per aiutarli a superare questo momento e dar loro speranza.

Preoccupa molto anche la malnutrizione infantile, soprattutto nei bambini sotto i cinque anni, i cui valori dimostrano già dei segni di peggioramento a seguito del terremoto. Per contrastarla AVSI è intervenuta subito con una valutazione della condizione nutrizionale di bambini, donne incinte o in allattamento e con la sensibilizzazione a una corretta igiene nella preparazione del cibo, soprattutto per i bambini.

Oltre a questo, le azioni di AVSI comprendono anche:

  • il supporto alle circa 70mila famiglie sfollate, con la distribuzione di teli di plastica e altri materiali per poter trovare riparo
  • il supporto logistico e in risorse umane alla Protezione Civile nazionale per la quantificazione di vittime e danni nelle comunità rurali
  • la stima della situazione nei quartieri più vulnerabili della città di Les Cayes per identificare i bisogni più immediati della popolazione

Ad oggi, grazie alla campagna di raccolta fondi “Terremoto a Haiti: un aiuto subito” lanciata subito dopo il terremoto, AVSI è riuscita a raggiungere e sostenere 130 famiglie e 147 comunità, per un totale di 2.788 persone.

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